LE PRIME DENUNCIE GINO CECCHETTIN PER INSULTI SOCIAL E “COMPLOTTI”

I fari puntati sulla famiglia di Giulia Cecchettin in queste ultime settimane ha portato a livello mediatico papà Gino Cecchettin e l’altra figlia Elena ad essere spesso al centro delle interviste di cronaca, così come purtroppo al vaglio di insulti e polemiche sui social. Ora però, passati i funerali di Padova e in vista di un possibile prossimo impegno civico legato all’educazione del rispetto e non della violenza contro le donne, Gino Cecchettin si dice stufo di questa situazione e annuncia le prime denunce. Il suo avvocato, Stefano Tigani, ha fatto sapere di avere già presentato due querele per diffamazione dopo i pesanti messaggi ricevuti in questi giorni su Facebook e TikTok.



«Me ne segnalano di continuo, a decine – afferma il legale a “La Repubblica” -. Messaggi diffamatori molto pesanti. Lasciate in pasce quest’uomo, abbiamo altro a cui pensare»: ci sono ora tre mesi di tempo per agire penalmente e la famiglia Cecchettin si dice pronta a presentare «anche cento denunce se necessario». L’avvocato Tigani in una nota spiega come sia una questione di immagine e onorabilità, «Ma siccome queste persone le puoi colpire solo nel portafoglio, valuteremo se chiedere un risarcimento. Dopodiché sappiamo bene che tutto ciò è opera di una parte infinitesimale degli italiani, perché il resto ha espresso una vicinanza alla famiglia che ci ha colpiti».



CON PAPÀ GINO ANCHE LA FIGLIA ELENA CECCHETTIN PRESENTA LA PRIMA QUERELA

«A seguito di numerose segnalazioni giunteci da molti cittadini e apprese anche direttamente, il signor Gino Cecchettin, mio tramite, comunica che ogni attività diffamatoria e denigratoria posta in essere nei propri confronti e nei confronti della propria famiglia troverà pronta reazione a termini di legge», così sottolinea ancora l’avvocato del papà di Giulia Cecchettin, la ragazza rapita e uccisa dal fidanzato Filippo Turetta l’ormai 11 novembre scorso.

«È spaventoso dover vedere simili azioni in una tragedia di queste dimensioni e nel dolore che questa famiglia sta vivendo ed è pertanto doveroso, per il signor Cecchettin, assumere ogni iniziativa conseguente», continua l’avvocato sottolineando come il tema dei “leoni da tastiera” è qualcosa di molto serio che va fermato, «Abbiamo ricevuto davvero tante segnalazioni di post diffamatori, uno dietro l’altro, in una sorta di totale delirio. Io stesso ne ho visti tantissimi: uno diceva perfino che Gino, essendo ingegnere, avrebbe calcolato ogni reazione al dramma per promuovere la sua azienda. E’ ora che questa gente si assuma le proprie responsabilità».



Così come il papà Gino, anche Elena Cecchettin ha deciso di presentare denuncia per diffamazione contro il consigliere regionale ed ex consigliere della lista Zaia, Stefano Valdegamberi che in un post aveva scritto che la sorella di Giulia «ha simboli satanici e fa la recita». Qui l’avvocato Tigani informa come «Ogni attività diffamatoria e denigratoria posta in essere nei confronti di Cecchettin e nei confronti della propria famiglia troverà pronta reazione a termini di legge». Oltre alle diffamazioni, le battute con poco senso di civiltà e gli insulti, a rendere insostenibile la situazione per la famiglia Cecchettin vi sono anche le consuete “teorie del complotto” che mettono in discussione addirittura la responsabilità dell’omicidio di Giulia. Alcuni dicono che papà Gino avrebbe utilizzato i social per promuovere la propria azienda, così come sulla figlia Elena si discute sulla sua presunta “vena satanica”, addirittura per altri avrebbe usato come “burattino” Filippo Turetta per uccidere la sorella attraverso un rituale. Teorie e follie che la famiglia Cecchettin si dice non più disposta a sopportare né ora né nei prossimi mesi.