MELONI: LA SECONDA PARTE DELLA CONFERENZA STAMPA DI FINE ANNO

Scandalo Qatargate
Meloni: «bisogna andare fino in fondo perché purtroppo questa vicenda rischia di tradire che le istituzioni siano troppo permeabili agli interessi. Mi spiace che si parli di “Italian Job”: non è un tema solo italiano, semmai è un tema di partito, un “Socialist Job”. L’Italia non è il grande corruttore d’Europa, basta attacchi strumentali».



Spesa su armamenti, la Nato ci chiede di più entro il 2024 con +8 miliardi di euro
Meloni: «impegno di spesa al 2% del PIL in sede Nato è un impegno che tutti cerchiamo di tenere fede. La libertà delle nazioni ha un costo: se decidi di appaltare la tua Difesa a qualcun altro, va saputo che quella spesa non è gratis. Noi dobbiamo difendere i nostri interessi, ho sempre risposto così e credo vada aumentato l’investimento di armamenti: lo hanno fatto tutti, coraggioso è stato Conte quando era Premier ad aumentarlo di 3 miliardi».



Repressione Iran, quali azioni da porre
Meloni: «colpita dalla campionessa di scacchi che decide di partecipare al mondiale senza portare il velo davanti al cospetto del mondo. Siamo abbastanza abituati a gesti simbolici ma non hanno conseguenze come quelle che potrebbe patire Sara Khadem. Noi diamo per scontato la libertà, per altri vale qualsiasi rischio: la vicenda di tante donne iraniane è inaccettabile, ho concordato con Tajani la convocazione dell’ambasciatore in Italia. Non intendiamo tollerarlo oltre. È inevitabile che se la repressione non cessi, il nostro atteggiamento cambierà radicalmente: lo dovremo decidere a livello internazionale».



Libia & NordAfrica: migranti e gas, quali politiche per il Mediterraneo
Meloni: «non ho attuato il blocco navale che voi intendevate, io non lo intendo come un atto di guerra. La mia ipotesi è missione europea in accordo con le autorità del Nord Africa per fermare le partenze e aprire in Africa gli hotspot per permettere i rifugiati di arrivare da noi, impedendo l’immigrazione irregolare. Migranti e gas sono questioni molto collegate», sottolinea la Premier in conferenza stampa di fine anno. «Seguendo l’esempio di Papa Giovanni Paolo II che diceva come prima del diritto di emigrare c’è il diritto di non permetterlo perché la gente vuole rimanere nella propria terra: Cina, Russia e Turchia hanno preso il posto dell’Europa nell’approccio di dominio sull’Africa. Io chiedo che l’Italia sia capofila di un nuovo approccio europeo nel Mediterraneo tanto sul fronte immigrazione quanto sul fronte energetico. Serve differenziare l’approvvigionamento dell’energia: l’Italia deve essere la porta d’ingresso di questa energia verso l’Europa». 

Invito ai vaccini dopo caos Covid in Cina
Meloni: «c’è una campagna che il Governo sta facendo che invita alla vaccinazione soprattutto gli anziani e le categorie fragili, soggetti più a rischio e sui quali mi sento di fare l’invito più deciso a vaccinarsi. Per tutti gli altri l’invito è parlarne con il medico e con chi ne sa più di me sui vaccini».

Guerra in Ucraina e rapporti con la Russia
Meloni: «i rapporti tra Italia e Russia sono solidi e antichi, è la ragione per cui ho difeso la scelta della Scala di dedicare la Prima ad un’opera russa. Le scelte che il Governo russo che sta facendo ora non devono ricadere sul popolo russo: purtroppo il Cremlino ha scelto di invadere un’altra nazione e la comunità internazionale non può accettarle. Io temo che il principio che la Russia vuole far passare è poco conveniente: chi militarmente più forte può invadere il suo vicino, ecco per noi è inaccettabile. Agli italiani manca il turismo russo e il turismo in Russia ma ci sono cose che non si possono piegare ai nostri desideri: spero che prima o poi il Governo russo si renda conto dell’enorme errore che sta facendo e decida di fermare questa incomprensibile e inaccettabile guerra di aggressione in Ucraina. Finché non avverrà, noi difenderemo la sovranità e la libertà di una nazione come l’Ucraina».

