COSA HA DETTO GIORGIA MELONI IN CONFERENZA STAMPA (IN SINTESI)

Tre ore e diciotto minuti di conferenza stampa nella quale la Presidente Giorgia Meloni non si è tirata indietro su nessun tema proposto, alle volte anche con durezza come giusto che sia, dai giornalisti in “attesa” di questo momento dopo i due rinvii per malattia prima di Capodanno. La Premier ha condannato il gesto del deputato Pozzolo annunciando il deferimento e la sospensione a breve del parlamentare dal gruppo di Fratelli d’Italia, difendendo il principio di decidere sulla propria classe dirigente caso per caso e «solo una volta che emergono elementi chiari e non teoremi». 



Meloni in conferenza stampa ha risposto alla protesta del sindacato dei giornalisti in merito alla presunta “legge bavaglio” sottolineando come mai non sia mai stata contestata prima quella norma che è semplicemente stata reintrodotta dopo la legge Orlando del 2017: ha attaccato il magistrato Degni sulla sua militanza politica da giudice della Corte dei Conti, difeso il vicepremier Salvini sottolineando come sul caso Anas-Verdini «non è coinvolto e non dovrà riferire per questo in Parlamento», oltre poi a ribadire l’elenco di riforme (giustizia, burocrazia,pensioni) e propositi per il 2024. Sul finire della conferenza stampa, dopo una insolita ma dovuta pausa toilette («aò, me fate morì» ha esclamato in dialetto sorridendo), un chiarimento sul tema Chiara Ferragni e sul pericolo islamizzazione in Italia, senza dimenticare il tema centrale delle guerre internazionali e del piano sull’Africa da mettere in atto con la presidenza italiana del G7 appena avviata.
Di seguito il video e tutte le domande in ordine fatte durante la conferenza stampa di inizio anno 2024 a Palazzo Chigi.



QUI IL VIDEO INTEGRALE DELLA CONFERENZA STAMPA DI GIORGIA MELONI

LA RELAZIONE E LE PRIME DOMANDE SU MES, TASSE, STABILITÀ ED EUROPEE

Nel corso della brevissima relazione introduttiva sulla conferenza stampa, la Premier Giorgia Meloni sottolinea un richiamo della stampa nazionale in merito all’intelligenza artificiale, il cui rischio è che sia vi sia l’intelletto ad essere messo in discussione: «Sono molto preoccupata dall’impatto dell’intelligenza artificiale su molti livelli, in particolare sul mondo del lavoro. L’intelletto rischia di essere sostituito». Spazio poi alle domande dei giornalisti qui di seguito



Lista Mattarella sulle cose da fare: servono 30-32 miliardi per non fare aumentare le tasse tra taglio cuneo e Irpef, oltre a taglio del debito. Dove si trovano le risorse?

Meloni: «Non sappiamo sviluppo dell’economia europea quest’anno: io non sono per aumentare le tasse, lavoro per la diminuzione e quindi punterò sul taglio della spesa pubblica. Serve diminuzione dei tassi d’interesse».

Premier candidata alle Europee?

Meloni: «decisione che non ho ancora preso sulla candidatura in Europa. Mi interessa sapere se ho il consenso dei cittadini e l’ho sempre fatto, anche ora che sono Premier è giusto misurarsi sul consenso. Non è una presa in giro dei cittadini ma è una prova di conferma del consenso, è prova di democrazia: forse la mia candidatura forse potrebbe portare anche altri leader dell’opposizione a farlo. Ma prima devo capire se una mia candidatura personale toglierebbe tempo al mio lavoro da Presidente del Consiglio: decisione che prenderò con gli altri leader della maggioranza».

FdI dentro maggioranza Ursula in Europa?

Meloni: «lavoro per una maggioranza alternativa di Centrodestra come dimostrato in questi ultimi mesi. Se non fosse possibile dopo i risultati delle Europee, io non farò alleanze con la sinistra, né in Italia né in Europa. La commissione Ursula è stata votata anche da partiti fuori dalla maggioranza, come il PiS polacco. È un tema diverso, i partiti di governo tendono a favorire la nascita della commissione, ma non è una maggioranza».

