Giordano Bruno Guerri, presidente della Fondazione Vittoriale degli Italiani, è stato intervistato nelle scorse ore dal quotidiano “La Verità” circa la pandemia di Coronavirus e le ricadute negative che essa genererà sul nostro Paese. A tal proposito, lo storico sembra avere le idee chiare e ha annunciato una grande novità: “Il Vittoriale, per dare un senso di vitalità, di vivacità e di speranza, aprirà nel suo parcheggio un drive-in per proiettare film all’aperto. Potranno entrarci 100 spettatori con 50 macchine, al prezzo di cinque euro di biglietto a testa”. Un’autentica innovazione e, a suo modo, una scelta coraggiosa: si tratta del primo cinema en plein air che aprirà nel Nord Italia dopo l’avvento del Covid-19 e i cui costi, per ammissione dello stesso Giordano Bruno Guerri, non saranno in alcun modo sostenibili. “Sta arrivando una crisi economica drammatica e tremenda. Il virus ne è l’antefatto e noi ne saremo le vittime. La fine di questa storia è molto lontana. In Italia un referendum costituzionale è sospeso a tempo indeterminato senza che nessuno lo rimpianga e il secondo turno delle elezioni in Francia non si è celebrato”.
GIORDANO BRUNO GUERRI: “SITUAZIONE SIMILE ALLA PESTE DEL TRECENTO IN EUROPA”
Da grande appassionato ed esperto di storia, Giordano Bruno Guerri ha poi paragonato sulle colonne de “La Verità” il Coronavirus alla peste del Trecento, che in Europa uccise 20 milioni su 60 milioni di abitanti. Fatte le dovute proporzioni, è come se oggi morissero 100 milioni di abitanti del Vecchio Continente. Curioso notare, però, gli effetti che produsse quella grave pandemia: “Carenza di uomini e di braccia in agricoltura, per esempio. Furono abbandonate le coltivazioni non funzionali per concentrarsi sui terreni ad alta redditività”. Non solo: “Ci fu una strage di amanuensi. I monaci morirono quasi tutti, perché i monasteri furono l’equivalente delle case di riposo per anziani. Così, si centuplicarono gli sforzi per arrivare alla stampa. Forse Gutenberg ci arrivò 100 anni prima proprio grazie alla peste“. Il direttore del Vittoriale si è detto sicuro del fatto che il Covid-19, come tutte le disgrazie avvenute in passato, ci cambierà “e, in parte, l’ha già fatto: è aumentata la diffidenza ed è cresciuta la lontananza fisica tra le persone. Tornare indietro non sarà semplice”.