Riforma della giustizia e abolizione Spazzacorrotti
Meloni: «ordine del giorno del Terzo Polo per far tornare la prescrizione da prima della riforma Bonafede, il Governo ha dato parere favorevole perché è indicazione di buon senso. Riforma giustizia ci sarà e serve il coraggio del Governo: materia delicata ma questo Governo con tutte le anime della maggioranza ha una visione equilibrata su questa materia. Abbiamo un ottimo Ministro della Giustizia come Nordio deciso ad andare avanti nei prossimi mesi per una riforma strutturale della giustizia, come la separazione delle carriere».

Riforma semipresidenzialismo francese
Meloni: «questa è una delle mie priorità che mi dò come obiettivo in questa Legislatura. Tengo molto e credo che si possa fare bene all’Italia con riforma dell’elezione diretta del Presidente della Repubblica: stabilità e Governi frutto di indicazioni popolari chiare. Semipresidenzialismo alla francese non è il mio preferito ma è quello con massima convergenza anche dall’opposizione: voglio fare riforma condivisa in quanto materia sulle regole del gioco della politica. I modelli sono diversi e si possono anche inventare, il punto è capire la volontà: bicamerale è utile se è strumento serio di condivisione per arrivare all’obiettivo. Io la riforma la voglio, sono disposta a parlare con tutti e di tutto, quanto e come dipenderà dall’atteggiamento degli altri. Casellati ha avviato le sue consultazioni ed entro gennaio parlerà anche con le opposizioni: poi decideremo come procedere sull’iter da seguire, non sarò sprovveduta nel capire se ci saranno atteggiamenti dilatori per affossare la riforma».

Celebrazioni MSI di La Russa e Rauti
Meloni: «Parteciperò alle celebrazioni del 25 aprile. Sul MSI io credo che sia un partito che abbia avuto un ruolo nella storia della Repubblica, ha traghettato verso la democrazia milioni di italiani sconfitti dalla guerra. Ha partecipato alle dinamiche democratiche di questa nazione, è arrivato al Governo prima di Alleanza Nazionale: MSI lo si può non condividere ma è stato un partito della destra repubblicana. Ha combattuto la violenza politica, il terrorismo: non capisco perché qualcosa che era presentabile 10-20-30-40-50 anni debba diventare impresentabile oggi. Non mi torna il gioco al rilancio eterno: si deve sempre cancellare di più, l’’MSI è stato ad sempre sempre chiarissimo sul tema della lotta all’antisemitismo. La maggioranza degli italiani non ritiene quella storia impresentabile».

Regionali Lazio e Lombardia, appuntamento nazionale?
Meloni: «le elezioni locali servono a scegliere la persona migliore per governare ma ovviamente sono sempre un test politico, vale anche per me. Vanno mediate le due cose: quello che emergerà dalle Regionali è qualcosa che il Governo nazionale dovrà farci i conti».

Riforma del Mes
Meloni: «la ratifica è secondaria. Con me l’Italia non accede al MES ma tempo che neanche gli altri lo faranno, dopo la Grecia nessuno lo ha richiesto. Temo che quel fondo non verrà utilizzato perché le condizionalità sono troppo stringenti e il MES è creditore privilegiato e va sempre restituito prima del resto. L’Italia e l’Europa possono permettersi di tenere fondi lì non spesi? Mi confronterò con il direttore del MES, poi ovviamente chiarirò con il Parlamento per la ratifica».

Idea di scuola di Valditara
Meloni: «credo che il Ministro parli di stop alla militanza politica giovanile non nel senso che intendete voi. Lui non si riferisce all’associazionismo studentesco, ma all’utilizzo della scuola come luogo di indottrinamento politico fatto da chi ci lavora nella scuola».