Mes e Patto di Stabilità

Meloni: «non vanno insieme i due macro-temi. Sono soddisfatta sull’accordo del Patto anche se non è quello che avrei voluto io: in Europa non c’è un superiore interesse comune ma ci sono nazioni che puntano ai propri interessi e si cerca così una sintesi. Per me sarebbe difficile impormi sul Parlamento per un mio interesse: nella ratifica del MES ci siamo rimessi all’Aula ed è stato bocciato semplicemente perché non c’è mai stata una maggioranza in Italia sulla sottoscrizione del Mes. Perché Conte ha sottoscritto un trattato quando non c’era una maggioranza per approvarlo? Mes è strumento obsoleto e sono d’accordo nella bocciatura per trovare una strada che sia più efficace della versione attuale del Salva-Stati. Isolamento Italia? Nessuno ha detto a Chirac che gliela avrebbero fatta pagare per non aver approvato la costituzione europea. Francamente nessuno in Europa dice la pagherai, non abbiamo meno diritti delle altre nazioni».

LA RISPOSTA DELLA PREMIER GIORGIA MELONI ALLA PROTESTA DEI GIORNALISTI IN CONFERENZA STAMPA

La conferenza stampa del Premier Giorgia Meloni si è aperta con il durissimo intervento del Presidente dell’Ordine dei Giornalisti contro le norme approvate dal parlamento sul divieto di pubblicazione di ordinanze cautelari: segue la relazione del Presidente che parte con tentato “ramoscello d’ulivo” e gli auguri di un buon anno a tutta la stampa italiana. «Devo scusarmi che questa conferenza stampa è stata rinviata due volte: mi spiace che questo abbia generato polemiche, ma ovviamente non intendevo scappare dai giornalisti. Sulla protesta della federazione nazionale stampa lo dico bene: la norma è un emendamento parlamentare che nasce dall’opposizione (Enrico Costa, Azione, ndr) e non dal Governo».

Meloni spiega come nel merito l’emendamento Costa si fonda sul divieto di pubblicazione delle ordinanze cautelari in carcere: «la norma si rifà ai principi europei e al Codice di Procedura Penale. Nel 2017 la Legge Orlando fede un’eccezione su questa norma, ma non intendiamo imbavagliare nessuno. Giusto dire che qualcuno è stato arresto, perché e per come: non c’è nessun bavaglio e non ricordo proteste prima del 2017. A me pare un’iniziativa che forse non avrei preso ma che resta norma di equilibrio che difende il diritto del cittadino accusato/arrestato».

SECONDO GIRO DI DOMANDE A GIORGIA MELONI: BANCHE, GIUDICE DEGNI, BALNEARI E MIGRANTI

Banche, tassa extraprofitti non ha funzionato

Meloni: «M5S è stato una cintura nera nel fare regali alle banche e così anche altri. Poi anche Superbonus e crediti con lievitare dei profitti, però criticano noi per aver avuto il coraggio di mettere quella tassa. Noi abbiamo applicato una tassa sul margine ingiusto, non c’era intento punitivo: abbiamo fatto una tassa sul margine ingiusto sui profitti delle banche, la tassa è lì, nessuno la ha eliminata».

Confronto tv con Elly Schlein

Meloni: «mi impegno volentieri in un confronto tv con la leader Schlein, giusto che ci confrontiamo con l’opposizione prima della campagna elettorale per le Elezioni Europee, indipendentemente dal fatto che siamo due donne. Non mi faccia impegni sul dove ma io ci sono e sono disponibile».

Consigliere Corte dei Conti Marcello Degni e i suoi post anti-Governo

Meloni: «non mi riguarda cosa debba accadere oggi ma voglio fare una riflessione. La cosa che considero più grave non è il fatto in sé, ovvero un magistrato che deve fare i Conti della Repubblica che spera l’Italia vada in esercizio provvisorio con le conseguenze sui conti dello Stato. La cosa più grave è la sfrontatezza con la quale il giudice Degni ritiene sia normale farlo: nessuno a sinistra ha detto due parole su questo tema. Gentiloni lo ha nominato, Schlein, nessuno ha parlato. Perché se dicessero che è sbagliato quando si rivolge incarico super-partes non svolgerlo da militante politico darebbe messaggio diverso da quanto fatto in questi anni. Mi fa paura si consideri normale fare i militanti pur da ruoli super-partes: questo è il sistema di potere visto a sinistra»

Migranti e patti europei. Fallimento Piano Mattei?

