«Io li vivo come mamma e papà: il loro lavoro è stupendo, ma per me è importante viverli in primis come genitori», così Ginevra Nuti a Vieni da me sui suoi genitori, Francesco Nuti e Annamaria Malipiero. La giovane ha poi ricordato il lavoro del padre: «Ho tantissimi aneddoti, mi raccontano spesso di quanto accadeva sul set: papà è sempre stato particolare, abbiamo un carattere simile. Siamo molto riservati e molto ombrosi, ma quando era in buona faceva morire dal ridere. Teneva banco, era proprio divertente. Aveva anche i suoi momenti no, un po’ più riservati». E sottolinea poco dopo: «Bisogna affrontare tutto perché il passato non si può cambiare: cerco sempre di essere propositiva, di impegnare le energie negative in qualcosa di bello, che mi piaccia. La mia famiglia mi è sempre stata accanto, sia mia mamma che i miei fratelli. Casa mia è sempre stata piena di voci, di energia buona: questo mi è servito tantissimo, senza di loro credo che non sarebbe stato lo stesso». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)
FRANCESCA NUTI, LA FIGLIA GINEVRA A VIENI DA ME
Da qualche tempo è la tutrice del padre Francesco Nuti, oggi Ginevra Nuti ospite a Vieni da me per parlare del grande attore-regista fiorentino. «Me ne occupo io da quando ho compiuto 18 anni. Mi chiedono spesso perché l’ho fatto, sono sua figlia e credo sia importante che sia io a svolgere questo incarico, anche con l’aiuto di mia madre. Per me è importante prendermi cura di mio papà anche sotto questo aspetto», spiega la giovane nel salotto di Caterina Balivo, soffermandosi sulle condizioni di salute del padre dopo il brutto incidente del 2006: «Papà sta, è stazionario: è sereno. Ovviamente bisogna approcciarsi a lui in modo diverso, più delicatamente, ma ho imparato come rapportarmi a lui: piccoli gesti, piccoli sorrisi, sguardi. Comunichiamo prevalentemente con gli occhi». Francesco Nuti «è qui a Roma, è anche più facile prendermi cura di lui così: è tutto più semplice, posso vederlo più spesso rispetto a quando era a Prato. Insomma, sono contenta».
GINEVRA NUTI: “IO E MIO PAPA’ FRANCESCO COMUNICHIAMO TRAMITE PICCOLE COSE”
«La cosa che mi ricordo di più è quando mi portava al Luna park, poi ovviamente a casa: avevamo due cani, era molto premuroso con me, stravedeva per me. Ero la sua principessa», prosegue Ginevra Nuti, che sottolinea poco dopo: «Comunichiamo tramite piccole cose, mi manca averlo nella quotidianità: quando ho bisogno di un consiglio e, soprattutto, mi sarebbe piaciuto cantare e suonare con lui. Mi manca averlo come guida nella vita privata e artistica». Il padre quando era piccola la «faceva molto ridere, era molto solare a casa» ed è grande l’affetto «sia dei suoi vecchi amici che dei suoi fan, mi scrivono tantissimo su Instagram e su Facebook. A mio padre gli leggo i messaggi che inviano e lui sorride». Poi sui film con protagonista il genitore: «Quando provavo a vederli mi facevano venire malinconia, con “Caruso Pascoski di padre polacco” ho affrontato questa cosa: piano piano, adesso mi fa un po’ effetto». Infine, un ricordo di quel tragico giorno di tredici anni fa: «Ero piccolissima, in questa brutta storia mamma ha avuto un ruolo fondamentale: mi ha accompagnata con delicatezza, mi ha fatto capire quello che stava succedendo. Ho fatto tutto un percorso, ho visto un papà cambiato ma sempre papà».