GINO CECCHETTIN BOCCIA LA SCELTA DI RENDERE NOTI I DIALOGHI DI TURETTA IN CARCERE: “NON VANNO DIVULGATE. MIO VERO DOLORE È GIULIA”
Ospite de “La terrazza della Dolce Vita” a Rimini, Gino Cecchettin è tornato sulle recenti divulgazioni dei dialoghi intrattenuti in carcere tra Filippo Turetta e i suoi genitori dopo l’arresto per il gravissimo femminicidio sulla ex fidanzata Giulia: «Non sta a me giudicare l’operato di un altro papà e quindi non lo giudicherò», ha detto il papà della ragazza 22enne trucidata nel novembre 2023 a Vigonovo.
Dopo le fortissime polemiche sull’opportunità “etica” di rendere pubbliche le intercettazioni, con tanto di video, del dialogo avuto dall’assassino reo confesso di Giulia Cecchettin, papà Gino sceglie un profilo “basso” condannando la scelta di chi ha “passato” tali informazioni alla stampa: «Inutile e di nessun valore pubblicare la conversazione dei genitori di Turetta con il figlio». Intervistato da Simona Ventura e Giovanni Terzi a Rimini, Gino Cecchettin svela di essere stato contattato anche di recente dal papà di Turetta: «mi ha scritto durante le feste», conferma il padre di Giulia che già nei giorni successivi al ritrovamento della ragazza aveva ricevuto chiamate e messaggi dalla famiglia Turetta per una completa solidarietà e richiesta di perdono per l’immane atto compiuto dal figlio.
LA FONDAZIONE E L’IMPEGNO CONTRO LA VIOLENZA: COSA HA DETTO PAPÀ GINO CECCHETTIN A SIMONA VENTURA
«Dopo il dolore per la morte di Giulia in confronto a quel dolore il resto è nulla per me», conferma Gino Cecchettin sempre nell’intervista alla “Terrazza della Dolce Vita”: arrivare a girare notizie e dialoghi del genere come quelli tra Turetta e i suoi genitori – per i quali Nicola Turetta ha già chiesto scusa, specie per il passaggio in cui disperato al figlio dice «non darti colpe, fatti forza, non sei l’unico» – non andrebbe fatto. «Non andavano divulgate», ribadisce ancora il papà di Giulia Cecchettin, anche se aggiunge «non sta a me giudicare l’operato di un altro papà e quindi non lo giudicherò».
Gino Cecchettin ha voluto raccontare come sta evolvendo la sua fondazione promossa per aiutare le donne e le ragazze vittime di violenza, in Italia e all’estero: «Abbiamo costituito una fondazione per sensibilizzare e aiutare chi già opera sul territorio per sostenere le donne vittime di violenza». Mentre si commuove nel vedere alcune foto dell’ultimo compleanno di Giulia Cecchettin, il padre racconta di come nel suo progetto il prossimo passo è quello di costruire una rete di professionisti che possa andare nelle scuole per sensibilizzare i ragazzi sul tema della violenza di genere, «aiutiamoli a riconoscere le relazioni tossiche». È ancora Gino Cecchettin a raccontare a Simona Ventura una recente storia che è giunta alla fondazione per Giulia, dove si è intervenuti tempestivamente: «Un ragazzo in virtù della storia di Giulia ci ha scritto dicendo che forse aveva qualche problema da curare. Magari se non fosse successo sarebbe stato un potenziale… chiamiamolo potenziale.». Secondo il papà di Giulia questo è solo un primo passo, ma l’obiettivo è quello di salvare più vite possibili: «Per me l’unico numero di femminicidi che può essere soddisfacente è zero».