Meloni: «non risolveremo mai questo problema su come gestire i migranti quando arrivano in Europa, impossibile mettere d’accordo tutti. Quasi tutti i Paesi Ue sono molto rigidi: la priorità diversa è lavorare a monte ed è il lavoro che riguarda il Piano Mattei. L’Italia non può farlo da sola: con nostra Presidenza G7 un tema centrale sarà l’Africa: l’Europa si concentri meglio su quello che sta succedendo là, Continente ricchissimo di materie critiche con destabilizzazione enorme che noi paghiamo più di chiunque altro. Non ha funzionato nel Piano Mattei la cooperazione tra Ue e Africa: non dobbiamo fare carità in Africa ma rapporti di cooperazione seri, strategici, da pari a pari e non predatori. Loro hanno diritto a non emigrare: il Piano Mattei costruisce una prima forma di un modello che diventi anche per altri che oggi lavorano in ordine sparso».

Migranti, parte 2

Meloni: «accordi Ue insoddisfacenti per la mole di lavoro che ho fatto, ma meglio di niente quello che abbiamo raccolto. C’è un calo negli ultimi mesi sugli sbarchi ma ci si aspettava di più e me ne assumo le responsabilità: affrontiamo una sfida epocale e stiamo cercando di lavorare sulla lunga distanza. Serve lavorare in Africa, lavorare su quelle partenze e lavorare sulla migrazione regolare in parallelo».

Ddl Concorrenza, il richiamo di Mattarella su ambulanti e balneari

Meloni: «sul rinnovo delle concessioni ambulanti ho letto bene la lettera del Presidente. Noi abbiamo sanato e uniformato il trattamento che alcuni beneficiari avevano avuto col rinnovo di 12 anni con quello di altri che non ne avevano beneficiato, creando disparità tra Comune- Comune e operatore-operatore. L’appello di Mattarella non rimarrà inascoltato e valuteremo con il Governo ulteriori interventi chiarificatori. Sui balneari abbiamo fatto la mappatura delle coste per stabilire se esista o non esista il tema della scarsità del bene che è quello che richiede la Bolkestein, nessuno l’aveva fatto prima di oggi. Stiamo facendo riordino sui vari interventi per arrivare a dialogo con la Commissione Ue ed dando risposte chiare agli addetti».

Capacità di attrarre investimenti: siamo i peggiori del G7. Il Centrodestra intende liberalizzare e sburocratizzare di cui abbiamo forte bisogno?

Meloni: «è un tema serio, si va da lungaggini burocratiche alle tempistiche della giustizia. Molti investirebbero volentieri in Italia se ci fosse riforma burocrazia e giustizia. Sono due priorità per il prossimo anno. In Italia non c’è un governo contro chi produce. Penso debba esserci uno stato che controlla, ma non oppressivo».

Lotta all’antisemitismo, quali strumenti del Governo

Meloni: «le immagini atroci del 7 ottobre di Hamas contro civili israeliani hanno prodotto una recrudescenza di antisemitismo in tutto l’Occidente. Covava sotto la cenere e noi abbiamo sottovalutato le forme contemporanee di antisemitismo: la critica mascherata contro Israele e il fondamentalismo islamico. Sulla Commissione Segre noi abbiamo presentato emendamenti per rendere chiari le condanne su chi non riconosce diritto a Israele di esistere, non furono accolti. Siam in procinto di nominare il generale Angelo Santo coordinatore nazionale per la lotta contro l’antisemitismo dopo le dimissioni per ragioni personali del prefetto Pecoraro. Bisogna lavorare sul piano culturale: dobbiamo far conoscere cos’è Israele. Ora non è il momento, ma in futuro si può introdurre il servizio civile in Israele, per superare gli stereotipi dei più giovani».

Privatizzazioni, il punto

Meloni: «Abbiamo stabilito l’obiettivo di 20 miliardi di privatizzazioni in tre anni, ma non faremo regali miliardari a fortunati imprenditori ben inseriti. Per privatizzar intendo ridurre la presenza dello Stato dove non è necessaria e riaffermarla invece dove serve».

