Gino Paoli ricorda la morte di Tenco: “Sperava di fare come me”
Gino Paoli riavvolge il nastro della sua vita nel corso di una intervista concessa al Corriere della sera. Il famoso cantante, divenuto celebre grazie a brani storici come Sapore di sale, ha aperto la scatola dei ricordi parlando al Corriere e rievocando molti dei fatti salienti della sua vita. Gino Paoli non poteva non partire dal colpo di pistola con il quale tentò di farla finita, ma quel proiettile nel tempo è diventato un compagno di vita. “Si fermò nel pericardio. È ancora lì, e mi tiene compagnia; ha anche smesso di suonare al metal detector. Meglio così. Ogni volta spiegavo: ho una pallottola nel cuore. E nessuno mi credeva“.
Nel corso dell’intervista al Corriere della Sera, Gino Paoli è tornato anche a parlare della morte di Luigi Tenco. “Luigi mi telefonò per dirmi che era a letto con la Sandrelli. La presi malissimo e ruppi con entrambi. Se non l’avessi fatto, lui sarebbe ancora vivo. Quella sua telefonata non nasceva da una vanteria maschile, ma da un senso di protezione. Tenco era legatissimo alla mia prima moglie, Anna. Era il suo modo di dirmi che Stefania non era la donna per me” ha ricordato Gino Paoli in una emozionante chiacchierata con Aldo Cazzullo. “La morte di Tenco? E’ stato un colpo di teatro non riuscito, come se avesse voluto imitare me: spararsi, e restare vivo. Andava molto una droga arrivata dalla Svezia, il Pronox, che ti dava un senso di sdoppiamento, come se non fossi più responsabile di te stesso”.
Gino Paoli e il legame con Lucio Dalla: “Non mi ero accorto che fosse gay”
Nel corso dell’intervista concessa al Corriere della sera, Gino Paoli ha colto l’occasione per ricordare un altro mito della canzone italiana, il compianto Lucio Dalla. Un amico di Gino Paoli, una delle prime persone che il protagonista di Sapore di sale ha incontrato a Sanremo dopo la tragedia Tenco: “Appena arrivò la notizia mi precipitai a Sanremo. Il festival andava fermato; e se fossi stato in gara sarei riuscito a fermarlo. Incontrai Lucio Dalla, e lo attaccai al muro”.
Gino Paoli, che ha recentemente attaccato X-Factor, ha poi parlato delle voci su Dalla: “Dicevano fosse figlio di Padre Pio, per me è davvero possibile visto che la mamma lo lasciava tre mesi all’anno in convento da Padre Pio. Dividevamo la stanza, a volte il letto, senza che mi sia mai venuto il dubbio che Lucio fosse omosessuale. La prima volta che lo portai in uno studio discografico, chiese di abbassare le luci. Nella penombra lo vidi cantare nudo, con le mutande in testa” ha ricordato Paoli tornando sull’amicizia con Lucio.