Nella lunga (e rara) intervista fatta ieri al Ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti, realizzata da Nicola Porro e Alessandro Sallusti alla “Festa della Ripartenza” presso il teatro Petruzzelli di Bari, il tema più politico del momento è stato affrontato con la consueta schiettezza dall’attuale numero 2 della Lega. Martedì prossimo a Palazzo Chigi si riunirà la Cabina di regia per capire come strutturare il nuovo Decreto Covid per ampliare usi e obblighi del Green Pass italiano: ebbene, nell’acceso dibattito sull’obbligo vaccinale e potenziali nuove restrizioni future con il diffondersi della variante Covid, Giorgetti ammette di avere alcune riserve personali circa l’adozione tout-court di un certificato vaccinale per accedere a qualsiasi servizio/locale al di fuori delle abitazioni private.
«Ne ho parlato anche con segretario del mio partito Salvini. Penso che il green pass sia giusto e utile per lo svago, le attività culturali, per andare allo stadio. Se vuoi andare in discoteca ci vai con quel documento», spiega il Ministro del MISE dal palco del Petruzzelli, e ammette «trovo pericoloso vincolarlo a tutti i diritti di cittadinanza. Non va bene se vieni considerato un cittadino solo se hai il passaporto vaccinale. Lo trovo pericoloso».
GREEN PASS, IL CAOS NEL GOVERNO
Una posizione tutt’altro che banale ribadita da un responsabile altolocato del Governo Draghi, tra i più stimati e considerati dal Premier Draghi e che tra l’altro ha già completato la doppia dose di vaccino anti-Covid. Un conto secondo Giorgetti è ampliare l’utilizzo del Green Pass non solo per banchetti matrimoniali, elemento su cui trova il pieno accordo di tutto il Centrodestra: un altro è invece arrivare quasi a “discriminare” chi per svariati motivi non dovesse essere vaccinato. Il Ministro ha garantito che comunque un accordo in merito a breve lo troveranno nel Governo, «si trova sempre, per forza, lo fanno anche chi litiga fino all’altro ieri… », con frecciatina lanciata ai guai interni del M5s e alla “pace” tra Conte e Grillo.
Il Green Pass resta comunque un fronte di scontro, con Pd-LeU che spingono per l’obbligo tout-court “alla Macron”, mentre Centrodestra, con M5s e Italia Viva, riflettono sull’opportunità di non spaccare la società in “vax” e “no vax”. «Non bisogna multare i ragazzi, di 15-20 anni che hanno sofferto per un anno e mezzo, 400 euro per chi va a mangiare la pizza, il pass serve solo per i grandi eventi, gli stadi, le grandi manifestazioni», ha spiegato oggi Salvini durante un evento di campagna elettorale in Veneto, «Il nuovo green pass dal 1 agosto? Sarebbe il casino totale, per avere la seconda dose di vaccino, che serve per avere il via libera, tutti quelli che sono sotto i i 40 anni dovrebbero aspettare ottobre, è una cazzata pazzesca. Si rovina l’estate a chi gestisce spiagge e discoteche».