In Brasile sta facendo scalpore la condanna inferta ad un ginecologo, accusato di violenza sessuale. Nel dettaglio, come riferito dai colleghi di TgCom24 attraverso il proprio sito, tale Nicodemos Junior Estanislau Morais, è stato condannato a ben 277 anni di galera, con l’aggiunta di due mesi e 19 giorni. L’uomo è stato riconosciuto dal tribunale colpevole dello stupro di ben 21 donne, tutte nella città di Anapoli. Inoltre, nella sentenza di condanna è stato deciso un risarcimento da 100mila reales, circa 19mila euro, per ognuna delle 21 vittime come risarcimento per danni morali. L’uomo alla fine è stato condannato per i reati di stupro, abusi e molestie sessuali con frode.
Stando a quanto riferito dalla CNN edizione brasiliana, il ginecologo era stato arrestato nell’ottobre di due anni fa, 2021, durante l’operazione denominata Sex Fraud (frode sessuale), condotta dalla polizia civile di Goiás. In poche parole l’uomo era solito violentare le proprie pazienti, facendo loro credere di essere curare con una particolare tecnica salutare. Il medico avrebbe infatti tentato di difendersi dopo l’arresto, spiegando che ciò che faceva alle donne era una “tecnica di anamnesi più completa” che l’avrebbe portato a esami più dettagliati sulle pazienti.
GINECOLOGO BRASILIANO CONDANNATO A 277 ANNI DI CARCERE: LE PAROLE DEL MAGISTRATO
Il magistrato, motivando la sentenza di 277 anni di carcere, ha invece spiegato: “Quello che a prima vista può sembrare zelo si rivela un modus operandi per mascherare l’intento lascivo travestito da tecnica medica. Proprio come ha fatto nei consulti delle vittime (come hanno riferito in tribunale), durante l’interrogatorio giudiziario l’imputato ha cercato di impressionare gli ascoltatori facendo uso di nomi tecnici e possibilità mediche”.
Purtroppo non è il primo caso di questo tipo, visto che spesso e volentieri abbiamo riportato notizie di ginecologi senza scrupoli, che approfittando di pazienti anche in stato psichico fragile, abusavano delle stesse. La speranza ovviamente è che questa triste prassi possa terminare in tutto il mondo, Italia compresa.