Nella giornata di oggi – a pochissima distanza dal vertice del G7 a guida italiana che si è tenuto in Puglia prima del fine settimana – alcuni tra i leader mondiali (in totale sono un centinaio, con l’Italia ovviamente rappresentata dalla premier Giorgia Meloni) si sono riuniti in quel di Lucerna in un ‘Summit per l’Ucraina‘ che mira a formulare una proposta di pace e il futuro degli interventi contro l’invasione ordita da Vladimir Putin. Proprio su questa pace – com’era ovvio che fosse – si è concentrato l’intervento della Presidente Giorgia Meloni; mentre poche ore dopo è stato formulato un memorandum d’intesa tra i 100 (ad esclusione di alcuni come India e Brasile) che mirerebbe a preservare l’integrità territoriale dell’Ucraina, in completa controtendenza rispetto a quanto proposto nei giorni scorsi da Vladimir Putin.
Non a caso, nel suo intervento (che trovate integrale sottoforma di video poco più avanti in questa pagina, e trascritto in italiano sul sito del Governo) la nostra Presidente del Consiglio è partita dal ricorda che sono passati “844 giorni dall’inizio della guerra d’aggressione russa”, tempo nel quale abbiamo assistito anche alla “eroica resistenza ucraina” e alla “incrollabile unità che non ha mai mancato di sostenere il popolo ucraino”. Secondo Giorgia Meloni “difendere l’Ucraina significa difendere quel sistema di regole che tiene unita la comunità internazionale”, così come appare evidente che “se non avesse potuto contare sul nostro appoggio, oggi non saremmo qui per discutere le condizioni minime per un negoziato” ma di un’aggressione in piena regola.
Giorgia Meloni: “L’Italia continuerà ad aiutare l’Ucraina a guardare al futuro”
Entrando nel vivo del suo discorso sui negoziati in Ucraina, la premier Giorgia Meloni ha voluto specificare che “pace non significa resa” – a differenza di come “sembra suggerire il Presidente Putin con le sue ultime dichiarazioni” – e portare avanti questa idea aprirebbe le porte ad “un pericoloso precedente per tutti”. In tal senso il Summit svizzero “rappresenta un’iniziativa coraggiosa” contro “certe narrazioni” e contro la “propaganda” russa e dei suoi alleati (tra cui la Cina, assente assieme al Cremlino dall’incontro in Svizzera); ma anche – ha continuato Giorgia Meloni – per non mettere in dubbio “l’assoluta importanza dei tre temi cruciali di interesse globale discussi oggi: la sicurezza nucleare, la sicurezza alimentare e la dimensione umana“.
Quanto all’Italia, la premier ha ricordato di aver sempre fatto “tutti gli sforzi possibili per aiutare l’Ucraina a guardare al futuro” e – nella promessa di “non tirarsi indietro” né ora, né mai – ha rivendicato che è proprio quello che è venuto fuori dal “vertice del G7 sotto la presidenza italiana“. Con i Grandi 7, infatti, Giorgia Meloni racconta di aver “appena raggiunto un accordo per mettere a disposizione di Kiev circa 50 miliardi di dollari” entro la fine dell’anno, sbloccando finalmente il lungo negoziato sulle “entrate straordinarie derivanti dagli asset sovrani russi immobilizzati“: un risultato “estremamente significativo” e frutto di un ampio “lavoro di squadra” da parte dei leader mondiali.