Ginevra Elkann si racconta e, proprio quando si apprestata presentare “Magari (If Only)”, il lungometraggio che segna il suo esordio dietro la macchina da presa, non solo racconta come è avvenuto il passaggio dalla produzione a stare in prima linea ma decide per la prima volta di aprire il libro dei ricordi della sua famiglia, la dinastia Agnelli. Infatti, in una lunga chiacchierata con Vanity Fair, la 39enne produttrice nata a Londra e nipote di Gianni Agnelli nonché figlia di Margherita e Alain Elkann, ha rivelato alla soglia dei 40 anni come si ci sente a “non avere più la sensazione di non aver combinato niente” e di sentirsi finalmente realizzata nella vita, pur avendo vissuto situazioni difficili, a partire dalla separazione dei genitori quando ancora lei era piccola. Infatti al prossimo Festival di Locarno Ginevra Elkann avrà l’onore di presentare “Magari” quale film di apertura della prestigiosa kermesse cinematografica, per una vicenda ambientata nella Sabaudia del 1990 e che nel cast vede anche Alba Rohrwacher e Riccardo Scamarcio. “Per me sarà una sorta di ritorno ma anche di inedito: infatti il primo film che avevo prodotto e ambientato in Iran venne invitato proprio a Locarno” ha spiegato la diretta interessata, rivelando anche come è nato il suo amore per il cinema e la sua adolescenza di ragazzina introversa e timida.



GINEVRA ELKANN, “IL CINEMA E MIO NONNO GIANNI”

Nel corso della lunga intervista concessa a Vanity Fair, Ginevra Elkann ha ovviamente legato quelle che sono state le vicende della sua vita professionale col privato e il peso di portare un cognome così importante. “Il cinema ha avuto un ruolo fondamentale per la mia formazione: il primo film è stato ‘The Elephant Man’ di David Lynch e ricordo che mio nonno Gianni mi portava spesso in sala a vedere i film della sua epoca anche se spesso, forse a causa dei dolori alla gamba, abbandonava il film a metà…” ricorda la regista anche se ammette che il nonno non era contentissimo che frequentasse “l’orrido mondo del cinema”. Dopo l’esordio quale assistente ti Bernardo Bertolucci, la Elkann ha cominciato a costruire la sua carriera, fondando anche una casa di produzione, fino all’esordio da regista: E sulla famiglia rivela: “Coi miei fratelli John e Lapo sia molto diversi, è inutile negarlo, ma ci vediamo e spesso viaggiamo assieme”, accennando anche al fatto che in “Magari” sono presenti alcuni elementi legati alla sua autobiografia. E dopo una infanzia che l’ha vista trasferirsi subito in Brasile con la madre che si era innamorata di un altro uomo che viveva lì, la Elkann confessa che forse non era così difficile far dimenticare al pubblico di essere una Agnelli: “Da piccola pensavo fosse necessario farlo, poi ho capito che la famiglia è parte della mia vita e non è giusto allontanarsi da quel sentiero e oramai non sento più il peso del giudizio altrui: ieri questo lo sapevo meno…”



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