++ Dopo 2 ore e 36 minuti di conferenza stampa si è concluso il dibattito tra la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e i giornalisti iscritti: tanti i temi, dai rapporti con Elon Musk alla liberazione di Cecilia Sala, passando per i dossier esteri (Ucraina, Africa) e le riforme interne (Premierato, Autonomia, Giustizia). Qui sotto tutte le domande e le risposte date dalla Premier, con tanto di video integrale per rivedere la conferenza stampa di inizio anno 2025 ++
CASO SALA E ABEDINI: I RAPPORTI CON L’IRAN
«La liberazione di Cecilia Sala è una bellissima giornata per l’Italia», spiega la Premier Meloni iniziando a rispondere al carosello di domande in conferenza stampa, confessando l’emozione più grande avvenuta in questi anni quando ha dovuto chiamare la madre di Cecilia Sala per comunicare la liberazione. Sul caso così complesso non è un lavoro che ha fatto da sola la Premier, ringraziati Mantovano, Tajani, l’intelligence e anche gli stessi giornalisti: «la famiglia aveva chiesto un silenzio stampa, siete stati molto responsabili e ci avete aiutato, così come i genitori sono stati molto bravi». Le questioni su Sala sono stati complessi con l’Iran e gli Stati Uniti: «non c’è stata nessuna svolta, ma insieme sono stati tanti tasselli sia per la diplomazia che per l’intelligence». Sul caso Abedini resta la riservatezza anche perché in Iran vi sono più di 500 italiani, ma in merito a quell’arresto il caso è seguito dal Ministero della Giustizia oltre alla Corte di Milano: «serve continuare a discutere con gli amici americani»
CASO STARLINK-ELON MUSK: LA RISPOSTA DI GIORGIA MELONI
Meloni si stupisce che dopo una smentita secca del Governo si continuino a scrivere e dire cose false: «io guardo l’interesse nazionale e non le amicizie di chi deve investire, io non ho mai parlato con Elon Musk di queste vicende». Sul caso specifico, SpaceX ha illustrato al Governo una tecnologica che consente di comunicare in sicurezza a livello planetario: Meloni ritiene che questo possa essere interessante per comunicare con diplomatici ed esercito italiano all’estero, «sono per ora interlocuzioni normali che abbiamo anche con altre decine di aziende. Faremo istruttoria e se sarà dichiarato l’interesse allora ce ne occuperemo».
Come spiega ancora la Presidente del Consiglio, qualora si arrivasse a decidere di contrattualizzare con SpaceX allora saranno informati Parlamento e Consiglio Supremo di Difesa: «si tratta di mettere in sicurezza comunicazioni sensibili con un soggetto che però è più avanzato di tutto perché non ci sono alternative pubbliche». Noi parliamo con un soggetto privato perché non esiste un’alternativa italiana o europea, per il momento quantomeno: «quale è lo scenario preferibile, chiarendo che nessuno è ottimale. Io sono laica e devo porre la questione: se domani le comunicazioni finiscono nelle mani sbagliate, il Governo è responsabile e non posso fare finta non esista il problema». Il problema con SpaceX è che è privato, oppure la polemica sorge perché è Elon Musk? Così provoca Meloni in conferenza stampa ricordando che nessuno si era lamentato coi vari contratti con Bill Gates e Microsoft.
COSA DICE GIORGIA MELONI SULLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI NEL DIS
Ancora ad inizio conferenza stampa Giorgia Meloni ricorda come l’ambasciatrice Belloni abbia deciso di anticipare le sue dimissioni «per evitare di finire nel “tritacarne” che accompagna nomine così importanti»: la Premier ribadisce la sua stima e rispetto enormi per l’ex direttrice del DIS, tanto nel lavoro di intelligence quanto nell’organizzazione della Presidenza G7. Meloni ritiene Belloni capace, stimabile e competente, «è parecchio ambita anche fuori dai confini nazionali, prevedo che non termini qui il suo percorso», anticipa la Premier ipotizzando un imminente incarico a livello europeo.
