Momenti di tensione stamane a Torino dopo che un corteo organizzato dagli studenti per protestare contro la presenza del presidente del consiglio, Giorgia Meloni, si è scontrato con le forze dell’ordine. Secondo quanto riportato dai colleghi di TgCom24.it, circa 300 fra giovani e giovanissimi si sarebbero incamminati da Palazzo Nuovo per provare a raggiungere il teatro Carignano, dove appunto era attesa la leader di Fratelli d’Italia, ma sono stati bloccati prima dalla polizia messa a presidio dell’evento. Uno studente sarebbe rimasto ferito dopo essersi preso una manganellata, mentre un altro sarebbe rimasto contuso.



Nessun ferito invece fra gli agenti, che hanno subito il lancio di uova dagli stessi manifestanti. Gli scontri si sono tenuti in via Principe Amedeo e anche in via Lagrange, e il corteo è stato bloccato in piazza Castello, vicino alla sede della prefettura locale. Nel frattempo Giorgia Meloni ha raggiunto il teatro di Carignano per l’ultima giornata del Festival delle Regioni e delle Province autonome: “L’Italia è un mosaico di territori dalle potenzialità straordinarie”, alcune delle parole rilasciate dalla stessa, il cui intervento è iniziato alle ore 12:00 circa. Presente anche il ministro per gli Affari regionali, Roberto Calderoli, il presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, e i vari governatori.



GIORGIA MELONI A TORINO, CORTEO STUDENTI CONTRO IL PREMIER: LE PAROLE DI FEDRIGA

Proprio Fedriga ha spiegato quanto sia fondamentale il rapporto fra lo Stato centrale e gli enti territoriali, spiegando che: “La realizzazione delle infrastrutture non può prescindere da un’adeguata e continua collaborazione tra Stato ed Enti territoriali giacché esse influenzano la produttività dell’intero sistema economico, le scelte di localizzazione delle imprese sul territorio, la vita sociale dei cittadini”.

E ancora: “Le Regioni sono consapevoli che l’Italia sarà più sostenibile ed equa se saprà rafforzare le infrastrutture materiali e immateriali strategiche per il nostro Paese nel segno della sostenibilità economica, sociale e ambientale, ma anche tecnologica, al fine di non dipendere nelle filiere produttive strategiche da paesi terzi che rischiano di detenere le chiavi del nostro sistema produttivo e del nostro sviluppo. Un obiettivo, questo, che vogliamo perseguire accanto al Governo, collaborando alla realizzazione della transizione ecologica, energetica e digitale, sfruttando la fondamentale leva dei fondi del PNRR e della Programmazione europea ’21-’27”.