Tassi BCE e inflazione
Meloni: «sarebbe meglio evitare scelte peggiorative vista la situazione in cui ci troviamo a livello generale. Occorre gestire bene la comunicazione sulle scelte che si fanno: si rischia di generare fluttuazioni sui mercati che vanifichino il lavoro dei Governi. In Manovra abbiamo scontato l’aumento dei tassi, l’avevamo previsto il rialzo della BCE». Secondo la Premier Meloni, sul finire della conferenza stampa di fine anno, l’Europa deve porre un cambio di passo sugli aiuti di Stato: «non governiamo più niente, intorno alla Ue gli altri si organizzano come negli Usa e nella Cina, ecco penso serve un cambio di passo e abbandonare le norme che abbiamo oggi. Aiuti di stato, fondi di spesa per sicurezza aziende, tempi delle decisioni: va cambiato molto e bisogna ripartire dal controllo delle catene di approvvigionamento. La globalizzazione e il libero commercio non hanno funzionato: noi dipendiamo da altri per energia, chip, farmaci, pannelli fotovoltaici e tanto altro ancora»

Eredità di Draghi
Meloni: «sento il peso di chi mi ha preceduto come Mario Draghi. Ma amo misurarmi con persone capaci, è una sfida».

Patto di stabilità per futuro
Meloni: «non si può tornare alle regole precedenti Ue. Penso che in passato il Patto sia stato troppa stabilità e poca crescita: serve puntare sulla crescita»

Norma salva-calcio
Meloni: «il Governo Draghi ha sospeso i pagamenti dovuti allo Stato dalle società sportive in generale, non solo di calcio. Noi ereditiamo questa situazione: abbiamo deciso di applicare le stesse regole che abbiamo applicato per gli altri contribuenti con rateizzazione e maggiorazione del 3%. Gridano allo scandalo? E allora perché sono stati sospesi i pagamenti dal precedente Governo? Noi chiediamo a queste società di dilazionare quel pagamento: dare le prime tre rate e il 3% dell’ammontare complessivo subito, non è una norma che regala qualcosa alle società di Serie A».

Esercito Ue e Stati Uniti d’Europa?
Meloni: «sul modello federale di Europa non sono d’accordo. Preferisco il principio di sussidiarietà dell’Europa, è uno stampo confederale, nazioni sovrane che decidono assieme le materie da risolvere unitariamente. Non serve un maxi stato europeo che rischia l’enorme burocratizzazione: il tema della Difesa ci impone scelte comuni. La Nato è necessaria ancora ma credo che un esercito europeo non sarebbe in contraddizione».

Industrie e lavoro
Meloni: «serve non mettere bastoni tra le ruote di chi produce e creare una visione di politica industriale. Lo Stato deve favorire il mettersi in gioco e non favorire una forma depressiva di “rimanere sul divano perché tanto non c’è nulla da fare”. Serve sistema di strategia industriale, di sviluppo del mare e del merito».

Telecomunicazioni e rete unica nazionale
Meloni: «Tim è quotata in Borsa e serve riservatezza e prudenza. Il Governo si dà l’obiettivo di assumere il controllo della rete oggi in mano ai francesi, ma serve anche lavorare per mantenere i livelli occupazionali. Serve dinamica libera del mercato ma sarò prudente sul come ci si arriverà».

Expo 2030 è Italia vs Arabia Saudita (Roma-Riad)
Meloni: «da italiana e romana sarebbe una grandissima occasione. Abbiamo gli anticorpi per fare tutto, non garantisco su come andrà a finire anche perché sono subentrato a lavoro già iniziato del Governo precedente. Non ci darei per vinti».

Conferenza internazionale di pace, l’Italia è pronta?
Meloni: «sono favorevole a tutto per portare la pace. Bisogna sapere che il tema della pace non lo si ottiene solo rivendicandolo, bisogna lavorarci concretamente e avere segnali dalle parti in campo e non ce ne sono molte dalla Russia. Zelensky è intenzionato a farlo ma ci sono molte difficoltà, a cominciare dal fatto che la Russia è dentro al Consiglio di Sicurezza dell’ONU. Noi siamo pronti a farci garante per il processo di pace: prima della fine di febbraio andrò a Kiev, prima dell’anniversario dell’invasione russa».