La Presidente conferma che le dimissioni di Belloni sono giunte prima di Natale, con vicende di questi giorni che dunque nulla c’entrano con le sue intenzioni, anche perché è stata Meloni a chiedere di posporre l’uscita di scena per organizzare meglio il lavoro: «non c’entra nulla né il caso Sala né SpaceX, scritte robe assurde». La Premier Meloni anticipa in conferenza stampa la nomina che poi sarà sancita dal CdM previsto per oggi alle ore 18: «Abbiamo decido di nominare il prefetto Vittorio Rizzi, attuale vice direttore di AISI con carriera prestigiosa nella Polizia di Stato, Europol, Viminale. Un vero funzionario dello Stato di prim’ordine».
“CARABINIERE MASINI INDAGATO? HA FATTO IL SUO LAVORO”
La Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha chiesto all’Arma dei Carabinieri che possa essere premiato il carabiniere Masini che ha fermato nel Riminese l’accoltellatore straniero nella notte di Capodanno: «ha fatto il suo lavoro, il suo dovere e ho chiesto che l’Arma possa pagare le spese legali del militare indagato». Ha fermato un pericolo per la società, è una tragedia per come è finita ma il carabinieri ha fatto di tutto prima di intervenire così.
MELONI SULLA SORELLA ARIANNA E SULLA GIUSTIZIA (SEPARAZIONE CARRIERE)
«Quattro cose false contro di lei diventano una strategia», spiega la Premier Meloni sulle tante vicende attorno alla sorella Arianna, pur non considerando che via un “complotto” contro l’esponente FdI. Il pronunciamento del CSM sulla separazione delle carriere io non la condivido, in quanto «penso che la separazione garantisce l’equidistanza e garanzia di un giudice. Mi stupisce sempre il tono apocalittico con cui si risponde a qualsiasi tentativo di nostra proposta al problema della giustizia».
CORTE COSTITUZIONALE SENZA GIUDICI ELETTI E NORMA “ANTI-RENZI”
Al risultato ancora non si è arrivati perché all’inizio sull’unico giudice da eleggere c’è stato l’Aventino delle opposizioni, ora sono diventati 3 in tutto e quindi sarà più facile arrivare ad una soluzione più sereno con il Centrosinistra. La norma “anti-Renzi” la condivido in quanto è giusto vietare a chi rappresenta gli italiani di prendere soldi da Stati esteri ed esterni all’Unione Europea: «la notizia è che serva una legge per dire quello che il buonsenso e la coscienza avrebbero richiesto naturalmente». Il senatore Renzi rappresenta una delle istituzioni italiane e quello che lui fa coinvolge l’Italia, per questo è urgente intervenire in merito a quello che lui fa come conferenziere: «chi l’ha già fatto ha avuto il buon gusto di uscire dal Parlamento per farlo».
STARLINK PER RAGGIUNGERE OBIETTIVO PNRR?
Sul tema Musk, Meloni aggiunge in conferenza stampa che il tema social è grave quando prima «qualcuno può utilizzare strumenti della tecnologia per decidere chi deve dire e cosa deve dire»: il problema nasce oggi perché Musk non è più della stessa ideologia politica di chi oggi contesta un tema che c’era già prima. «Su Starlink io rimango sul fatto che è una delle opzioni in campo, non l’unica».
PREOCCUPA DISOCCUPAZIONE GIOVANILE NEL LAVORO: I NUMERI E LA RISPOSTA DI MELONI
Su giovani, inattivi e crisi lavoro il Governo rilancia per il 2025 cercando di aumentare l’occupazione che ha già dati incoraggianti per gli scorsi mesi: «880mila nuove assunzioni stabili in 2 anni, ma è un milione in maniera totale con anche gli altri tipi di contratti, Berlusconi sarebbe molto orgoglioso». Il tema però per la Premier Meloni non è solo di contratto e di quale tipo viene effettuato, semmai il vero problema di avere giovani che non trovano lavoro e poi anche molti settori che non trovano professionalità.
«Serve fare un orientamento serio per i giovani che fanno gli studi oggi, questo è il vero tema da fare a monte: la questione dei NEET è ancora più complessa» ma serve capire con il Governo come poter affrontare il tema delle giovani generazioni in generale. Lavoro, social, pandemia: «lo dico da madre, noi non siamo attrezzati e non stiamo capendo quello che sta accadendo». L’ipotesi è mettere insieme personalità con skills diverse per affrontare l’interezza del problema lavorativa e generazionale: «andiamo avanti concentrando risorse sui salari e sulle aziende che assumono, soddisfatta degli accordi fatti per le crisi aziendali come ad esempio con Stellantis».
