MINNEAPOLIS – È obbligatorio essere liberi. È il primo pensiero che mi salta in mente mentre leggo dell’entrata in vigore di una bella norma, una fesseria fresca di giornata, che prevede l’obbligo per grandi magazzini di creare nella sezione giocattoli un’area “gender neutral”, di genere neutro. Un’area giocattoli, che – sempre in nome della libertà – il management del grande magazzino chiamerà come crede, dove i bambini possano orientarsi e scegliere senza che qualcuno dica loro quel che gli compete e quello che non li riguarda.



Dove siamo finiti? Siamo finiti in California, dove altro potremmo essere? Lo Stato socialmente più squinternato e umanamente più devastato dell’Unione ci ha pensato su un paio di anni prima di tramutare un bill, una proposta, in norma di legge e compiere così questo “passo storico”. Tale Evan Low, membro dell’Assemblea della Stato in questione e paladino delle nuove libertà, ha detto di essere stato ispirato a presentare questo disegno di legge da una bambina di 8 anni che ha posto la drammatica domanda: “Perché un negozio dovrebbe dirmi se una maglietta o un giocattolo sono per un bambino o una bambina?”.



La nuova legge – ha dichiarato Low – aiuterà i bambini ad esprimersi liberamente, senza preconcetti. “Dobbiamo lasciare che i bambini siano bambini”, ha detto l’Assembly man. Già, perché non lasciamo che i bambini siano bambini ed i grandi siano grandi? Mi verrebbe da dire che per lasciare che i bambini siano bambini bisogna che i grandi facciano i grandi – e questo mi sembra un momentino più problematico. Low mi fa tornare con la memoria alla mia infanzia e prima fanciullezza ed alla “inusitata violenza” con cui la mamma rispose alla mia richiesta di avere una bambola. Cosa mi disse la mamma? La mia mamma, che era figlia di contadini, che non era certamente persona di molte parole, ma aveva ben presente che gli adulti sono adulti ed i bambini bambini, rispose semplicemente con un lapidario “Non fa”. Punto e a capo. Anche senza Mr. Low a difendere la mia causa ed a combattere la mamma in nome della mia libertà sono diventato adulto lo stesso, con un decente equilibrio psichico. Almeno cosi mi pare.



Come dice nostro Signore, noi siamo chiamati a diventare come bambini, siamo chiamati ad imparare dal loro sguardo semplice e pieno di curiosità. Non sono i bambini ad essere chiamati a fare gli adulti e sentirsi ribaltare addosso la proiezione delle nostre storture. Non possiamo affidare alle loro mani una dittatura di cui non possono sapere cosa fare.

God Bless America!

— — — —

Abbiamo bisogno del tuo contributo per continuare a fornirti una informazione di qualità e indipendente.

SOSTIENICI. DONA ORA CLICCANDO QUI