Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, e fra le figure politiche di maggior spicco del Centrodestra, ha ribadito la sua intenzione di non voler vaccinare la figlia. Parlando oggi con i microfoni del quotidiano La Stampa, ha spiegato: «Io non vaccino mio figlia, il vaccino non è una religione, è una medicina, uno strumento. La possibilità per un minore di morire di Covid è pari allo zero virgola. Le possibilità che un ragazzo muoia di Covid sono le stesse che muoia colpito da un fulmine».
La figlia di Giorgia Meloni ha da poco compiuto cinque anni, di conseguenza rientra perfettamente nella prima fascia di età per cui il vaccino è consigliato ma non obbligatorio, leggasi la 5-11 anni. Dichiarazioni che fanno il paio a quanto affermato dalla stessa soltanto pochi giorni fa, ospite del programma di La7, Non è l’Arena, condotto da Massimo Giletti: «Io non vaccinerò Ginevra e lo rivendico. Mi spaventa come affrontiamo il dibattito sui vaccini in Italia: definirlo ideologico sarebbe già qualcosa, qui siamo alla religione».
GIORGIA MELONI, LA REPLICA DI BURIONI E CARTABELLOTTA
Le parole della leader di Fratelli d’Italia hanno creato ovviamente dibattito e polemiche, e alle stesse ha replicato l’autorevole virologo professor Burioni, che attraverso la sua pagina Twitter ha pubblicato il seguente cinguettio: «Tra il 2020 e il 2021 – scrive il virologo dell’università San Raffaele di Milano – i morti per fulmine negli Usa sono stati 28, di tutte le età. I morti per Covid (sempre in America) sotto i 18 anni sono stati 900».
A lui ha fatto eco Nino Cartabellotta, numero uno della Fondazione Gimbe, che sempre via Twitter ha scritto: «Onorevole @GiorgiaMeloni, Lei è libera di non vaccinare sua figlia. Non di fare disinformazione pubblica sui #vaccini. Grazie». Le vittime di covid fra i più giovani sono state 35 in Italia nel 2021, mentre i ricoveri 8.632, di cui 251 in terapia intensiva. L’ultima vittima, un bimbo di 10 anni morto pochi giorni fa a Torino perchè non vaccinato.