“RUFFINI IN POLITICA? ABBIAMO GUARDATO AL MERITO MA NON RISCUOTE SIMPATIA”
«È noto che gli esattori delle tasse riscuotano grande simpatia nei cittadini…»: così Giorgia Meloni in conferenza stampa risponde sull’ipotesi di discesa in campo di Ernesto Maria Ruffini in politica con il Centrosinistra. Al netto delle simpatie politiche, la stima per il suo lavoro è ottima, «è molto autorevole»: il problema è che sotto il Governo Meloni l’Agenzia delle Entrate di Ruffini segna il record dei proventi dalla lotta contro l’evasione delle tasse, «mi sembra ingeneroso che si dimetta formando un movimento politico con Romano Prodi contestando che noi del Centrodestra non facciamo molto nella lotta contro l’evasione. Credo che la sua discesa in politica sia fatta non tanto contro “questa leader”, ma un’altra…». E il riferimento indiretto pare essere proprio la Segretaria del Pd Elly Schlein.
“NON C’È COMPLOTTO CONTRO IL CENTRODESTRA”. SULL’ARRESTO SALA INVECE…
«Ho molti avversari, gruppi di potere innervositi di non essere più tenuti in considerazione è abbastanza scontato, ma non esiste un complotto contro il mio Governo, è una base falsa perché non l’ho mai detto»: così Giorgia Meloni risponde in conferenza stampa sul tema caldo delle eventuali “strategie” di apparati dello Stato contro il Governo. Sul caso Cecilia Sala la Premier non scende nel dettaglio di cosa sia successo tra l’arresto di Abedini e l’incarcerazione della giornalista d’inchiesta: «serve fare un salto di qualità nella protezione di questi giornalisti che vanno in giro per il mondo, dobbiamo aiutarli a fare meglio e ad essere meno esposti a pericoli».
IL FUTURO DELLA LIBIA E LA PRESENZA DELLA RUSSIA IN AFRICA
Grazie al tema posto dall’Italia durante la Presidenza G7, la guerra ibrida nel mondo vede l’Europa esposta sul fianco non solo Est ma anche Sud, con la presenza della Russia in Libia che rischia concretamente di creare minacce per l’Occidente: così la Premier Meloni replica sul tema chiave del nord-Africa e del futuro geopolitico.
TAGLIO TASSE E RIFORMA PENSIONI COME SI EVOLVONO
Meloni rivendica di aver fatto molto sul tema tasse, con il taglio del cuneo fiscale e le varie detassazione: «occorre però fare di più e ora che abbiamo messo in sicurezza i redditi di chi non ce la faceva serve dare un segnale al ceto medio. Finora non è stato dato per risorse limitate ma la riforma fiscale per tutti sta ampliandosi per il 2025 e per il prossimo anno».
MELONI “CAUTA” SUL CASO SARDEGNA E DECADENZA DELLA PRESIDENTE TODDE
Giorgia Meloni si tiene cauta in quanto non vuole gioire se chi vince le Elezioni poi è costretto a decadere per motivi “tecnici”: sono questioni però che sempre accadono e sono accadute (ad esempio lista Popolo delle Libertà nel Lazio, ndr), «il Pd e il M5s intendono convalidare la decisione eventuale dei magistrati ed è una scelta libera ma sulla decadenza di Berlusconi dicevano il contrario, ovvero ratificare quanto deciso dalla magistratura».
SALVINI RITORNA AL VIMINALE? LA RISPOSTA DI MELONI IN CONFERENZA STAMPA
La parola rimpasto di Governo fa capolino da due minuti dopo la nascita dell’esecutivo: Meloni si dice tendenzialmente non favorevole a nessun rimpasto, serve procedere a grandi falcate per concludere la legislatura. Salvini sarebbe un ottimo Ministro dell’Interno secondo Melono, e sarebbe stato lui se non ci fosse stato il processo Open Arms, ma al momento Piantedosi «è un ottimo Ministro del Viminale» e quindi si rimane così per il momento. Sul caso Santanché invece Meloni attende cosa deciderà la magistratura ed eventualmente agire successivamente.
REGIONALI IN VENETO, COSA FARÀ MELONI SULLE CANDIDATURE
Fratelli d’Italia in Veneto è un’opzione che merita l’attenzione, ma le discussioni saranno fatte con gli alleati: «ci saranno tante Elezioni Regionali delicate e abbiamo già cominciato a parlarne con Salvini e Tajani e continueremo a farlo. Non penso che il dibattito “via stampa” aiuti perchè alla fine valutiamo sempre tra di noi le decisioni migliori per vincere le Elezioni».
