Il Financial Times dedica un’inchiesta al tema del gioco d’azzardo illegale in Italia: l’attività illecita continua infatti a prosperare, anche dopo la quarantena per il Coronavirus. Le file davanti alle agenzie di scommesse (legali) dimostrano che sono in tanti a voler tentare la fortuna, anche se nelle ultime settimane gli eventi sui quali scommettere erano pochi. Vi sono poi i bar, dove al momento sono ancora vietate le attività legate al gioco d’azzardo, ma nel 2019 c’era una slot machine per ogni 151 abitanti, il tasso più alto in Europa.



Lotto e SuperEnalotto sono ricominciati, molte altre attività del settore d’azzardo invece no: un duro colpo per un settore i cui ricavi complessivi erano di oltre 19 miliardi di euro nel 2019. Molti nella maggioranza di governo ritengono che una chiusura prolungata del settore del gioco d’azzardo aiuterà a combattere la dipendenza. “Le slot machine e le attività di gioco d’azzardo dovrebbero essere le ultime a riaprire”, ha twittato ad esempio il leader politico del M5s Vito Crimi il mese scorso.



La chiusura delle attività legali rischia però di rafforzare il gioco d’azzardo illegale, minaccia posti di lavoro e priva lo Stato di molte imposte. “Esiste un mercato per le attività di gioco d’azzardo in Italia. È legale ed è redditizio per lo Stato”, ha dichiarato Andrea Ruggeri di Forza Italia. “Ogni altra attività è stata riaperta. Tenere chiuse le attività di gioco ha permesso alle attività illegali di prosperare”.

GIOCO D’AZZARDO: UN BUSINESS PER LA MAFIA E LA QUARANTENA…

Prima del blocco per Coronavirus, il procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero de Raho dichiarò che gli italiani spendevano fino a 20 miliardi di euro l’anno per il gioco d’azzardo illegale. Il capo della polizia Franco Gabrielli ha dichiarato in aprile che “la chiusura delle sale da gioco e la sospensione di scommesse e giochi gestiti dallo Stato potrebbe aumentare il ricorso al gioco d’azzardo online illegale”.

Secondo l’inchiesta del Financial Times, la situazione potrebbe essere critica soprattutto a Roma, in Sicilia e a Milano. Il mese scorso, funzionari delle agenzie doganali e la Guardia di Finanza hanno effettuato diverse ispezioni in tutta Italia per determinare se le sale da gioco rispettavano le restrizioni Covid-19. In alcuni casi hanno sequestrato macchine illegali e multato operatori. “Non sorprende che la chiusura di questo settore abbia spinto attività illegali, motivo per cui abbiamo 3.000 agenti di polizia che pattugliano il territorio per combattere tali attività”, ha detto Marcello Minenna, direttore generale dell’agenzia doganale.

L’8 giugno, dieci persone legate alla mafia siciliana sono state arrestate per aver creato una rete di scommesse illegali in varie regioni italiane, aiutata da operatori del settore coinvolti in attività di riciclaggio di denaro sporco. Gli italiani scommettono oltre 100 miliardi di euro ogni anno e circa 400.000 italiani hanno una qualche forma di dipendenza da gioco d’azzardo, un business fenomenale per la criminalità organizzata.