Gino Cecchettin, il padre della povera Giulia, è stato ospite stamane di Storie Italiane, il giorno dopo la nascita della Fondazione Giulia Cecchettin. “E’ stata una giornata molto emozionante, a distanza esatta di un anno di quella notizia tragica del 2023, quel giorno oltre a ricordare la morte di Giulia ricorda una nuova nascita. Io dovrò fare i conti tutta la vita con questa assenza e questo vuoto ma Giulia era così, capace di dorare se stessa agli altri”.



“Nei suoi 22 anni mi ha insegnato tanto – ha proseguito – di creare qualcosa per gli altri e io vorrei che questa fondazione sia il punto di riferimento per tutte le donne che stanno battagliando contro un amore che le sta opprimendo, è stato un momento giusto e doveroso per una ragazza che vorremmo ricordare sempre e la fondazione riporterà nel suo statuto il ricordo di Giulia come l’altruismo e l’amore e noi vorremmo portare avanti questi valori”.



GINO CECCHETTIN, ELEONORA DANIELE: “TI RINGRAZIO..:””

Eleonora Daniele ha aggiunto: “Io da madre e da donna ti ringrazio per quello che stai facendo”, per poi domandare a Gino Cecchettin, chi era Giulia? “Non faccio sicuramente torto agli altri miei figli se dico che Giulia era la figlia perfetta, era quella che ti faceva perdere stress e ansia dopo una giornata di lavoro, quando ti riceveva a casa con un ciao papino, ma ti redarguiva in maniera ordinato se ti dimenticativi qualcosa, era quella che amava fare la spesa con papà, un gesto semplicissimo ma lei godeva di questo momento, era quella che faceva animazione nelle feste di compleanno, il trucca bimbi, una studentessa che rinunciava a ore di atletica che amava tantissimo per qualche ora di tutoraggio a chi aveva bisogno, questa Giulia che amava incondizionatamente e che voleva solo un po’ di amore”.



GINO CECCHETTIN: “IO AVREI POTUTO RINCHIUDERMI NEL DOLORE…”

Eleonora Daniele visibilmente commossa: “Mi sto emozionando davanti a te, un appello potente, hai grande forza, anche di combattere perchè non è facile quando non li abbiamo più”, Gino Cecchettin ha replicato: “E’ un dovere di cittadino, di genitore, io avevo la scelta di rinchiudermi nel dolore e iniziare ad odiare, forse sarei stato capito di più, ma ho preferito il benessere mio e della mia famiglia. Ho pensato che una persona che odia e che vuole il male del prossimo, sarebbe stata una persona peggiore”.

“Io mi sono domandato cosa potevo fare adesso e mi è venuta così, ed ho un esempio incredibile di fronte a me, quelle foto che voi pubblicate adesso io le avevo sempre di fronte ogni qual volta venivo assalito da sentimenti negativi e solo vedendo quelle foto non potevo provare sentimenti negativi, ciò non significa non provare dolore, ogni mattina quando mi sveglio il mio pensiero va a lei, sento la sua vocina che mi dice di continuare a fare ciò che sto facendo. Lei non si fermava mai, voleva andare avanti fino a che non arrivava a compimento e io vorrei continuare questa sua promessa”.

GINO CECCHETTIN: “DICO AI RAGAZZI DI ESSERE PIU’ EGOISTI”

Il papà di Giulia Cecchettin ha proseguito: “Forse portare le sue pene quotidiane al cospetto di papà e della sorella le costava, per questo invito le altre ragazze ad essere un po’ più egoiste a pensare a loro stesso, perchè se non stanno vivendo a pieno la propria libertà, se qualcosa le obbliga vuol dire che stanno vivendo una situazione di violenza, allora bisogna chiedere aiuto, parlando con amiche e genitori”.

“Vorremmo partire dal fatto che c’è sempre una scelta, quella di amare e non odiare, e che il possesso non è la strada per l’amore, alla lunga ti costringe una vita di isolamento, non è sostenibile. Facciamo vedere chi siamo veramente e questo significa vivere in pienezza”. Secondo Gino Cecchettin: “Noi genitori dovremmo allargare il dialogo con questi ragazzi, una proposta educativa per poter aiutare chi sta vivendo situazioni di violenza ma anche di prevenire, vivere amando è molto meglio”.