C’È UN PROBLEMA POLITICO CON ELON MUSK PER LA DEMOCRAZIA MONDIALE?
Elon Musk non ha avuto ruolo sulla liberazione di Cecilia Sala e se lo ha avuto Meloni non ne ha avuto notizia: così risponde in conferenza stampa la Presidente del Consiglio rispondendo a tono alla presunta “accusa” che l’imprenditore possa essere una deriva per la democrazia. «Pericolo per la sovranità? Io segnalo che lui non sarebbe mica il primo tra le persone note e facoltose che esprimono le loro opinioni, spesso contro di me e non mi ricordo che qualcuno si sia scandalizzato».
Il punto secondo la Premier è quando queste persone facoltose utilizzando le loro risorse per finanziare in mezzo mondo partiti per condizionare le scelte politiche degli Stati nazionali: «Musk ha finanziato nel suo Paese un suo candidato, è George Soros che fa ingerenza vera». Il punto dunque è che Elon Musk viene attaccato perché non è di sinistra: «l’ingerenza su un Paese si ha quando i miliardi vengono usati per pagare partiti politici stranieri, e ripeto è stato Soros a farlo così come quando veniva censurato Trump sulla piattaforma Meta di Zuckerberg». Il problema dunque non è di democrazia e ingerenza, ma semmai di rapporti con gli altri leader, «io non adoro parlare delle politiche estere altrui, come ha fatto Scholz chiedendo di votare contro di me».
MISSIONE IRRITUALE IN USA CON TRUMP E “ACCORDO” SU CECILIA SALA: LA RISPOSTA DELLA PREMIER
Meloni spiega di aver fatto quel viaggio in Florida dopo aver fatto l’incontro a Parigi in vista di un accordo solido, quasi privilegiato, tra Italia e Stati Uniti: «nell’incontro a Mar-a-Lago abbiamo parlato del quadro generale anche perché le regole americane sono rigide, lui non è ancora il Presidente». L’accoglienza è stata molto al di là delle aspettative, Meloni conferma l’invito e conferma che ci andrà valutandolo con la compatibilità di agenda: «se riesco volentieri parteciperò alla cerimonia di insediamento».
IL PUNTO SUL PIANO MATTEI CON IL GOVERNO MELONI
Il Piano Mattei al centro del G7 è un successo italiano, tanto sul Mediterraneo quanto sull’Africa: «La concretezza è la chiave di volta per le missioni e per la continuità, questo fa la differenza». Le sfide del nuovo anno, sottolinea ancora la Presidente Giorgia Meloni in conferenza stampa, è internazionalizzare e de-europeizzare il Piano Mattei sul futuro dei rapporti con l’Africa: Global Gateway dell’UE o il piano del G7, questa la sfida di ampliare le potenzialità del Piano italiano. Un’altra sfida centrale è allargare il Piano Mattei individuando nuovi Paesi e potrebbero essere Angola, Ghana, Mauritania, Tanzania e Senegal: questi i nuovi asset del 2025 per ampliare il piano secondo le anticipazioni fatte da Meloni nell’incontro con la stampa nazionale.
IL VULNUS DEL “TERZO MANDATO” TRA CAMPANIA, VENETO E ALTRE PROVINCE
La Premier Meloni spiega che esiste un tema di metodo prima del merito: compete allo Stato o alle Regioni decidere? La conclusione è che richiede un intervento nazionale e quindi il Governo impugnerà la legge regionale della Campania sul terzo mandato: «noi non abbiamo un accordo tra i partiti di maggioranza, io penso che sarebbe incoerente in quanto nella riforma del Premierato noi abbiamo messo il limite dei due mandati». Serve intervenire su tutti, chiosa Meloni di fatto chiudendo la porta ad un terzo mandato tanto per De Luca quanto per Zaia e le altre richieste.
DIFESA E SPESE SUL PIL: LA POSIZIONE DI ITALIA E UE
È l’Unione Europea che deve individuare gli strumenti per una difesa competitiva, «ma al momento non c’è questo strumento e occorre che ogni Paese badi al proprio interesse. Mi auguro che non vi siano dazi per l’Italia ma non ritengo che il problema sia solo con Trump, anche con la Presidenza Biden è stato così». La soluzione dei dazi non è il giusto modo di affrontare il tema, ribadisce Meloni, si dovrà parlarne in sede Ue e pure con gli USA, soluzioni possono essere trovate.
