«Mattarella chiede il dialogo e questi invece provocano. Attenti, l’Italia esplode. Quel M5s cercava la rissa: sembrava fatto apposta»: non usa mezzi termini il pur sempre diplomatico Giancarlo Giorgetti, numero 2 della Lega, intervistato da La Stampa all’indomani della baruffa alla Camera scatenata dall’onorevole Riccardo Ricciardi (M5s) in merito ai morti della Regione Lombardia per coronavirus. Attaccando la sanità, dando la colpa al sistema Formigoni come «responsabile» del disastro Covid-19, il deputato grillino ha scatenato una rissa all’interno del Parlamento con toni provocatori e repliche altrettanto durissime di molti colleghi della Lega: nella quiete dopo la tempesta, Giorgetti lancia un segnale d’allarme da non sottovalutare «Legittime le critiche, per carità, il Parlamento ci sta per questo. Ma il problema è il modo. Di fronte a tanti morti bisogna mantenere un atteggiamento responsabile, non approfittare della diretta tv per buttarla in rissa. Sembrava quasi fatto ad arte…».
Del silenzio delle ultime settimane Giorgetti la spiega così, «il silenzio è il modo migliore di rispettare chi lavora negli ospedali, chi lavora al governo, chi lavora nelle regioni, chi prova a far ripartire la propria impresa. Non ho detto una parola sulla gestione della crisi, non mi permetto. Ci sarà il tempo per le critiche e per le inchieste ma non è questo». Dopo l’attacco di Ricciardi, il vicesegretario di Salvini ha avvertito i Ministri Speranza e Di Maio («erano allibiti anche loro») che con quelle modalità lì il dialogo e la concordia è praticamente impossibile: «magari l’oratore, che mi dicono faccia l’attore, era solo sovraeccitato per la diretta. Ma certo abbiamo sentito gli appelli di Mattarella al dialogo, abbiamo ascoltato in aula un intervento del presidente Conte molto istituzionale…Poi arriva questo cinque stelle così fuori luogo».
GIORGETTI “COSÌ IL PAESE ESPLODE”
Giorgetti non parla tanto di ostilità sul Nord, ma il concetto si avvicina «se ci fosse bisognerebbe rispondere con i dati oggettivi. Li conosce i numeri sulla mobilità sanitaria tra le regioni? In Lombardia il saldo positivo è di centomila pazienti». Conte ha più volte riproposto il dialogo con l’opposizione per uscire insieme dalla crisi, il diplomatico ex Sottosegretario di P.Chigi risponde che è possibile che i grillini stiano cercando di boicottare questo tentativo, «ho avuto l’impressione che fosse un attacco fatto apposta per provocare». In merito alle forti difficoltà che il Paese vive, il n.2 della Lega non si tira indietro nel denunciare il clima pessimo che si respira «in giro c’è tanta gente davvero disperata e i politici dovrebbero dare l’esempio invece di soffiare sul fuoco. Devono stare attenti, il paese esplode. Fare critiche, ma con equilibrio, evitando le pagliacciate».
Inevitabile il tema più volte evocato di un “governo di unità nazionale” con anche la Lega sul tavolo del CdM per le prossime riforme da dirimere, magari anche senza Conte premier: secondo Giorgetti l’ipotesi non può arrivare dai palazzi della Repubblica, «non mi aspetto alcuna proposta in questa direzione. Almeno finché dal paese reale, vista la situazione, non verrà una spinta tale da indurre la politica a prenderne atto. Ma sarà una pressione dall’esterno, non un moto dall’interno». Chiusura della bella intervista de La Stampa dedicata al tema Europa e alla proposta franco-tedesca su Recovery Fund che ha diviso il Consiglio Ue: «Prima di chiedere soldi all’Europa bisognerebbe avere qualche idea su come spenderli, la cosa peggiore sarebbe arrivare a una sventagliata di soldi a pioggia. La proposta franco-tedesca mi sembra si configuri come un fondo di coesione all’iperpotenza. E storicamente il nostro paese, con governi di destra e di sinistra, si è mostrato incapace di spendere i fondi per le regioni del vecchio Obiettivo1». Tradotto per tutti, prima di impostare politiche assistenzialiste, serve un piano di investimenti serio e ragionato: ed è così che si ritorna al tema “del Nord”…