CONFERENZA STAMPA MELONI, TERZO GIRO DI DOMANDE: POZZOLO, VERDINI, PREMIERATO, AUTONOMIA E CRITICHE AMATO

Premierato

Meloni: «riforma Costituzionale non tocca i poteri del Presidente della Repubblica perché è giusto così, deve rimanere figura di garanzia. L’elezione diretta del Capo del Governo non capisco come tolga potere al Capo dello Stato: cerchiamo di fare una riforma che consenta ai Governi di domani di avere ragionevolmente la durata di 5 anni, non possiamo più permetterci questa instabilità. Riforma troppo importante: i cittadini scelgano da chi farsi governare e mantenere quella scelta per 5 anni. Referendum non è su di me, io sono il presente di questa nazione: il referendum è sul futuro della nazione, non su Meloni. Non sono ottimista che ci sia una maggioranza parlamentare per approvare il Premierato, quindi l’occasione si avrà col referendum» .

Autonomia Regioni

Meloni: «a uno Stato forte corrispondano autonomie Regioni forti. Giusto lavorare come stiamo facendo sui LEP: l’Autonomia stabilisce il principio che se tu gestisci bene le tue competenze e risorse, lo Stato può valutare nel rapporto tra quella Regione e lo Stato se dare altre autonomie. Volano per il mezzogiorno questa riforma, è meccanismo di responsabilità: non mi stupisce che si lamentino chi gestisce peggio le risorse pubbliche».

Decreto flussi non funziona bene

Meloni: «tema molto complesso. Serve snellire le procedure: intanto rafforziamo gli organi che se ne occupano, dalla Farnesina ai Paesi d’origine fino alle prefetture con il ministro Piantedosi. Abbiamo difficoltà oggettiva ma confido di procedere spediti, è la mole più ampia sui flussi regolare di sempre in Italia».

Caso Pozzolo sul colpo di pistola alla festa di Capodanno

Meloni: «il parlamentare Pozzolo ha porto d’armi per difesa personale, non so perché lo abbia ma non va chiesto a me. Girava con un’arma a Capodanno e non credo sia questa la gravità, la questione è invece che chiunque la d’eterna un’arma ha dovere legale e morale di custodirla responsabilmente. Il problema con quello che è accaduto racconta in ogni caso, a prescindere dalla dinamica, che qualcuno non è stato responsabile. Pozzolo non è stato responsabile. Ho chiesto che Pozzolo venga deferito alla commissione dei probiviri di Fdi indipendentemente dal lavoro che fa l’autorità competente e che nelle more del giudizio sia sospeso da Fdi. Classe dirigente? Io non sono disposta a fare questa vita se le persone che sono attorno a me non capiscono questa responsabilità: non accade spesso ma credo che sia bene ricordarlo a tutti. Intendo essere rigida su questo».

Inchiesta Anas-Verdini

Meloni: «mi preoccupa quando vedo su tre quotidiani dei virgolettati miei che non ho mai fatto. Sul caso di Tommaso Verdini ho trovato parole mie che non ho mai fatto neanche in privato: è una tendenza che mi è capitato in questo anno e che mi preoccupa. Non ho avuto cose da dire perché banalmente non ho elementi per commentare il fatto in sé: attendiamo il lavoro della magistratura e commenteremo gli sviluppi. Le intercettazioni fanno riferimento al precedente Governo: Salvini non viene chiamato in causa e quindi non ritengo che debba venire in Parlamento a riferire. Quando si tratta un caso del genere trasformandolo in caso politico occorre ricordare che l’unica tessera di partito presa da Verdini è quella del Pd, ma nessuno ha accusato il Partito Democratico di questo. hi a questo governo siano anche figli di queste dinamiche».

Amato sul rischio della democrazia in Italia

Meloni: «Nomina di Amato a presidente commissione IA? Non è stata una mia iniziativa. Sono basita dalle sue esternazioni sulla Consulta: rischio di deriva autoritaria se il Governo nomina i suoi membri, se lo fa la sinistra invece va tutto bene. Se si vincono l’elezione tutti hanno gli stessi diritti e doveri della Costituzione, destra e sinistra, questa è la normale democrazia. Il mondo di una sinistra che fa come vuole lo combatto».

QUARTO GIRO DI DOMANDE NELLA CONFERENZA STAMPA MELONI: RAI, FISCO, DRAGHI E SEPARAZIONE CARRIERE

Rai “TeleMeloni”?

