Gioielliere uccise due rapinatori nel 2008, la moglie: “Non meritava questo”

Maria Angela Distefano è la moglie di Guido Gianni, gioielliere che nel 2008 sparò e uccise due dei tre rapinatori che avevano fatto irruzione nel suo negozio, a Nicolosi, in provincia di Catania. Condannato a 13 anni di carcere, la donna ha chiesto la grazia al presidente Mattarella per il marito. Oggi, sulle pagine de La Verità, racconta la sua disperazione: “È una tragedia. Mio marito non regge lì dentro, è una persona per bene. Non meritava questo. Quando lo vado a trovare piangiamo sempre. Dovevamo invecchiare insieme. Poi è a quasi 300 chilometri di distanza da me“.



Guido Gianni, infatti, è rinchiuso a Palermo mentre lei vive a Gravina di Catania. “Ogni sabato per vederlo un’ora faccio nove ore tra viaggio e tutto”, racconta. “Il mio legale ha fatto la richiesta di trasferimento il 7 luglio ma nessuno ha risposto. Più altri tre solleciti mandando anche i certificati medici delle mie patologie. Ho un’insufficienza ortica. Più algodistrofia ossea generativa, ipertensione, ipotiroidismo, la glicemia alta e il fegato a pezzi”. La donna ha anche lanciato una petizione su Change.org per chiedere che il marito sia liberato.



Gioielliere uccise due rapinatori nel 2008, la moglie: “Chiedo aiuto alla politica”

A carico di Guido Gianni, gioielliere che nel 2008 uccise due dei tre rapinatori entrati nel suo negozio, ci sono anche le spese processuali e i danni richiesti dalle famiglie dei due ladri. La moglie, Maria Angela Distefano, a La Verità ricorda quel tragico giorno: “Io ero in gioielleria con mio marito. Lui era andato un momento nel retrobottega, quando entrò un ragazzo. Gli chiesi se per cortesia potesse chiudere la porta, dentro c’era un cliente e… Non feci in tempo a dirlo che entrarono altri due a volto coperto minacciandoci di ucciderci dicevano “l’ammazziamo, l’ammazziamo”… Buttarono a terra il cliente e mi minacciarono con una pistola alla tempia. Mio marito sentì il trambusto, e sparò quattro colpi in aria. Mio marito disse: “prendete quello che volete ma non fateci del male”, ma niente. Lì i banditi mi presero e mi tirarono per i capelli. Uno di loro mi tirò un pugno…”.



La donna prosegue: Due di loro aggredirono mio marito. Uno mi colpì con la pistola alla tempia, io caddi e persi i sensi. Mio marito mi credeva morta. Durante la colluttazione partirono dei colpi. Uno dei banditi morì lì e uno in ambulanza. Ma a questi chi ha detto di venire nella nostra gioielleria? Se non fossero venuti non sarebbe morto nessuno”. La moglie di Guido Gianni, gioielliere, ora, chiede una mano alla politica: “Mi rivolgo al neoministro Carlo Nordio. Ho pregato tanto perché andasse su la destra. La prego mi aiuti. Io non possono più vivere senza mio marito. Non era omicidio volontario”.