Valter Peroni, vicepresidente di Federginnastica, è stato intervistato nel corso della trasmissione di Rai Uno “Storie Italiane”, condotta da Eleonora Daniele, circa il caso del body shaming nella ginnastica ritmica e dei disturbi alimentari generati dalle presunte vessazioni subite dalle giovani atlete da parte delle loro allenatrici. L’esponente federale ha riferito che “queste cose sono sotto il controllo della Procura federale. La nostra Federazione è stata una delle prime a costituire un ufficio di salvaguardia degli atleti, ma non perché avesse percezioni di un certo tipo, semplicemente per essere all’avanguardia”.



Peroni ha poi rivelato che Federginnastica, per prima cosa, ha “scelto di implementare il personale di questo ufficio, portandolo a quota cinque persone. Vorrei soltanto precisare che la figura del duty guard (‘guardia nei confronti del sistema’) non è stata ancora individuata, abbiamo tempo fino alle fine di questa settimana”. La ginnastica ritmica, insomma, riceverà la visita di appositi ispettori per indagare su questo caso.



GINNASTICA RITMICA, VICEPRESIDENTE VALTER PERONI: “PRONTI AD ADOTTARE MISURE ANCHE DRASTICHE”

Nel prosieguo del suo intervento a “Storie Italiane”, il vicepresidente Valter Peroni a proposito della bufera che ha investito l’universo della ginnastica ritmica ha aggiunto: “Credo che indicherò la nomina di una psicologa dello sport, che sarà coadiuvata da una sua collega. Viaggeranno in accademia, sentiranno innanzitutto le ginnaste e i tecnici, per poter aiutare a decifrare la situazione. Quello che io adesso sto facendo dopo la prima visita di sabato è quella di prendere in mano l’organizzazione e cercare di evitare che si verifichino ulteriori episodi simili, se realmente sono accaduti. Dopodiché, la Federazione sarà la prima ad adottare misure anche drastiche se le indagini porteranno a certe verità.



Inoltre, il vicepresidente di Federginnastica ha riferito che “l’attività di base, anche per la ginnastica ritmica, prevede programmi adeguati all’età e al livello tecnico di ciascuna giovane atleta. Dovrebbe essere tutto adeguato alle sue capacità tecniche. Da un certo punto in avanti, comincia a esserci un’attività di selezione per coloro che hanno le qualità”.