Meloni: «La RAI è la principale azienda culturale italiana, non mi pare ci fosse una età dell’oro prima del nostro governo. Critiche sugli ascolti? La RAI fa servizio pubblico, non deve fare audience. Telemeloni? Io accusata di regime ma FdI sotto il Governo Draghi fu l’unico partito di opposizione della storia che non entrò nel Consiglio Rai. Lì c’era problema di pluralismo ma nessuno ha parlato di regime. Accuse oggi da una sinistra che col 18% dei consensi aveva il 70% in Rai, ecco sa com’è… Stiamo facendo lavoro di riequilibrio ma la libertà di stampa c’è sempre: hanno diritto di criticare la destra ma non possono con la sinistra? Regola d’ingaggio per i giornalisti Rai, decidiamo però nella stessa maniera».

Salvini ha incontrato il CEO di Huawei, cliente di suoi congiunti stretti?

Meloni: «dipende incontrarlo per che cosa. Non sono in grado di dare risposta in merito ma approfondirò».

Elon Musk ad Atreju ha chiesto di fare figli ma lui è padre con utero in affitto

Meloni: «io invito ad Atreju tutti quelli che hanno qualcosa da dire e li ho applauditi tutti. Elon Musk ha grande rilevanza sul contesto dell’AI anche perché ha chiesto una moratoria sull’intelligenza artificiale, lui che è uno dei padri di quella tecnologia. Non cambia però la mia posizione sulla maternità surrogata, i bambini non si comprano e si scelgono su catalogo: pagare donna povera per vendere il figlio non è progresso».

Allentare poteri di controllo su Codice Appalti e governance varia è giusto? Interessa poco la questione morale al Governo?

Meloni: «non abbiamo diminuito i poteri di controllo, è questione distorta questa. Su questione morale io rispondo sempre caso per caso su tutto finché non avremo elementi ulteriori della magistratura. Non credo esista una questione morale nel Governo ma bisogna stabilire una regola d’ingaggio: Conte per una questione di opportunità mi chiede di far dimettere tutti i coinvolti in indagini o presunte tali. M5s l’ha sempre fatto con tutti, tranne che con i membri del Movimento 5Stelle: io non ho chiesto dimissioni di Giuseppe Conte all’epoca ma non si può avere per gli altri metro diverso rispetto ai propri. Non si può essere giustizialisti con alcuno, difendendo anche le cucce del cane, e giustizialisti con altri. La mia idea di stato di diritto è aspettare la magistratura».

Rapporti con gli alleati di Governo e sulle frizioni eventuali

Meloni: «qualcuno in questa nazione ha pensato di poter dare le carte ma in uno Stato normale non devono esserci questi condizionamenti. Ho visto qualcuno che ha provato a influenzare il governo. Io non mi faccio spaventare, hanno a che fare con la persona sbagliata. Con me non si indirizzano le scelte. Rapporto con gli alleati è ottimo sia in CdM che in maggioranza: certo abbiamo dibattiti interni e posizioni diverse ma il punto è che quando abbiamo un problema ci mettiamo seduti e ne parliamo finché non lo risolviamo. La compattezza si giudica dalla velocità con la quale opera».

Paradisi fiscali e rientro delle risorse

Meloni: «dopo le Europee dovremo affrontare in Ue questo problema vista la disparità che si produce. Le regole sul mercato europeo dovrebbero valere per tutti uguali, non ci devono essere nazioni che drenano gettito da altre nazioni. Noi possiamo rendere la tassazione in Italia più competitiva: abbiamo varato la riforma fiscale attesa da 50 anni e stiamo costruendo un fisco diverso per un rapporto tra Stato e cittadino, non tra Stato e suddito».

Draghi in Commissione Ue?

Meloni: «per chi conosce i metodi di funzionamento della Commissione è impossibile parlarne oggi. Draghi ha dichiarato di essere indisponibile a quel ruolo: detto ciò lo rispetto e appoggio la sua politica estera. Parlare del totonomi su Commissione Ue e commissari non è il vero tema di oggi: noi dobbiamo porci cosa deve fare il prossimo governo europeo. Io lavoro per avere domani una politica Ue più forte su scenari di crisi, più efficace sulla sovranità strategica per non consegnarsi a nuove dipendenze pericolose, più efficace sull’immigrazione, più capace di armonizzare il tema della sostenibilità green con la sostenibilità dell’economia reale».

3 obiettivi dei primi 6 mesi del 2024

Meloni: «I miei primi obiettivi? Pace nel mondo, abolire la povertà e ristrutturazione gratuita delle case… (scherza, ndr). Miei obiettivi è la messa a terra del PNRR, la riforma della giustizia e borse di studio per studenti meritevoli».