‘Machete’ contro la PA
Meloni: «Crosetto usa spesso metodi figurativi ma non ho trovato garbato che nel passaggio di consegne tra i due Governi ci sia stato chi abbia approfittato per trovarsi un posto negli incarichi della Pubblica Amministrazione». Ancora in conferenza stampa di fine anno la Presidente del Consiglio promette un giro di vite importante sullo “spoyl sistem” nei prossimi mesi.

Motori in Ue
Meloni: «non è ragionevole lo stop ai motori entro il 2035, è lesivo del nostro sistema produttivo. C’è convergenza per porre questione con forza in Europa».

Sanità allo stremo, dove le risorse?
Meloni: «scostamento di bilancio non saprei, sono molto prudente su queste vicende e non lo farei a cuor leggero. La situazione è complessa: il Governo in Manovra ha messo 2 miliardi di euro per dare risposte sulla sanità, è chiaramente poco ma negli anni precedenti non c’era questo livello emergenziale su più piani». 

L’INTERVENTO DI GIORGIA MELONI NELLA CONFERENZA STAMPA DI FINE ANNO

«Un giorno tornerò alla mia professione di giornalismo, la politica la considero sempre come transitoria»: si apre così la conferenza stampa di fine anno della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, la sua prima dall’inizio del nuovo Governo e della nuova Legislatura. «Questa è una conferenza stampa di inizio mandato e così sarà: lascio spazio alle vostre domande», sottolinea la Premier aprendo il ciclo di domande dei giornalisti.

Manovra è legge: risorse e distanze politiche in Governo
Meloni: «Mi fido dei miei alleati al Governo: al di là di dibattiti naturali all’interno di una maggioranza con più partiti, contano i fatti: abbiamo approvato la Legge di Bilancio non semplice, è una Manovra politica scritta in tempi brevi ma non lasciando solo il lavoro fatto dalla Ragioneria dello Stato prima del nostro arrivo». Le risorse sono state poste sulle grandi misure e sfide per il prossimo anno: «la volontà è di lavorare bene e mantenere gli impegni. Non mi posso lamentare del lavoro dei Ministri e dei partiti. I provvedimenti sull’energia costano 5 miliardi di euro al mese, se il quadro cambierà nei prossimi mesi allora potrebbero liberarsi risorse per altre scelte politiche. Abbiamo spostato diverse risorse sul futuro, sui giovani e sulle imprese per produrre nuova ricchezza e occupazione: abbiamo scelto di prenderla dalla non indicizzazione totale sulle pensioni più alte».

Covid in Cina: escludere restrizioni in Italia?
Meloni: «In Italia l’incidenza di Covid è in calo, c’è la nuova situazione in Cina e noi ci siamo mossi immediatamente in coerenza di quanto chiesto in passato, il Ministro Schillaci ha disposto tampone obbligatorio per chiunque arriva dalla Cina. Misura non è efficace se non presa a livello europeo: ho chiesto di scrivere al Commissario Ue competente per chiedere provvedimenti, ci aspettiamo risposte urgenti e unitarie. Bertolaso in Lombardia stava già sequenziando il contagio di chi veniva dalla Cina: abbiamo bisogno di capire se quanto arriva è qualcosa di coperto dai vaccini oppure no. Il Ministro Schillaci mi dice che in questo momento i contagi principali sono di variante Omicron che già conosciamo. Per il futuro ci muoviamo per cosa accadrà: la soluzione sono i controlli, i tamponi, le mascherine ma non il modello di privazione delle libertà e lo dimostra molto bene il caso cinese. Lavorare su responsabilità dei cittadini piuttosto che sulla coercizione: oggi la situazione è abbastanza sotto controllo»

