Tanti ospiti questo pomeriggio negli studi di Oggi è un altro giorno, fra cui anche Gio Evan, fresco di esperienza all’Ariston in occasione del Festival di Sanremo 2021. Gio Evan ha portato un modellino della sua tenda che aveva “installato” a Sanremo: “La tenda? Ho un modellino piccolo, lì dentro c’è un me molto piccolo che rimane lì”. La conduttrice chiede quindi come è stata l’esperienza sanremese: “Non sto più nella pelle, lo si dice quando uno è frenetico ma io non sto più nella pelle in maniera composta, sto facendo comunella, una patta con il vento, io essere un po’ lui e lui diventare un po’ me”.
Gio Evan ha girato il mondo in bicicletta: “Ho fatto più di 9000 chilometri in bici, ho girato il mondo, son partito a 18 anni e son tornato a 25, ho imparato che ci sono tanti me diversi, mi sta più simpatico quello che combatte se stesso con più tenacia, è sempre uno Gio Evan, ma prende ascolto e notizie da tutte le atmosfere che creo dentro di me, sono un fan della moltitudine, ho pensato che fosse limitante essere solo se stesso; tu pensa se uno è deficiente, non ti conviene, allora per non rischiare ho detto che sono tante cose, vuoi vedere che una mi sta simpatica?”.
GIO EVAN: “MI SVEGLIO PRESTO E VADO A LETTO PRESTO”
“Io mi sveglio presto – ha proseguito Gio Evan – vado a dormire presto, alle 22:45 sono a nanna. Mi sento molto poco con i miei genitori, ci spizzichiamo, sono fieri di me? Spero di si, un pizzicotto per dire ci sono, figlio unico? No, sono un mezzano, più grande di mio fratello, più piccolo di mia sorella, anche se non credo nel tempo e nell’età”. E ancora: “La mia anima non mi piaceva, quando sono nato ho pensato che non mi sarebbe piaciuto il mondo, volevo dedicarmi al non visto, all’ineffabile, quindi mi sono trasferito. Io poi sono nato e costruito in montagna, ho conosciuto prima il dialogare con le piante che con gli umani, quindi vengo da quel mondo”. Sull’amore: “Mai innamorato di una follower, ho una relazione bislacca con l’amore, mi affezione tantissimo, e piango, so comunicare così. Mi lego tantissimo a presenza. L’amore di cui ho bisogno è quello del verbo donare, elargire, emanare gentilezza, delicatezza. Io soffro sempre per amore, se ad esempio vedo uno che non da precedenza soffro. L’ipersensibilità è stata sempre sottovalutata e io lo sono sempre stato fin da piccolo”. Gio Evan e le influenze di San Francesco: “Gira voce che io sia pugliese ma sono umbro, sono cresciuto vicino a San Francesco, giravano le voci delle sue azioni, ci si affeziona anche a quello”. Sui sogni: “Mai avuto un sogno, non sogno mai, non sono un sognatore che guarda le nuvole, mi sembra di perdere tempo, se hai un’ambizione devi far si che ti venga incontro, la mia ambizione è raggiungere il regno dei cieli da vivo”.