Separazione delle carriere e possibile referendum

Meloni: «è nel nostro programma da sempre e spingeremo sulla riforma della giustizia. Si pone il tema del referendum ma sarebbe utile non sovrapporre le due materie con il Premierato, si creerebbe molta confusione per i cittadini. Io non ho bloccato la riforma della giustizia. Se una cosa non mi piace non la faccio, non provo a bloccarla».

L’ULTIMO GRUPPO DI DOMANDE IN CONFERENZA STAMPA: MELONI RISPONDE SU MANDATI REGIONI, CINA, LE PEN, FERRAGNI E GUERRE”

Terzo mandato su Regioni e Sindaci. Limiti su Premier eletto?

Meloni: «sono laica su questa materia, ci sono pro e contro. Penso che sarebbe corretto che un’iniziativa di questo tipo sia presa dal Parlamento e non dal Governo e a quel punto prenderò decisione con FdI. Sul Premierato non ho previsto limiti su Premier eletto ma se Parlamento vuole mettere limiti interverrà in sede di approvazione»

Momenti migliori e peggiori di questo primo anno

Meloni: «Cutro è il momento più difficile, 94 persone morte e l’accusa che possa essere colpa mia è stato tosto. Momenti belli quando sto in mezzo alla gente perché li si vive realtà diversa dal palazzo»

Italia via dalla Via della Seta cinese

Meloni: «decisione coerente sul mio pensiero fin dall’inizio dell’accordo italiano con la Cina, unico governo del G7 a farlo. Giusto uscirne: non c’è stato riequilibrio nell’import/export dei due Paesi. Oggi siamo a -41,44 miliardi rispetto a Pechino: è servita la Via della Seta a fare entrare in Italia molti più prodotti cinesi. Scelta politicamente sbagliata ma anche economicamente: nazioni europee hanno rapporti economici con la Cina maggiori rispetto a noi che eravamo nella Belt and Road, quindi non serve per forza stare nella Via della Seta per avere rapporti proficui con Pechino».

Libro Vannacci e candidature europee

Meloni: «a volte credo di vivere in un mondo al contrario… Non ci sarà alcun rimpasto, non lo auspico e non lo voglio: poi quello che faranno i vari partiti lo decideremo insieme, specie sui tre leader della coalizione».

Riforma carceri e caso Zuncheddu

Meloni: «colpita dal numero di questi casi di mala-giustizia ed errori giudiziari, circa 1000 ogni anno sono vittime di ingiusta detenzione, spesso frutto di uso eccessivo su carcerazione preventiva. Ddl Nordio affronta proprio questo tema: non credo si risolva con amnistie e indulti, serve agire su altro. Rafforzare corpo Polizia Penitenziaria e poi stiamo cercando di ampliare sedi detentive con sblocco di risorse ferme da tempo. 8 nuovi padiglioni carcerari in costruzione».

Alleanze con Le Pen e Adf ci sono veti?

Meloni: «io non voglio dare patenti e lezioni di storia a nessuno. Non fanno però parte dei Conservatori Ue, il mio partito, credo che con Aid ci sono distanze insormontabili come ad esempio il rapporto con la Russia. Diverso il ragionamento interessante che fa Marine Le Pen con il suo partito in Francia».

Riforma elettorale, quale modello migliore per il Premierato

Meloni: «ci deve essere soglia per premio di maggioranza, lo dice la Consulta. Sono favorevole ad una riforma elettorale con il ritorno delle preferenze e il superamento dei listini bloccati, finora è stato bocciato dagli altri partiti in Parlamento».

Polemiche su Mennuni per le parole sulla maternità

Meloni: «io sono Premier, tra le donne più affermate d’Italia, ma se mi chiedeste cosa scegliere tra il mio ruolo e mia figlia Ginevra, non avrei alcun dubbio su cosa decidere. La maternità è una cosa troppo bella e dà qualcosa di impagabile. Non condivido che per la maternità si rinunci al lavoro: dobbiamo fare di più per permettere alle madri di essere lavoratrici: non bisogna dover scegliere tra lavoro e maternità. Ursula Von der Leyen ha 6 figli, Metsola ne ha 4: si può fare. Infatti il Governo aiuta maggiormente le madri lavoratrici: nulla può regalare l’emozione della maternità ma questo non può precludere carriera e lavori».

