La storia della ginnasta Greta Riccardi è da ascoltare e mandare a memoria, dal momento che contiene preziose stille di vita in grado di dissetare anche gli animi apparentemente più infelici. Questa ragazza di appena diciannove anni, infatti, soltanto quattro anni fa ha rischiato di perdere tutto: la carriera, gli amici, la famiglia, la vita. Un camion l’ha travolta mentre attraversava la strada e si è dovuta aggrappare a tutta la sua forza di volontà, a tutta la sua energia interiore, per sconfiggere la morte e uscire dalla terapia intensiva. Ne sono servite ancora di più, poi, per convivere con la sofferenza negli eterni mesi di riabilitazione, che ora sembrano un ricordo lontano, ma che, in realtà, hanno messo a dura prova la giovane.



Come raccontato da lei stessa sull’edizione odierna de “Il Corriere della Sera”, il giorno dell’incidente si stava recando al liceo Copernico, nel centro di Pavia. Era sulle strisce pedonali e portava la bici a mano, quando un tir l’ha investita. Non ha mai perso conoscenza. Era schiacciata sotto le ruote, mentre i soccorritori cercavano di liberarla. Ricoverata in terapia intensiva al San Matteo dopo 9 ore di intervento:, Greta si ruppe il bacino e rimediò numerose fratture alla gamba destra, con ginocchio e piede distrutti. Fu trasferita al Niguarda di Milano in camera iperbarica per cinque mesi, al fine di scongiurare il rischio di infezioni e agevolare il processo di rigenerazione dei tessuti.



GRETA RICCARDI, TORNA E VINCE

Per Greta Riccardi, come rivelato da lei stessa a “Il Corriere della Sera”, il dolore è stato tantissimo: avvertiva come delle scosse che partivano dall’anca sino al piede, ma non ha mai mollato. La disciplina e il rigore che ha sempre messo nello sport l’hanno accompagnata anche durante la riabilitazione. Faceva fisioterapia due volte al giorno con una équipe straordinaria: “Guardavo le altre atlete allenarsi, a livello psicologico è stata una salvezza, perché stavo rientrando nel mio mondo. Dopo un anno di lavoro ero sciolta e coordinata nei movimenti, facevo di nuovo spaccate e ruote. Sono salita in pedana e tutti sugli spalti erano lì per me, senza rivalità o tifoserie, mi hanno abbracciata con un lungo applauso”.



Eh sì, perché Greta ce l’ha fatta: è tornata alla Ginnastica Pavese e. da vera leader, l’ha trascinata alla promozione in Serie B. Dopo avere trascorso una settimana di vacanza e spensieratezza a Fuerteventura, adesso per lei è tempo di rimettersi sui libri: punta a superare il test d’ingresso alla facoltà di Fisioterapia, in quanto il suo sogno è quello di aiutare altre persone in difficoltà, un aspetto che, nella sua vita, si è rivelato essere determinante.