Lavoro e voucher
Meloni: «Mettere in condizione le persone di assumere e di essere assunte in Italia. Lavoro non si crea per decreto, non è lo Stato che genera lavoro: lo Stato può creare le condizioni per favorire chi crea lavoro, sono le aziende che lo creano. Per questo ci muoviamo nel senso di togliere cavilli e vincoli controproducenti, dare segnali su tassazione anche se con impatto ancora minimo. Previsto la decontribuzione totale per chi assume a tempo indeterminato per maggiore occupazione rispetto al livello massimo del triennio precedente: misure per favorire la stabilizzazione». Meloni spiega però che il mercato del lavoro è del tutto modificato rispetto al passato, non c’è più solo la rigida divisione determinato-indeterminato: «i voucher aiutano i lavori stagionali, è meglio normarlo piuttosto che quel lavoro sia fatto in nero». Serve creare filiera di «rapporti tra mondo istruzione e lavoro per evitare che si reiteri l’idea che uno possa essere mantenuto con Reddito perché quel lavoro “non corrisponde ai propri sogni”, da chi invece lavora e paga le tasse magari per un lavoro non ideale».

PNRR e caos energia
Meloni: «felice di aver raggiunto tutti i 55 obiettivi del PNRR per richiedere la tranche da 19 miliardi di euro. Quando siamo arrivati Draghi aveva già fatto 25 dei 55, gli altri 30 siamo riusciti: abbiamo la scelta politica di concentrare la competenza sul Ministero di Raffaele Fitto. Abbiamo ripristinato la Cabina di regia sul PNRR tra Governo e realtà locali: ora però viene la parte più complessa, finora abbiamo fatto solo progettazione e qui gli obiettivi invece dovranno diventare cantieri con caro energia che inciderà parecchia». Con lo strumento del RePowerEU assieme al PNRR sarà possibile rinnovare il progetto e le risorse: «serve semplificare, siamo testimoni di come in Italia ci sia difficoltà nello spendere risorse e fare opere pubblichi velocemente. La norma sul codice degli appalti è fondamentale per fare in modo che le risorse del PNRR possano essere spese: lavoro più complesso e che ci impegna più tempo per tutto il CdM».

Flat tax, tregua fiscale e catasto
Meloni: «la riforma fiscale noi la faremo, secondo direttrici già presenti nella Manovra, ovvero il taglio del costo del lavoro (cuneo fiscale), la tassazione che tenga conto il numero dei figli a carico perché la natalità è una materia di urgenza economica, tassazione che incentivi chi si mette in gioco e per chi crea ricchezza e lavoro in Italia. Più assumi e meno paghi». 

Scudo penale sui reati fiscali e stretta su intercettazioni
Meloni: «la mia carriera politica è ispirata da Paolo Borsellino, per questo ho salvato l’ergastolo ostativo e nasce da intuizione di Falcone e Borsellino. Mi spiace aver visto un’opposizione così dura su un provvedimento di questo genere. Confermo la mia battaglia per la legalità contro la mafia: la norma sullo scudo penale non c’è in Manovra, mentre diverso il tema di chi dichiara e non riesce a pagare le tasse, sono d’accordo di risolvere il contenzioso con lo Stato. Non ci sono condoni in Manovra, c’è una rateizzazione per spalmare i pagamenti: abbiamo stralciato le cartelle inferiori ai 1000 euro». Sulle intercettazioni, la Premier Meloni in conferenza stampa difende le riforme annunciate da Nordio: «limitare l’abuso di queste intercettazioni, basta rapporti tra queste intercettazioni e i media. Sentirmi la morale da chi ha liberato boss mafiosi con la scusa del Covid, zittito la Corte dei Conti su 180 miliardi di euro per banchi a rotelle e mascherine e approvato condono Ischia, ecco anche no».

