Prendere Gino Paoli – sempre schietto e con le idee piuttosto chiare – mischiare ai drammi e agli scandali di questi ultimi anno nella “sua” Liguria tra Morandi, viadotti crollati e falsi report e poi servire il tutto sul “piatto” del giorno a “Un giorno da pecora” su Radio Rai1. Ebbene, il risultato non poteva che essere esplosivo: «Mi chiedi se il governo reggerà? Ci sono dei dilettanti allo sbaraglio, è difficile capire cosa abbiano in testa», avanza subito il cantautore genovese che sulla politica italiana non da oggi ha un giudizio schietto e molto negativo, tanto a destra quanto a sinistra. Se poi si pensa al M5s e al suo leader Di Maio, il pensiero non migliora di molto «Le disgrazie non vengono mai da sole. Anche se secondo me la disgrazia è generale. Quindi…». Eppure il rapporto con Beppe Grillo è sempre stato ottimo e tale viene ricordato da Gino Paoli anche oggi nell’intervista radiofonica, «È una gran brava persona, voleva cambiare il mondo per i suoi figli, la sua buona fede è evidente. C’è un unico appunto che gli faccio, che queste cose si fanno a 18 anni e non a 70», sottolinea punzecchiando il cantante di “Quattro amici al bar”. Gino Paoli racconta poi un aneddoto molto curioso in merito alla nascita stessa del Movimento 5 Stelle: «Facemmo una riunione per convincere Beppe a non creare il Movimento: eravamo io, Renzo Piano, Arnaldo Bagnasco e mia moglie. Quello più cazzuto era sempre Renzo Piano, il quale diceva che la politica si fa con il proprio mestiere. Gli dicevo qualcosa delle mie esperienze, quando ho fatto politica. In politica ti devi adeguare, ma se affronti la politica con la mentalità mia e di Grillo è difficile».
GINO PAOLI SCATENATO: “CHI NON VUOLE LA GRONDA È UNO STRON*O”
La critica al M5s arriva da lontano, ben prima dell’alleanza con Salvini e l’arrivo al Governo: eppure Gino Paoli la “pietra tombale” sul M5s la mette dopo il crollo del Ponte Morandi un anno e mezzo fa nella sua Genova, ovvero quando il Ministro di allora Toninelli arrivò a proporre un nuovo ponte “vivibile”. All’epoca Paoli replicò «Si, deve essere bellissimo mangiare mentre passano i camion con il rimorchio. Col ponte sopra la testa deve esser proprio piacevole. È una stronzata. Quando uno si mette in competizione col più grande architetto del mondo vuol dire che è cretino»; oggi il giudizio sugli ex amici grillini non è molto più tenero, «La responsabilità è dello Stato. C’è un articolo della Costituzione dove si dice che lo Stato deve pensare al benessere dei cittadini. Il controllo quindi non può esser demandato ad altri, dipende dallo Stato, o almeno dovrebbe dipenderne. La Gronda? Non esiste ancora e questo è da ascrivere a chi di dovere. So che c’è gente che è contraria e che sono soltanto degli stronzi». Il Governo non si è mosso per la Liguria o quanto meno non lo ha fatto abbastanza secondo Gino Paoli: già un anno fa sempre a “Un giorno da pecora” il buon Gino ebbe a dire che nel Governo gialloverde di problemi ve n’erano ben tanti, «Tra Salvini e Di Maio è un bel match: Salvini è furbo e l’altro no, non riesce assolutamente a sostenere il confronto».