Resti ossei e presunte tracce di una magliettina: potrebbero finire così le operazioni di ricerca del piccolo Gioele Mondello, figlio di Viviana Parisi, scomparso dallo scorso 3 agosto, giorno in cui la madre ebbe un incidente in automobile sulla Messina-Palermo. Oggi la notizia del ritrovamento choc sul quale sono in corso tutte le indagini del caso anche se “al 99%”, secondo gli inquirenti, quei resti apparterrebbero proprio al bambino di 4 anni. Stando a quanto asserito da alcuni soccorritori sul posto e riferito da RaiNews, si è trattato di una “scena straziante” e l’ipotesi maggiormente battuta è che il bambino sia stato fatto a pezzi, martoriato e poi trascinato da animali. Servirà però l’esame del Dna per stabilire se quei resti appartengano o meno a Gioele. “E’ stato straziante vedere quel tronco di bambino senza arti, con un pezzetto di femore e null’altro”, ha raccontato un soccorritore. “C’è anche un ciuffo di peli, non si sa se sono del bimbo o di un animale – ha proseguito – accanto ai resti”. Già nei giorni scorsi era spuntata l’ipotesi dell’aggressione da parte di cani selvatici, uno o due molossoidi, forse Rottweiler, che sarebbero stati visti nella zona, come riferiva Il Messaggero. Ipotesi avvalorata anche dall’autopsia eseguita sul corpo della mamma, Viviana Parisi, dalla quale sarebbero emersi segni di morsi di animale sulla gamba. “Forse Viviana dopo avere scavalcato il guardrail è stata sorpresa dai cani che avrebbero aggredito il bambino, che gridava per la paura, la donna ha provato a difendere il figlio ed è stata azzannata a una gamba. Chissà”, aveva detto un investigatore.



GIOELE, CORPO MARTORIATO DA CANI FEROCI O NERO DEI NEBRODI?

L’ipotesi dell’aggressione di cani feroci dei quali Gioele e mamma Viviana Parisi potrebbero essere stati delle vittime è stata esclusa in queste ore da Daniele Mondello, rispettivamente padre e marito, il quale parlando della moglie ha commentato: “Non aveva paura dei cani”. Ed intanto non si esclude un’altra ipotesi choc: se quel corpicino fosse davvero di Gioele, potrebbero averlo fatto a pezzi dai maiali neri del parco dei Nebrodi. Si tratta di una razza di suino meglio conosciuto come “Nero dei Nebrodi”, negli ultimi anni molto diffusa sui monti dei Parchi regionali di Nebrodi e Madonie non di rado protagonisti di numerosi episodi che destano timori alla popolazione del posto. Sono frequenti, infatti, i casi di cronaca in cui branchi di suini neri e maiali selvatici prendono di mira l’uomo che si imbatte accidentalmente in loro. In pieno giorno, infatti, i suini dai boschi si spingono verso le periferie dei paesi, distruggendo coltivazioni e destando preoccupazione. E nel caso in cui dovessero imbattersi nell’uomo, invece di scappare si scagliano contro.

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