PREMIER GIORGIA MELONI, LA PRIMA CONFERENZA STAMPA DI FINE ANNO: INFO DIRETTA VIDEO STREAMING

Si tiene questa mattina la tradizionale conferenza stampa di fine anno del Presidente del Consiglio, la prima per Giorgia Meloni Premier ormai da tre mesi dopo la vittoria alle Elezioni Politiche 2022: dall’Aula del Palazzo dei gruppi della Camera dei Deputati, la conferenza stampa della neo-Presidente si terrà alle ore 11.30 andrà in onda con diretta tv su Rai 1, diretta video streaming su RaiPlay e canale YouTube di Palazzo Chigi. La conferenza stampa con la Premier Meloni viene organizzata, come da tradizione, dal Consiglio nazionale dell’ordine dei Giornalisti in collaborazione con l’Associazione della Stampa Parlamentare.

Non sarà la sua prima conferenza stampa, ma sarà comunque la prima riunione con la stampa per l’occasione di fine anno dove il Capo del Governo trae riflessioni politiche sull’anno appena passato e soprattutto lancia le sue linee programmatiche per l’anno che sta per cominciare. Se già normalmente la conferenza stampa di fine anno rappresenta un’occasione unica per riuscire a consultare il Presidente del Consiglio su praticamente tutti i temi a disposizione, visto quanto sta avvenendo a livello politico in Italia e nel mondo rende il discorso della Premier Meloni ancora più atteso. Non solo, viste le polemiche emerse nell’ultima conferenza stampa della leader FdI lo scorso 22 novembre – con alcuni giornalisti che hanno lamentato una tempistica troppo stretta per le domande dei cronisti parlamentari – l’occasione di questa mattina vedrà Meloni provare a rispondere alle innumerevoli domande che giungeranno dai tanti giornalisti accreditati presenti.

CONFERENZA STAMPA FINE ANNO MELONI: I POSSIBILI TEMI

Si ritiene infatti che la conferenza stampa della Premier Giorgia Meloni potrebbe durare anche oltre l’ora-ora e mezza normalmente a disposizione: in attesa di vedere su quali punti la titolare del Governo di Centrodestra deciderà di intervenire all’inizio della conferenza stampa, possiamo già dare per certi alcuni temi dirimenti la discussione che si animerà nel corso della mattinata. Partendo dalla realtà quotidiana della politica italiana, inevitabile sarà il parlare della Manovra di Bilancio in queste ore dovrebbe venire approvata in via definitiva dal Senato (dopo la fiducia ottenuta prima di Natale alla Camera). Le polemiche sulla mancanza di “visione” sulla Finanziaria sarà certamente un tema che affronterà la Presidente del Consiglio: così come il tema bollette, riforma pensioni, fisco, lavoro, Superbonus e Reddito di Cittadinanza, ovvero tutti gli elementi inseriti nei macrocapitoli della prossima Manovra.

La situazione complessa a livello economico e politico in Italia è però al momento in gran parte “figlia” di quanto avviene ormai da un anno nella guerra tra Russia e Ucraina: il futuro del conflitto, i rapporti che l’Italia intrattiene con Kiev e Mosca e lo schierarsi convintamente nella NATO rappresentano tutti possibili temi di domande alla Premier Meloni in conferenza stampa, così come il recente invito a Roma formulato al Presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Dalla politica interna a quella internazionale, passando per i mai dimenticati “progetti” legati al PNRR: prima di fine anno il Governo Meloni ha centrato tutti e 55 gli obiettivi previsti nel secondo semestre 2022, ma si attende un nuovo pressing del Ministro Fitto agli altri dicasteri per iniziare a provvedere ai prossimi progetti legati dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. La conferenza stampa di fine anno servirà poi alla Presidente Meloni per annunciare le prossime riforme a cui lavorerà il Governo con l’inizio del 2023: dal “nuovo” Reddito di Cittadinanza al decreto sicurezza, dal tema migranti (con lo scontro politico diplomatico ancora in atto con la Francia di Macron) alla maxi-riforma della giustizia anticipata dal Ministro Nordio fino al tanto discusso Mes-Salva Stati. Tanti i temi, ma anche svariato il tempo a disposizione (dalle 11.30 in poi) per la conferenza stampa di fine anno della Premier Giorgia Meloni.