LA SFIDA DI GIORGIA MELONI VERSO LE EUROPEE: LE DELEGHE ECONOMICHE, LA “TRUFFA” E I RISULTATI
La Premier Giorgia Meloni ha parlato per quasi un’ora nell’intervista al direttore Maurizio Belpietro all’interno de “Il giorno de La Verità”: quasi un’ora dove il tema principale restano le Elezioni Europee 2024 ormai alle porte ma senza disdegnare un “colpo” all’attualità politica nostrana e un altro al futuro delle alleanze tra Governo e Ue dopo il voto di giugno. È una Giorgia Meloni a 360° che si tiene comunque guardinga sulle trattative per la nuova Commissione Europea (rinvia a dopo le elezioni ogni possibile scenario, senza affossare né appoggiare la leader PPE Ursula Von der Leyen), ma di contro scopre qualche carta circa le aspettative (e richieste) dell’Italia.
Allontanando ogni possibile rimpasto di Governo, Meloni si attende qualche delega importante tra i commissari Ue a cominciare dalle materie economiche e non più indebolita come posizione come nell’attuale Commissione Ue (dove Gentiloni condivideva il ruolo con Dombroskis e la stessa Von der Leyen): «oppure competitività, la coesione, il Green Deal, la famosa transizione verde». La Premier denuncia ciò che non ha sicuramente funzionato negli ultimi 5 anni e sono proprio quelle “follie green” che hanno affossato e non rilanciato la crescita europea: «ora bisogna correggere quanto fatto da Timmermans», chiarisce Meloni anche se ammette che a ridosso del voto molti in Ue si stano ricredendo su quel tipo di politiche ultra-ambientaliste. Secondo la leader di FdI ed ECR, oggi occorre mettere assieme la tutela dell’ambiente con la difesa della competitività in Ue: «bisogna ragionare in termini di pragramatismo come in parte si è fatto in chiusura di questa legislatura», dove sono state limitate le conseguenze per case e norme green.
Rispondendo poi all’accusa di truffa per la candidatura senza poi andare in Parlamento Ue una volta eletti – rimbalzata dal M5s di Giuseppe Conte – la Premier Meloni sottolinea come la democrazia non sia mai una truffa, «Avrei detto che era una truffa mettere al governo un signore mai candidato, mai votato dai cittadini e che gli italiani non sapevano neanche chi fosse». L’obiettivo di Giorgia Meloni alle Europee resta quello di confermare il consenso delle ultime Politiche (attorno al 26%, ndr), in quanto vorrebbe dire che «anche quando sei costretto a fare delle scelte difficili se sono scelte fatte con giustizia e buonsenso i cittadini capiscono le decisioni».
CENSURE E MANIFESTAZIONI, MELONI ATTACCA CHI LEGITTIMAVA GLI IDRANTI SUI NO-PASS
Le tensioni in università, gli scontri fra cortei studenteschi (e collettivi-centri sociali) contro le forze dell’ordine, e poi ancora i casi in tv come “TeleMeloni”, il monologo di Scurati e così via, per la Presidente Giorgia Meloni la narrazione di un Governo vicino alle “purghe” di Orban è quanto di più falso e ideologico possa esserci. «Il governo non usa il manganello anche perché non è il governo che dà le indicazioni alle forze dell’ordine quando si trovano ad operare», spiega la leader di mettendo in chiaro come la libertà di manifestare va difesa sempre, ma occorre che le regole «vengano rispettate anche da chi manifesta»,
Entrando negli esempi specifici, per Meloni l’assalto alla Cgil non era libertà di manifestare e andava impedito, tenendo sempre presente che le forze di polizia cercano di mantenere un equilibrio: «Alcuni dei manifestanti sono dei professionisti della materia che provocano le forze dell’ordine nella speranza che qualcosa vada storto e si possa dire che il governo ha metodi autoritari». Difendendo l’operato elle forze dell’ordine e ringraziando i 126 agenti feriti in questi mesi senza che nessuno abbia mai dato loro attestati di solidarietà, la “frecciata” lanciata dalla Premier alla sinistra e ai sindacati (non tutti, ndr) sul tema censura è di quelli ingenti: «Io lezioni non le accetto, ricordo lavoratori seduti per terra su cui si sparava con l’idrante», facendo riferimento alle manifestazioni pacifiche dei portuali di Trieste contro il Green Pass che vennero sedate con il lancio di idranti sulla folla seduta.