Il Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, a margine del consiglio dei governatori del Mes, come riportato da Il Sole 24 Ore, ha puntato il dito contro l’Ue per il trattamento avuto nei confronti dell’Italia, sottolineando il ruolo di “fondatore” ed “economicamente importante” che il nostro Paese ha, per quel che riguarda la presa di decisioni di fondamentale rilevanza per il futuro del gruppo. “Quanto accade a Bruxelles influisce su tutto il resto. Non possiamo essere estromessi in questo modo da determinate scelte politiche”, avrebbe affermato in riferimento a quanto accaduto nel corso dell’ultimo Consiglio europeo sulle nomine ai vertici. L’esponente del Governo di Giorgia Meloni, secondo le indiscrezioni, avrebbe in particolare stigmatizzato la “conventio ad escludendum assolutamente sbagliata” e “l’atteggiamento pregiudizievole verso il nostro Paese”.
Il direttore generale del Mes Pierre Gramegna aveva provato a negare la discussione ma i rumors sull’incontro privato avuto tra i rappresentanti dell’Ue sono stati poi formalmente confermati anche dal Ministro dell’Economia stesso il quale “pur rammaricato per l’evidente equivoco, conferma di aver fatto riferimento, nel corso dell’assemblea del Mes, al trattamento riservato all’Italia a Bruxelles sottolineando che questo non agevola sereni confronti politici”, questo quanto comunicato in una nota.
Gli aggiornamenti di Giorgetti sul Mes all’Ue
A proposito di quelle che sono le tematiche strettamente relative al Mes, il Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha precisato di giudicare positivamente il rapporto presentato dal responsabile Pierre Gramegna in quanto emerge “la disponibilità ad allargare gli orizzonti: se fosse esplicitata la volontà politica unanime di trasformare il Mes, si aprirebbe una strada interessante per aprire una discussione in Italia”. Al tempo stesso però ha ribadito ai presenti al consiglio dei governatori che “attualmente non c’è una maggioranza in parlamento per la ratifica del trattato”. È per questo motivo che è necessario continuare a lavorare sul tema sia a livello nazionale che all’interno dell’Ue.