LEGGE CITTADINANZA, IUS CULTURAE E IUS SCHOLAE: COSA RISPONDE MELONI
Il pensiero della Presidente Meloni è concentrarsi sulle materie del proprio programma, «non metto altra carne al fuoco perché la nostra legge sulla cittadinanza è già ottima, siamo una delle nazioni europee con maggiori cittadinanze concesse anche ai minori». Inoltre la Premier ritiene che il tema “ius soli” non sia un tema diffuso nel mondo: «la cittadinanza del minore è legata a quella della famiglia, non è la soluzione lo Ius Soli. Semmai bisogna accelerare la tempistica di ottenimento della cittadinanza qualora si ha già il diritto di averla: non esiste che passino anche 2 anni prima del via libera».
PREMIERATO E RIFORME, IL GOVERNO MELONI COME PROCEDE
Le tempistiche sulle riforme non dipendono direttamente dalla Premier, ammette Giorgia Meloni: essendo riforme costituzionali serve l’apporto del Parlamento, «ho promesso che consegnerò un’Italia migliore di quella che ho trovato, tra Premierato con stabilità Governi, liberare giustizia dal giogo della politica, o responsabilizzare le classi dirigenti con l’Autonomia, sono tutte priorità come la riforma del Fisco».
Il Governo punta a chiudere nel 2025 a chiudere tutti i testi unici sulla politica tributaria: il Premierato si avvia alla seconda lettura, la riforma della giustizia è in seconda lettura alla Camera: «se riusciamo faremo i referendum già in questa Legislatura». L’obiettivo è dare riforme alla nazione, conferma Meloni in conferenza stampa dicendosi molto scettica che riuscirà ad avere i due terzi del Parlamento per il via libera; ergo, serviranno i referendum. La legge elettorale dovrà essere tarata sul Premierato ma sarà di materia parlamentare la decisione sulle “regole del gioco”: se invece la nuova riforma non dovesse arrivare in tempo, ecco che dovremo capire se modificare comunque la legge elettorale.
CPR IN ALBANIA E TEMA IMMIGRAZIONE
Per Meloni le sentenze della Cassazione diano ragione al Governo: «spetta al Governo stabilire quali siano i Paesi sicuri, e che il giudice non può sistematicamente disapplicare il Decreto, ma può motivare il caso specifico per cui quella persona in ragione di eventuali temi non è sicuro in quel Paese». Qui la Premier critica il Tribunale di Roma che invece non entra nel singolo caso ma critica a prescindere il Decreto del Governo Meloni: sul CPR in Albania, l’esecutivo è pronto a ripartire appena tutto è chiarito e pronto.
Sul nuovo Patto Immigrazione e Asilo, la proposta del Governo sui CPR albanesi sono perfettamente in linea tanto che la Commissione Europea appoggerà le nostre politiche davanti alla Corte di Giustizia UE in merito all’applicazione o no del Decreto Paesi Sicuri: così Meloni risponde sul tema chiave che andrà a comporsi nei prossimi mesi con l’attesa della sentenza europea.
TRUMP E “ANNESSIONE” GROENLANDIA: COSA DICE L’ITALIA
Meloni esclude che gli Stati Uniti annettano con la forza i territori che interessano loro: «vedendo Trump in azione da Presidente le cose le fa con una ragione. Le dichiarazioni dell’altro giorno è un messaggio ai player globali piuttosto che rivendicazioni ostili su quei Paesi».
