Scontro fra pizzaioli Sorbillo andato in scena a distanza nelle scorse ore. Luciano Sorbillo ha accusato il cugino Gino, famoso ristoratore con diversi locali in Italia, parlando così ai microfoni di Giornalettismo: “Ha pianto in modo incredibile, ha accusato De Luca che è un grande governatore. Lui e il Sindaco hanno agito così per voler attaccare il ruolo del Governatore. I pizzaioli napoletani mai avrebbero autorizzato Gino Sorbillo a parlare a nome dei pizzaioli napoletani. La pressione nei confronti del governatore è stata allucinante. Noi sappiamo fare le pizze e quello dobbiamo fare, lui ha voluto sostituirsi anche ai medici e ai politici”. Gino Sorbillo, fa notare Luciano, è andato in molte trasmissioni televisive nelle scorse settimane, chiedendo di rendere possibile il delivery, la spedizione delle pizze, nella regione Campania. E nonostante la concessione arrivata dalla Regione, alla fine Gino ha deciso di non attuarlo.



GINO SORBILLO, ACCUSE DEL CUGINO LUCIANO: “CHIEDO SCUSA A NOME DELLA FAMIGLIA”

“Lui ha chiesto il delivery poi ha annunciato di non attuarlo – dice a riguardo il cugino del famoso pizzaiolo partenopeo – addirittura commentando sotto la pagina della sua pizzeria con il suo profilo privato scrivendo ‘Bravo Gino!’. Se la suona e se la canta in pratica. Gino non ha mai fatto neppure le consegne a domicilio, ecco perché non ha il locale attrezzato…”. Luciano si è sentito in dovere di chiedere scusa per l’atteggiamento del cugino: “Noi come famiglia Sorbillo, ci sono anche i miei fratelli e mia sorella, abbiamo chiesto scusa per questa ennesima marchetta pubblicitaria a tutti i veri pizzaioli. In questo momento sarebbe stato un modo più rispettoso e furbo invece di fare sparate portare pizze a medici e alle forze dell’ordine”. Secondo Luciano Sorbillo quanto fatto dal cugino sarebbe sciacallaggio pubblicitario: “La cosa più squallida – dice ancora, e conclude – è che mentre le persone sono a casa senza cassa integrazione disperate è fare sciacallaggio pubblicitario”. Ovviamente rimaniamo in attesa della versione di Gino, che ha diritto di replica.

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