Riforma pensioni per il 2024

Meloni: «il tema delle pensioni va affrontato in maniera più organico di quanto fatto finora. È una materia da affrontare con le parti sociali se ne hanno voglia: sono fiera che nella Manovra sia affrontato il tema dei giovani. C’è un gap di garanzie tra chi oggi va in pensione e chi ci andrà fra trent’anni: abbiamo iniziato a mettere qualche paletto ed è fondamentale. La sostenibilità del sistema pensionistico va costruito con equilibrio: il sistema migliore possibile ma deve essere uguale per tutti. Ministro Calderone ci sta lavorando anche con i sindacati».

Non è necessario allargare Fratelli d’Italia alla società civile magari lanciando un partito unico dei conservatori, magari archiviando la fiamma dal simbolo FdI

Meloni: «Levare la fiamma dal simbolo? In questo momento lavoro su altro. Non ci sto pensando ora ma è mia aspirazione che si possa arrivare a rappresentare sempre più cittadini, l’ho già fatto in questa classe dirigente ma continueremo a farlo con politica e società civile. Conduzione familiare? Accusa continua che comincia a stufarmi: accusa di familismo sono sbagliate, anche in Sinistra Italiana dove il 25% del gruppo parlamentare è una coppia. Non si toglie valore politico se vi sono coppie/famiglie etc: nessun familismo se si fa politica con persone valide. Mia sorella è dirigente da 30 anni in FdI. Forse potevo metterla in una partecipata statale come hanno fatto altri ma l’ho messa a lavorare nel mio partito».

Iran e rischio escalation, oltre a Ucraina: 2024 è anno di pace? Quali strategie italiane?

Meloni: «la pace si costruisce in Ucraina continuando ad appoggiare Kiev mantenendo equilibrio delle forze in campo. Se non avessimo fatto cosi avremmo avuto invasione e non una guerra. Medio Oriente invece lavoriamo per evitare escalation di questa crisi che avrebbero conseguenze inimmaginabili: si condanna Hamas, si difende diritto di Israele ma rilancio appello per preservare incolumità della popolazione civile. Stiamo lavorando con i paesi arabi per gli aiuti umanitari in Palestina. Sulla nostra nave Vulcano lavorano anche medici del Qatar. Il dialogo coi paesi arabi è fondamentale. Hamas non ha alcun interesse a sostenere la causa palestinese».

Manovra correttiva per il 2024?

Meloni: «Atteso che tutti i Paesi europei hanno previsioni aggiornate, l’ Italia per la prima volta ha una crescita superiore a quella degli altri Paesi. Inoltre il Patto di stabilità parte dal 2025 e non dal 2024. Mi pare presto parlare di manovra correttiva. Noi manterremo aperto l’osservatorio e in corsa si valuterà cosa fare».

(Dopo breve pausa toilette “Devo andare in bagno, che devo fà?!”): processo islamizzazione in alcune aree dell’Italia

Meloni: «tutte le culture hanno valore aggiunto ma chi vive in Italia deve rispettare nostre leggi, culture e doveri».

Chiara Ferragni

Meloni: «mi ha colpito la sinistra e la sua reazione scomposta quando ho detto che ha più valore chi produce l’eccellenza Italiana piuttosto che chi l’ha promuove. Io non volevo attaccare Chiara Ferragni, ma sembrava avessi attaccato Che Guevara per alcuni: ponevo un fatto di valore su chi davvero fa l’eccellenza italiana. Per me ha più valore chi produce un pandoro che chi lo griffa. Il tema sulla trasparenza della beneficienza è invece una questione fondamentale: bisogna capire eventuali regole migliori sulla trasparenza».

LA CONFERENZA STAMPA DI FINE ANNO DEL PREMIER GIORGIA MELONI… NEL NUOVO ANNO: INFO DIRETTA VIDEO TV E STREAMING

Annullata due volte per influenza prima di Natale e lo scorso 28 dicembre, si tiene oggi 4 gennaio 2024 la conferenza stampa di fine anno 2023 del Presidente del Consiglio, che – ironia – avverrà inusualmente all’inizio del nuovo anno 2024. La seconda conferenza stampa generale con Giorgia Meloni in carica dopo la vittoria alle Elezioni lo scorso anno, viene organizzata dal Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti, in collaborazione con l’Associazione della Stampa parlamentare. La conferenza stampa con tutti i giornalisti per affrontare i vari temi della politica nazionale e internazionale si tiene dunque oggi 4 gennaio 2024 dalle ore 11 nella Nuova Aula dei Gruppi Parlamentari della Camera dei Deputati, in via di Campo Marzio 78.

