Antonella Clerici introduce Giordana Angi al Festival di Sanremo, che cerca riscatto dopo un impatto non particolarmente positivo alla kermesse. La co-conduttrice di Amadeus spiega le tematiche delicate del testo di “Come mia Madre”, brano che come detto non ha fatto breccia nei cuori della giuria demoscopica. Vedremo se questa sera le cose andranno diversamente, dal momento che saranno le grandi firme del giornalismo italiano a giudicare i pezzi in gara. “L’orgoglio ci fa allontanare dalle persone care, a volte anche da una madre. Ma ci sono canzoni che possono permetterci di ricongiungerci con questa madre. Ed ecco a voi Giordana Angi!”, le parole di Antonella Clerici. Presentazione, esibizione e gag tra Amadeus e sua madre, dopo l’assisti di Antonella Clerici: “A proposito di mamma so che c’è tua mamma qui stasera. Goditi i genitori finchè ci sono!“. (Agg.Jacopo D’Antuono)



Giordana Angi, flop a Sanremo?

Dopo le prime due serate del Festival di Sanremo 2020, Giordana Angi si è ritrovata 13esima in classifica generale. Il suo “Come mia madre” non sembra infatti aver convinto la giuria demoscopica, che ha giudicato il brano dell’ex concorrente di Amici di Maria De Filippi evidentemente meno positivamente di quanto ci si sarebbe potuti aspettare da una delle giovani cantautrici più promettenti del panorama musicale italiano. Complice forse l’emozione dell’esordio su un palcoscenico importante come l’Ariston, l’interpretazione di Giordana non è stata impeccabile, con qualche strappo di troppo che forse ha finito per penalizzare il risultato complessivo dell’esibizione. Da artista di razza qual è, è chiaro che Giordana pensasse di potere ambire fin dal primo anno al Festival di Sanremo tra i big ad un risultato importante, magari anche ad una vittoria. Il debutto tra i Big, però, è sempre complicato e lo scotto da pagare per l’inesperienza è quello che la Angi rischia di avere scontato in particolare nella prima serata all’Ariston. Un posizionamento tra i primi 10 in classifica alla fine della kermesse, dunque, sarebbe tutt’altro che da buttare via. D’altronde il tempo gioca dalla sua parte: per cercare di arrivare in vetta, dove già altri ex di Amici di Maria De Filippi si sono issati, c’è tempo.



GIORDANA ANGI, SERATA COVER CON “LA NEVICATA DEL ’56”

Giordana Angi

è stata una grande protagonista della terza serata del Festival di Sanremo 2020, quella dedicata ai duetti e alle cover, una delle più attese della kermesse canora condotta quest’anno da Amadeus. La scelta dell’ex concorrente di Amici di Maria De Filippi è ricaduta su “La nevicata del ’56”, brano portato proprio sul palco del Teatro Ariston da Mia Martini nell’edizione 1990. In quell’anno la cantante calabrese si classificò terza per la seconda volta consecutiva ma poté festeggiare per la conquista, per la terza volta, del premio della Critica, che le sarebbe stato intitolato dal 1996. Giordana ha deciso di presentare la sua versione rivisitata di questo brano insieme al Solis String Quartet, quartetto d’archi formatosi a Napoli nel 1991. La loro è stata un’interpretazione elegante e intensa, una rivisitazione raffinata e allo stesso tempo coinvolgente di un brano entrato nel cuore degli italiani, che ha fatto meritare a Giordana Angi l’applauso convinto da parte del pubblico dell’Ariston. La loro performance, però, non è stata apprezzata dall’Orchestra come ci si sarebbe potuti attendere: al momento della proclamazione da parte di Amadeus, la graduatoria vedeva Giordana in 18esima posizione.



GIORDANA ANGI: “MI ISPIRO A DANTE”

Intervistata dal Corriere della Sera, Giordana Angi ha ripercorso la genesi del brano “Come mia madre”: «È nata in maniera diversa dal solito. L’idea è di Manuel Finotti. Quando l’ho sentita mi sono commossa. No mi accadeva da un po’… Ci ho sentito quello che volevo dire io e allora ci ho messo le mani. La dedico a tutte le madri ma ha un valore universale: l’amore dovrebbe essere così, come quello di una mamma». Ma c’è di più, la cantante si ispira a Dante: «Leggo molto. sono iscritta a Lettere e filosofia. Ho un esame proprio in questi giorni sulla letteratura italiana fra 1200 e 1800. È stata una prof del liceo a indirizzarmi verso i libri giusti: Calvino, Hesse, Cime tempestose… Sono pazza per la Divina Commedia di Dante, il canto V con Paolo e Francesca. E fra i file aperti c’è una canzone che si chiama “La commedia”… Non può non ispirarti».