Circa tremila persone oggi hanno visitato la camera ardente di Gino Strada, allestita nella sede di Milano di Emergency. Sin dal primo pomeriggio si è creata una lunga coda di persone in attesa di dare l’ultimo saluto al fondatore dell’associazione. Tra i primi ad arrivare il sindaco Beppe Sala: “Sono qui nella duplice veste di sindaco e di amico. Con me ho tanti ricordi di momenti vissuti assieme“. Quindi, ha spiegato la caratteristica di Gino Strada che lo colpiva: “Lui non parlava mai al passato, non sentiva mai il bisogno di dire ‘ho fatto’, ‘ho detto’, ma guardava sempre avanti, guardava al futuro e in questo era veramente straordinario e unico“.



Inoltre, Beppe Sala ha ribadito che a lui “Milano dovrà dedicare qualcosa che rimanga, ma anche un momento di ricordo, allegro e vivo“. Pur avendone parlato con la moglie e la presidente di Emergency, “abbiamo deciso per ora di pensare solo a questa giornata“. Il caldo non ha fermato le persone, che hanno rispettato le norme anti Covid. (agg. di Silvana Palazzo)



GINO STRADA, CAMERA ARDENTE A CASA EMERGENCY

Da oggi è possibile dare l’ultimo saluto a Gino Strada, morto il 13 agosto in Francia. A Milano, in via Santa Croce 19, vicino alla basilica di Sant’Eustorgio, sarà aperta Casa Emergency e lo sarà per chiunque vorrà visitarla per tre giorni. Oggi dalle 16 alle 22, domani dalle 10 alle 22, mentre lunedì dalle 10 alle 14. Ma l’accesso alla camera ardente sarà contingentato nel rispetto delle normative anti Covid. Negli ultimi giorni, comunque, ci sono stati già pellegrinaggi di persone che hanno voluto lasciare un fiore o una foto per il chirurgo nato a Sesto San Giovanni e fondatore di Emergency che da 27 anni si prende cura delle vittime delle guerre e della povertà, promuovendo pace.



Nel frattempo si moltiplicano le proposte per intitolare vie, piazze, parche e ospedali, oltre ad una legge contro la vendita delle armi. Il sindaco di Milano Beppe Sala dal canto suo ha assicurato che la città ricorderà la figura straordinaria di Gino Strada, come annunciato nelle prime ore dopo la scorsa.

GINO STRADA, NIENTE FUNERALI PUBBLICI: ECCO PERCHÉ

Non ci saranno funerali pubblici tradizionali per Gino Strada. Il fondatore di Emergency era ateo e ha chiesto di essere cremato. Quindi, ci sarà l’urna con le ceneri tornata a casa dalla Normandia. Non ci sarà la figlia Cecilia, in quarantena dopo lo sbarco di Resa People Saving Peole ad Augusta. “Non ho ancora avuto modo di ringraziare per tutto l’affetto ricevuto, a mio padre avrebbe fatto piacere, ma penso che avrebbe anche detto: beh adesso che avete smesso di piangere, tiratevi su le maniche e fate qualcosa”, le sue prime parole dal pontile. È grande il cordoglio per la sua morte.

A dimostrarlo non solo le parole di personaggi note, come Patty Smith che lo ha definito “un santo moderno” e David Gilmour dei Pink Floyd. Ci sono i compagni di vita e quelli che non hanno mai conosciuto Gino Strada, ma gli sono grati per quello che ha fatto, per le vite salvate nel mondo. Molti di loro approfitteranno della camera ardente allestita a Milano non solo per un ultimo saluto, ma soprattutto per un omaggio per il grande segno che ha lasciato.