Parla poco, ma quando lo fa raramente i concetti espressi viaggiano nel consueto “politicamente banale”: il Ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti risponde alle domande di Bianca Berlinuer alla festa della Lega a Cervia, svariando dal semestre bianco iniziato oggi fino ai temi cardine dell’agenda politica, senza eludere le domande sul suo futuro politico nel Carroccio. Solo due giorni fa il n.2 leghista aveva rivelato pubblicamente – secondo la ricostruzione del “Foglio” – di non volersi più ricandidare nella prossima legislatura, «questo è il mio ultimo giro, non mi riconosco più nel progetto».



Salvini ha smentito su tutta la linea («sono cazzate, non ci siamo mai sentiti così spesso come in questo periodo») e anche Giorgetti stesso nicchia sulla presunta dichiarazione, «federazione Centrodestra? L’idea ha senso, e mi pare positivo che si cominci a parlarne in anticipo. Al governo non si deve arrivare in modo improvvisato né nei programmi né nelle persone. Se ne parliamo in anticipo, quando sarà ora dovremo solo decidere e non discuterne». Ma è sul Quirinale il ragionamento politico forse più importante svolto dal Ministro MISE: «Draghi Premier o presidente della Repubblica? Politicamente è un problema serio…». La maggioranza di oggi, spiega Giorgetti, è decisamente «anomala, non è un’unità nazionale ma è su Draghi, una persona fisica».



GIORGETTI: “GREEN PASS? NON DEVE ESSERE OBBLIGATORIO”

I prossimi 6 mesi saranno difficili politicamente, ammette il Ministro leghista, «Ci saranno le Amministrative e discrete crepe intorno al governo. Poi, arriverà l’elezione del capo dello Stato. Ma se Draghi dovesse decidere per la presidenza della Repubblica, non vedo come il governo potrebbe andare avanti». La tesi di Giorgetti è che Draghi ove possibile debba rimanere saldamente a Palazzo Chigi, anche perché in Europa servirà un Governo forte con l’uscita di scena di Angela Merkel e l’indebolimento di Macron: «Una strada è una forte legittimazione del presidente, se togli il presidente ci vuole una forte legittimazione popolare», ovvero Elezioni anticipate. Dopo aver visto per quasi un’ora Salvini in colloquio privato, Giorgetti ribadisce la linea ufficiale della Lega sul tema del momento, il Green Pass: «Mi sembra una cosa talmente normale… Se vuoi, puoi anche non vaccinarti. Ma se vuoi andare in un luogo pubblico, mi dispiace ma il pass lo devi avere». Sul lavoro però resta contrario all’obbligo vaccinale, «Ho votato a favore dell’obbligo di vaccino per il personale sanitario. Ma ogni lavoro ha profili diversi, ma la generalizzazione aprirebbe la strada a una forma di discriminazione che sarebbe da evitare». La vera via di “soluzione” sono i tamponi a prezzi calmierati o anche gratis in farmacia, chiosa Giancarlo Giorgetti davanti alla festa della Lega: «permette a chi non vuole vaccinarsi di fare un test senza costituire un pericolo per gli altri. È un’altra cosa che abbiamo dato da fare al generale Figliuolo».

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