Panama, per intendersi, è fondamentale per il mercato mondiale tanto per gli USA quanto per la Cina: la Groenlandia è strategico ricco di materie prime, ricorda ancora la Premier Meloni in conferenza stampa, e anche qui Pechino vorrebbe metterci le mani. Meloni dunque ritiene che Trump abbia parlato così per “avvisare” la Cina, in modo «energico» per dire che gli USA non rimarranno a guardare davanti alle missioni delle altre superpotenze: «mi confronterò con i miei omologhi UE sulla vicenda
IL RAPPORTO CON PAPA FRANCESCO E IL TEMA DEI DETENUTI MORTI IN CARCERE
Dopo aver ribadito la piena stima e ascolto delle parole del Santo Padre, Meloni si sofferma in conferenza stampa sul fronte carceri: Papa Francesco nella Bolla sul Giubileo parla ai Governi di tutto il mondo, ma l’Italia farà la sua parte sul tema amnistia garantendo condizioni migliori. «La mia idea non è adeguando il numero dei detenuti alla capienza delle nostre carceri, serve fare il contrario, ovvero adeguare la capienza delle carceri alle vere necessità». Meloni conferma la nomina di un commissario straordinario alla condizione penitenziaria per creare 7mila nuovi posti in 3 anni: «non si fanno amnistie e indulti, o svuotacarceri, ma è ampliare la capienza delle carceri, per poi rendere anche più agevole il passaggio di detenuti tossicodipendenti in comunità».
RIFORMA DELL’AUTONOMIA, IL GOVERNO COSA FARÀ IN CASO DI REFERENDUM ABROGATIVO
Nel CdM di oggi deciderà il Governo sull’Avvocatura dello Stato come parte in causa nell’eventuale Referendum sull’Autonomia: «le modifiche della Consulta noi provvederemo a cambiare alcune parti, ad esempio sui LEP», ma sui Referendum costituzionali la Premier decide di fare un passo indietro. «Sarebbe un errore su Premierato, Giustizia e Autonomia non stare sul merito della questione»: questo non vuol dire che non dirà quello che pensa sulle riforme, ma Meloni non farà campagna elettorale per tali eventuali referendum.
UCRAINA VERSO LA NATO: IL SOSTEGNO DELL’ITALIA DI MELONI
Meloni è disposta a sostenere le condizioni che è disposta a sostenere l’Ucraina: «questa è la pace giusta, le garanzie di sicurezza saranno fondamentali per poter ambire ad avere una pace in quel Paese». La Russia violando gli accordi sottoscritti, continua la Presidente, ci impone di arrivare ad accordi nuovi con vere garanzie di sicurezza: servirà un negoziato vero tra Mosca e Kiev, ma sarà una pace giusta «solo se l’Ucraina è d’accordo».
Trump e gli Stati Uniti non farà nessun disimpegno dalla guerra in Ucraina, ripete Meloni dopo i dialoghi avvenuti con lui: «serve la pace con la forza», dice il Presidente eletto degli Stati Uniti e su questo il Governo italiano è concorde in quanto l’unico modo per costringere la Russia a sedersi ad un tavolo di trattativa è costruire un’opposizione di forza. «La guerra in Ucraina doveva durare 3 giorni ma sta durando 3 anni: se si parla oggi di pace è perché Mosca si è impantanata un po’, grazie al sostegno occidentale e Trump lo sa benissimo». La Premier riconosce nel tycoon un’ottima dose di equilibrare diplomazia e deterrenza: Kiev non sarà abbandonata, proprio perché l’America e l’Occidente vuole la pace.
L’INTRODUZIONE ALLA CONFERENZA STAMPA DELLA PREMIER MELONI
«Sento dire spesso che io non rispondo troppo alle domande dei giornalisti: io ho chiesto a Fabrizio Alfano un calcolo delle domande a cui ho risposto nel 2024 ed è 350, più di una domanda al giorno: ho scelto di non partecipare alle conferenze stampa a fine CdM per evitare un eccessivo “leaderismo”, è giusto che i ministri parlino dei loro lavori»: togliendosi qualche “sassolino dalla scarpa” inizia la conferenza stampa della Premier Giorgia Meloni per l’inizio anno 2025, rispondendo alle critiche poste dall’Ordine dei Giornalisti.
La Presidente del Consiglio ricorda sulle critiche alla riforma della Giustizia che un giornalista deve fare una sintesi dell’ordinanza che riceve quotidianamente, meglio insomma non il copia-incolla in quanto vengono contenuti atti sensibili nelle intercettazioni che nulla servono e che creino spiacevoli problemi. «Non ho mai voluto limitare la libertà di stampa», così come Meloni ribadisce che la questione della diffamazione, con il crescere delle sanzioni, riguarda solo i casi limite di una diffamazione volontaria. La Premier conclude la sua introduzione affrontando il tema dei “virgolettati” della sua persona non veritieri, così come fatti non avvenuti: «vorrei che provassimo a ripartire con un piede diverso. Io rispetto il vostro lavoro, chiedo rispetto per il mio».
