L’obiettivo della riforma fiscale è quello di una “riduzione generalizzata della pressione fiscale, che grava su famiglie e imprese”. Lo ha ribadito la Premier Giorgia Meloni, in occasione della presentazione insieme al ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti e al suo vice Maurizio Leo. Il primo punto impone di spostare alle caselle finali del percorso i decreti sul taglio delle imposte dirette e indirette: le regole dovranno alleggerire l’Irpef. Giorgetti spiega che “l’economia non va in modo eccezionale” anche se “va meglio di altri Paesi europei”. Il governo, secondo il ministro, deve puntare le carte più sulla semplificazione e sulla prospettiva di un “nuovo rapporto Fisco-contribuente”.



“Non penso e non dirò mai che le tasse sono una cosa bellissima; sono bellissime le donazioni e non i prelievi imposti per legge” ha sottolineato Giorgia Meloni. Si tratta però di un “male doveroso”, perché servono a finanziare la spesa pubblica imponendo al governo “una grande responsabilità nel gestire quelle risorse che non possono essere usate in modo irresponsabile per garantirsi facile consenso immediato, e lasciare chi viene dopo a ripagare quella irresponsabilità”. Proprio in quest’ottica si inserisce anche la riforma di riscossione e sanzioni, “Stiamo lavorando per allineare le penalità ai parametri europei perché quelle che avevano erano sproporzionate, illogiche e vessatorie” ha spiegato ancora la premier. “Non abbiamo amici a cui fare favori, e non c’è spazio per chi vuole fare il furbo” ha poi aggiunto.



Giorgetti: “Tassazione equa a livello globale…”

“Purtroppo temo seriamente che il tentativo di andare verso una tassazione equa a livello globale sulle multinazionali vada a naufragare nell’impossibilità di concludere i lavori” ha spiegato il ministro dell’Economia. “È questo è il traguardo ulteriore che affido a Maurizio” ha concluso poi Giorgetti, citando proprio il suo vice. In Consiglio dei ministri arriverà presto il decreto sulle Dogane, che porterà a 10 la lista dei testi unici accanto ai nove appena messi ufficialmente in consultazione. C’è poi in cantiere un nuovo decreto omnibus che raccoglie una serie di interventi di revisione sulla tassazione dei redditi da lavoro autonomo e agricoltura e sul trattamento fiscale delle operazioni straordinarie come scissioni e fusioni fra imprese, spiega Il Sole 24 Ore. Il tutto, senza dimenticare i testi unici. Leo ha sottolineato: “Raccoglieremo i pareri per due mesi fino al 13 maggio, quando saranno portati in consiglio dei ministri puntando al via libera definitivo entro l’estate”.

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