Giorgia Giacobetti: “Somigliavo a papà ma ora dicono che…”

Giorgia Giacobetti, figlia di Tata e di Valeria Fabrizi, è in teatro con un ricordo del padre e del Quartetto Cetra. A “S’è fatta notte”, racconta: “A giugno sono ricorsi i cent’anni dalla nascita di mio padre e ho organizzato un concerto a Santa Cecilia in suo onore con un’orchestra che hanno riproposto dei brani arrangiati in onore di mio padre. Prima mi dicevano ‘Sei la fotocopia di tuo padre’, invece adesso mi dicono che somiglio di più a mamma“.



Con Valeria Fabrizi, Giorgia ha un legame particolare: “Con mamma ho un rapporto splendido. Ho perso papà all’età di 23 anni, mamma mi ha praticamente cresciuta nella fase più importante della vita, quando capisci cosa vuoi fare. Lavorare con Maurizio Costanzo 12 anni mi ha aiutata. Mi ha fatto conoscere quella che ora è la mia professione nella vita. Mia madre è severa, la rispetto, ma è la mia migliore amica, la persona con cui mi diverto di più”.

Giorgia Giacobetti: “Papà mi regalava rose a San Valentino”

Nel corso della partecipazione di Valeria Fabrizi a Ballando con le Stelle, Giorgia è sempre stata in studio, nel pubblico, per tifare per lei. “Mamma a Ballando con le Stelle si lanciava, ero sicura che sarebbe arrivata in finale. Poi la cosa bella è che tutti erano attorno a lei, era la persona più festeggiata, forse per questo carattere, per questa voglia di vivere, per questa allegria”. Non solo ballerina, però. Valeria, spesso veste anche i panni di una suora in “Che Dio ci aiuti”, dove interpreta suor Costanza: “Come suora, è un po’ suora. Spesso le dico che si è calata troppo nel ruolo”.

Nonostante il bellissimo rapporto con la mamma, non mancano i momenti di futili discussioni, come racconta Giorgia stessa a “S’è fatta notte”: “Lei viene a casa e mi muove tutte le cose, mi parla mentre sono al telefonino, quando guido mi dà le direttive… Sono stupidaggini, per il resto devo dire che sono fortunata. Il giorno di San Valentino mi svegliavo con un mazzo di rose rosse e un bigliettino da mio papà“.