Anche quest’anno la conferenza stampa del Premier Meloni verrà trasmessa a partire dalle ore 11 in diretta tv su Rai 1 con lo Speciale Tg1 ma anche in diretta video streaming su RaiPlay e canale YouTube di Palazzo Chigi. Sul piatto tutti i temi, urgenti e più specifici, dell’attività politica del Governo giunto ormai ad un anno di permanenza a Palazzo Chigi: consolidati i sondaggi che vedono Fratelli d’Italia e in generale il Centrodestra più o meno sugli stessi standard del 25 settembre 2022, il Governo Meloni si appresta ad approvare in extremis la Manovra di Bilancio 2024 con i lavori parlamentari in Aula iniziati in questi giorni, evitando così di far scattare l’esercizio provvisorio di bilancio dopo il 31 dicembre.

MELONI, I POSSIBILI TEMPI DELLA CONFERENZA STAMPA: MANOVRA, ESTERI, POLEMICHE

Tenendo conto della tempistica vista un anno fa, si prospetta una lunga mattinata con la conferenza stampa di fine/inizio anno che 12 mesi fa vide Giorgia Meloni impegnata quasi 3 ore nel rispondere alle tante domande dei giornalisti presenti. Al netto delle domande estemporanee sui tantissimi temi dell’attualità politica, economica e sociale, alcuni dei temi della conferenza stampa di fine anno sono già stati “anticipati” dall’intervento la scorsa domenica alla kermesse FdI di “Atreju 2023”.

Dagli attacchi alle opposizioni – Schlein, Conte, la sinistra – alle polemiche con chi da fuori la politica attacca di continuo il Governo (i vari Saviano, Fedez, etc..) ai gravosi impegni internazionali che vedono l’Italia su diversi fronti: la guerra in Ucraina e quella in Medio Oriente, le discussioni in ambito europeo sul fronte migranti e i rapporti multipolari del “Piano Mattei” con i vari Stati dell’Africa (su tutti, Tunisia e Libia). Una larga parte della conferenza stampa con Meloni sarà sicuramente dedicata al recente Consiglio Ue dove si sono sommate tanti dei delicati dossier che impegnano l’Europa dal 2024, anno delle Elezioni Europee (in giugno): il bilancio Ue, le regole del Patto di Stabilità, il fondo migranti e le discussioni sulla cornice di regole alla base di Parlamento Ue e Commissione. «Il governo di centrodestra a trazione Fratelli d’Italia sarà soprattutto questo: un governo dell’Italia con la schiena dritta, che va a testa alta, con le scarpe piene di fango e le mani pulite», ha detto la Premier chiudendo la kermesse di Atreju dopo aver rivendicato una Legge di Bilancio espansiva nonostante i conti molto difficili, «Abbiamo fatto una legge di Bilancio espansiva nonostante una situazione drammatica ereditata dei conti pubblici soprattutto per il Superbonus, con qualcuno che faceva la campagna elettorale dicendo che si è potuto ristrutturare gratuitamente casa: quel gratuitamente ci ha lasciato un buco da 140 miliardi».

Molto probabile un capitolo nella conferenza stampa dedicato alla ratifica sulla riforma del MES – slittata ancora a gennaio 2024 – così come una riflessione sul ruolo internazionale dell’Italia tra alleanze e sinergie: i recenti accordi con Sunak (UK) e Rama (Albania) hanno infatti dato la sensazione di un messaggio lanciato all’Europa, o si cambia registro oppure Roma è pronta a muoversi anche su altre strade extra-Ue. Sarà invece inevitabile che la “cronaca politica” di questi primi giorni del 2024 venga sottoposta alla Presidente del Consiglio: dal “caso Pozzolo” con lo sparo alla festa di Capodanno del sottosegretario Delmastro (entrambi FdI) fino al “caso Verdini-Anas” che ha visto tangenzialmente coinvolto (sui giornali, non nell’inchiesta) la Lega di Matteo Salvini

RIGUARDA LA CONFERENZA STAMPA DI FINE ANNO DELLA MELONI IN STREAMING VIDEO TV