TORNA LA CONFERENZA STAMPA DI GIORGIA MELONI DI INIZIO ANNO: CAMBIA LA “TRADIZIONE”. COME SEGUIRLA IN DIRETTA VIDEO STREAMING
Un anno e cinque giorni dopo, la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni torna con la conferenza stampa di “inizio anno”, un cambio di paradigma ormai rispetto alla tradizione di Palazzo Chigi: invece che la conferenza stampa di fine anno, già nel 2023 si dovette “aspettare” fino al gennaio 2024 per il confronto a 360° su tutti i temi della politica italiana e internazionale con la leader e protagonista del Governo. Così avviene anche oggi 9 gennaio 2025 con la conferenza stampa di Giorgia Meloni che inevitabilmente prenderà “spunto” dalla clamorosa e stupenda notizia giunta ieri con la liberazione e ritorno in Italia di Cecilia Sala, arrestata in Iran il 19 dicembre scorso e imprigionata ingiustamente per più di due settimane.
Come di consueto, la conferenza stampa della Presidente del Consiglio sarà possibile seguirla in diretta tv sulle principali reti all-news nazionali (RaiNews24, TgCom24, SkyTG24) ma anche in diretta video streaming live sul canale YouTube (e sugli altri social) di Palazzo Chigi. L’evento, organizzato come sempre dal coordinamento della stampa parlamentare e dall’Ordine dei Giornalisti nazionale, avrà luogo dalle ore 11 presso l’Aula dei Gruppi Parlamentari: la Presidente del Consiglio risponderà ad una lunga serie di domande, con i cronisti sorteggiati per il confronto con Giorgia Meloni. Guardando alle due precedenti nel 2023 e 2024, la durata prevista per la conferenza stampa di Grigia Meloni sarà tra le 2 e le 3 ore complessive.
GUARDA QUI LA DIRETTA CONFERENZA STAMPA DI FINE ANNO DELLA MELONI
I POSSIBILI TEMI IN CONFERENZA STAMPA E IL PUNTO SULLA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA
Tra i possibili temi della conferenza stampa di inizio anno per la Premier Giorgia Meloni, innegabile sarà partire dal grande successo diplomatico, geopolitico e di intelligence giunto ieri con la liberazione a sorpresa della giornalista Cecilia Sala: arrestata senza un motivo né un’accusa formale (oltre alla vaghissima “violazione delle leggi islamiche”) prima di Natale, tenuta in isolamento nel terribile carcere di Ervin a Teheran, e all’interno di un delicatissimo intrigo internazionale sull’asse USA-Iran. Dopo 20 giorni di carcere duro, Cecilia Sala è stata liberata la mattina dell’8 gennaio 2025, rientrando subito in Italia con il direttore dell’AISE e accolta a Roma Ciampino dalla Presidente Meloni.
Alla leader FdI saranno inevitabili le domande in conferenza stampa su come si è arrivati a sbloccare la trattativa, quale eventuali “garanzie” sono state fatte dall’Iran e quale eventualmente il “legame” con l’altro caso parallelo di questi giorni, l’arresto a Milano dell’ingegnere iraniano Mohamed Abedini (con eventuale scarcerazione anche qui nei prossimi giorni). Decisivo molto probabilmente nel processo di liberazione di Cecilia Sala è stato il viaggio lampo di Giorgia Meloni in Florida dal Presidente eletto Donald Trump, su cui però pendono altri temi scottanti come l’eventuale accordo con SpaceX per un sistema satellitare di comunicazione con qui eventualmente giungere ad accordo tra Italia e Elon Musk. Le polemiche, la parziale smentita del Governo e il futuro della comunicazione internet (Starlink e non solo) saranno al centro di altre domande in conferenza stampa per la Presidente del Consiglio: altri possibili temi per i vari scenari del 2025, tutt’altro che marginali, restano quelli sull’economia con la Manovra appena incassata, sugli accordi europei e le riforme chiave (Autonomia e Premierato). Possibile passaggio Meloni potrebbe essere anche il riferimento alle dimissioni di Elisabetta Belloni, l’ambasciatrice direttrice dei Servizi Segreti fino al prossimo 15 gennaio: quanto uscito sui giornali di presunte liti all’interno della Farnesina e con Palazzo Chigi rispetto alla direzione del DIS saranno affrontate dal Capo del Governo nella prima conferenza stampa dell’anno.