Giorgia, accoltellata a Bologna: “Lui era sotto effetto di stupefacenti”
Giorgia ha 28 anni e tre figli. Da dieci anni vive un incubo vicino al suo ex compagno, che aveva già denunciato una volta nel 2019, salvo poi ritrattare. A Storie Italiane, la ragazza, che alla vigilia di Natale è stata accoltellata dall’uomo a Bologna, che l’ha ridotta in fin di vita davanti ai bambini costringendola a rimanere 28 giorni in ospedale, ha raccontato: “Il mio ex compagno è arrivato in casa e mi ha aggredito. Gli ho aperto, era alterato, non sono riuscita a farlo uscire. Siamo finiti in bagno, lui ha provato a colpirsi con un coltello e io ho provato a sfilarglielo. Ho visto volare delle forbici e da lì non ho più ricordi, mi sono svegliata direttamente in ospedale. Non era la prima volta. Quella mattina abbiamo avuto una discussione perché lui era sotto effetto di stupefacenti e non volevo che i miei figli lo vedessero così”.
La donna ha spiegato: “Nel 2019 lo avevo denunciato per percosse, violenza fisica e psicologica ma poi l’ho ritirata perché ci tenevo a tenere insieme la famiglia. Ma ho sbagliato”. Proprio per questo, Giorgia ha voluto mandare un messaggio a tutte le donne che per paura o altre motivazioni denunciano e poi ritirano le accuse: “Quando denunciare non ritrattate, è pericoloso”.
Giorgia salvata dal figlio
A salvare Giorgia, il figlio più grande di 8 anni, sceso in strada a chiedere aiuto. Da lì stava passando un uomo, Francesco, che ha spiegato a Storie Italiane: “Quando sono arrivato un bambino, il più grande, è corso verso di me e mi ha detto ‘Aiuto aiuto, ha ucciso la mamma’. Sono entrato dentro, lei ha alzato il braccio facendomi capire che era viva. Io avevo a disposizione un telo da bagno e ho tamponato la grande ferita che aveva alla gola”. Il medico che ha accolto Giorgia ha detto che solitamente, con una ferita così, non si arriva neanche in ospedale.
Il legale di Giorgia ha spiegato a Storie Italiane: “L’uomo ha chiesto una perizia psichiatrica. Lui era sotto effetto di stupefacente. È accusato di tentato omicidio, rapina e resistenza a pubblico ufficiale. Nel 2019 Giorgia ritrattò durante il processo e questo fa capire lo stato psicologico di questa donna che subiva maltrattamenti fisici e psicologici”. Alle “accuse” di aver aperto la porta all’uomo, la giovane ha replicato: “Io non sapevo in che condizioni fosse e poi noi stavamo insieme, ci vedevamo tutti i giorni. Se avessi saputo non avrei aperto la porta”.