Un giocatore della Primavera del Bologna è stato pestato a sangue nella notte tra sabato 6 novembre e domenica 7 novembre davanti alla discoteca Numa, dove – in base a quanto ricostruito da Il Resto del Carlino – aveva trascorso una serata insieme ad un gruppo di amici. Il diciannovenne è stato aggredito da cinque coetanei di origine magrebina, che aveva precedentemente segnalato agli addetti alla sicurezza del locale per un comportamento molesto. In particolare, lo avevano disturbato lanciando dei cubetti di ghiaccio all’indirizzo del suo tavolo
Il malcapitato, a causa dei colpi, ha riportato una frattura alla mandibola ed è stato costretto ad una operazione chirurgica per ridurre i danni. Ora dovrà affrontare un percorso di riabilitazione e per un determinato periodo di tempo non potrà tornare a giocare a calcio. La Polizia, che è prontamente intervenuta sul luogo del pestaggio a seguito della segnalazione, adesso sta cercando di risalire ai colpevoli. Uno di loro, in base a quanto riportato dal Corriere della Sera, sarebbe stato già identificato. Un importante aiuto alle indagini sarà dato dalle immagini delle telecamere di sorveglianza della discoteca Numa.
Giocatore Primavera Bologna pestato a sangue: il racconto
Il giocatore della Primavera del Bologna che è stato pestato a sangue nel parcheggio della discoteca Numa ha raccontato quanto subito al Corriere della Sera: “Mi dicevano vuoi continuare a giocare a calcio? Allora corri più veloce. Sapevano chi ero”, ha rivelato. Non si conosce ancora, tuttavia, il movente della brutale aggressione. Il diciannovenne credeva che il battibecco fosse finito dentro il locale, ma in realtà la banda di magrebini lo ha atteso fuori.
“Mi aspettavano in sei sette fuori dal locale e mi hanno inseguito per un po’, ero riuscito a seminarli scappando per un paio di chilometri ma mi hanno raggiunto con le moto e col monopattino elettrico, buttato a terra e picchiato”, questo il drammatico racconto.