La storia di Giordana Di Stefano sarà al centro della nuova puntata di Amore Criminale, in programma per oggi, giovedì 29 aprile, nella prima serata di Rai3. Giordana è l’ennesima giovane vittima di femminicidio. A destare scalpore, in questa triste storia, è proprio la sua giovane età, appena 20 anni, ma anche il fatto di essere già madre. All’età di 15 anni, infatti, mette al mondo la sua bambina. Vive in provincia di Catania ed è ad un solo passo dal diventare ballerina di flamenco ed esaudire il suo sogno. E’ il 2010 quando Giordana incontro l’uomo che crede possa essere il compagno di una vita. Si chiama Antonio Luca Priolo e sarà proprio lui a renderla madre. Il loro amore però dura solo tre anni in quanto nel 2013, a causa della troppa gelosia e della possessività oltre ogni limite, la ragazza prende la difficile decisione di lasciarlo. La sua non è più vita: il giovane la controlla anche nei minimi movimenti umiliandola per il suo aspetto fisico.
La decisione di lasciare il padre di sua figlia viene seguita dall’incontro con un altro ragazzo che finalmente la fa sentire amata e liberta e del quale si innamora. Ma il suo sogno di una vita finalmente felice viene interrotto il 6 ottobre 2015, quando viene brutalmente uccisa. All’epoca dei fatti la sua bambina ha appena 4 anni.
GIORDANA DI STEFANO UCCISA DALL’EX COMPAGNO LUCA PRIOLO
Antonio Luca Priolo, ex compagno di Giordana Di Stefano si trasformò ben presto dal padre di sua figlia in un vero e proprio assassino spietato, accecato da una gelosia malata. La giovane, come rammenta Il Messaggero, fu uccisa esattamente nel giorno dell’udienza preliminare dal Gip del procedimento per stalking scaturito da una sua denuncia nei confronti dell’ex convivente. La ragazza fu uccisa con 48 coltellate e morì dissanguata a poche centinaia di metri dalla sua abitazione. Dopo il delitto Priolo si mise in auto dalla Sicilia e raggiunse la Lombardia. Proprio a Milano, dopo una lunga fuga, fu fermato dalle forze dell’ordine. Secondo quanto emerso dalle indagini, Luca tentava di scappare all’estero in treno. Secondo la procura di Catania, quello di Giordana fu un femminicidio non annunciato. La ragazza aveva presentato contro l’ex compagno una querela dopo essere stata da lui seguita e dopo essersi intrufolato in casa da una finestra, giustificando il gesto per motivi di sicurezza. Tuttavia in seguito non vi erano stati altri segnali preoccupanti tanto che la Di Stefano aveva intenzione di ritirare la denuncia. La sera del delitto Giordana era uscita con un cugino ed aveva incontrato un ragazzo, suo ex con cui era rimasta per un po’ in auto. Priolo ha sempre negato la premeditazione ribadendo che il movente era da collegare a un raptus.
I PROCESSI E LA CONDANNA A 30 ANNI
Per l’omicidio di Giordana Di Stefano, avvenuto a Nicolosi, in provincia di Catania, l’ex compagno Antonio Luca Priolo è stato condannato in via definitiva a 30 anni di carcere il 21 novembre 2019. La Cassazione ha confermato la sentenza dei giudici della terza sezione della Corte d’Assise d’Appello di Catania. Anche il pg Roberta Maria Barberini, al termine della requisitoria davanti ai giudici della prima Sezione penale, aveva chiesto di rigettare il ricorso presentato dalla difesa di Luca Priolo. Per l’omicidio della giovane madre ventenne, in primo grado il 7 novembre 2017, al termine del processo celebrato con rito abbreviato Priolo era stato condannato alla massima pena di 30 anni, condanna poi confermata anche in Appello e diventata definitiva in Cassazione. Ai genitori, la sorella e la figlia di Giordana che porta il nome della madre e non più quello del padre, è stato riconosciuto il risarcimento del danno.