Gino Cecchettin non si candiderà alle Europee. Le indiscrezioni di questi giorni, rilanciate dal Fatto Quotidiano nella sua edizione odierna, sono state smentite dai legali del papà di Giulia, la studentessa uccisa dall’ex fidanzato Filippo Turetta. «Il signor Gino Cecchettin, nostro tramite, rappresenta che le notizie secondo le quali lo stesso sarebbe in procinto di candidarsi o di essere candidato alle elezioni europee con il Partito Democratico sono prive di fondamento e quindi false», scrivono gli avvocati Nicodemo Gentile e Stefano Tigani in una nota in cui riportano anche lo stato d’animo del loro assistito.



«Lo stesso si dice molto contrariato dall’accaduto; oltretutto, tale notizia sta generando numerosi commenti diffamatori e inaccettabili». I legali aggiungono che Gino Cecchettin «non può accettare che passi il messaggio, appunto falso, secondo cui lo stesso approfitti della tragedia che ha colpito la propria famiglia per trarne notorietà, utilità o qualche posto di rilievo». Per questo motivo, il papà di Giulia Cecchettin «valuterà eventuali azioni a tutela della propria persona».



LA SMENTITA DI GINO CECCHETTIN DOPO MESI DI VOCI

La nota arriva dopo mesi di illazioni, presunte soffiate e varie indiscrezioni. Se ne parla da novembre, da quando Gino Cecchettin si è trasformato in una sorta di figura simbolo, con una serie di discorsi pubblici, interviste e apparizioni in tv. Peraltro, il suo attivismo è stato pure giudicato eccessivo, tra odio e critiche sui social. Oggi il Fatto Quotidiano ha pubblicato un articolo in cui si riporta che «ora le Europee si avvicinano e le voci ricominciano, sempre più insistenti». Ma soprattutto scrive che nel libro “Cara Giulia”, scritto con Marco Franzoso, in uscita il 5 marzo, essendo esplicitamente rivolto anche ad altri genitori e alle istituzioni, è «una traccia politica più che evidente».



Viene citata anche l’agenzia londinese di marketing per autori e attori, la Andrew Nurnberg. «Tutte scelte nella direzione di un impegno pubblico che intende portare avanti», scrive il Fatto, riportando le voci di un posto in lista nel Nord Est. «E chi lo sa che alla fine la candidatura di Cecchettin non finirebbe per danneggiare proprio Bonaccini, nella scelta delle preferenze da parte degli elettori. Perché la corsa sarebbe sostenuta non solo dalle ragioni contro la violenza sulle donne, ma anche dal fatto che ormai è una sorta di icona», conclude l’articolo. Ma la smentita di Gino Cecchettin chiude il caso.