La premier Giorgia Meloni è intervenuta nella prima serata di oggi nello studio di 5 Minuti dove ha risposto alle domande di Bruno Vespa sui più importanti temi dell’attualità partendo dal successo elettorale in Liguria, passando per i dossieraggi scoperti negli ultimi giorni ed arrivando fino agli attacchi sempre più scomposti dei sindacati federali, tutto senza dimenticare neppure un accenno all’Europa e alla posizione di Fitto; ma partendo proprio dalla Liguria Giorgia Meloni si dice poco adatta a rispondere al fatto che sia stato un successo locale o nazionale, invitando Vespa a chiedere alle opposizioni che “se vincono dicono che era un test nazionale e se perdono dicono che era locale”.
Lasciando da parte gli attacchi – però – Giorgia Meloni ci tiene anche a ricordare che “da quando siamo al governo abbiamo votato in 12 tra regioni e province autonome ed è finita 11 a 1, poi si è votato alle Europee e ha prevalso il centrodestra” dimostrando che forse ormai la fiducia a livello nazionale è stata instaurata; mentre sull’esito ligure ci tiene soprattutto a ringraziare “Bucci per aver preso questa scelta che non è stata facile” dicendosi certa che sarà “uno straordinario presidente come lo è stato da sindaco”.
Giorgia Meloni: “Tutta l’Europa si sta spostando su posizioni più realistiche rispetto ai deliri ideologici della sinistra”
Lasciando il tema ligure Giorgia Meloni passa immediatamente al tema dei numerosi scioperi indetti dai sindacati federati precisando che l’ultimo è stato “convocato qualche giorno prima di incontrare il governo sulla manovra”, accusando Cgil e Uil di avere un chiaro “pregiudizio” nei confronti della sua amministrazione: ricorda – infatti – che “volevano la riduzione del precariato, ed è diminuito; volevano gli aumenti salariali, e li abbiamo aumentati; volevano l’occupazione, ed è aumentata; volevano più soldi in sanità e li abbiamo aggiunti; volevano addirittura che prelevassimo fondi dalle banche e abbiamo preso da loro 3,6 miliardi per la manovra”.
E dai sindacati, il dialogo tra Vespa e Giorgia Meloni passa – poi – ai recentissimi dossieraggi per precisare che dal conto suo è ormai evidente che “in questa nazione esiste un mercato delle informazioni” – testimoniato tanto dal “finanziere antimafia che dossierava tutti i politici del centrodestra”, ma anche “dipendente della banca che è entrato nei conti corrente della mia famiglia” -, aprendo all’ipotesi che il problema sia “non tanto gli hackeraggi, ma l’infedeltà dei funzionari” che sfruttano il loro potere “per fare altro”: in merito – comunque – la premier promette di aver già avviato “una nuova iniziativa” parlamentare che porterà presto ad un testo simile a quello già varato “sulla cybersicurezza“.
Infine, Giorgia Meloni si è dedicata anche alle ormai chiara tendenza in tutta Europa “a spostarci verso un approccio più realistico rispetto a certi deliri ideologici che abbiamo visto nel passato”; per poi precisare che “Fitto sarà un valore aggiunto per la prossima Commissione UE” in grado di restituire un ruolo di primo piano all’Italia, chiudendo nella speranza che “ci diano una mano anche internamente” puntando il dito contro il PD “perché il partito socialista dice chiaramente che loro non accettano che l’Italia abbia una vicepresidenza” ed escludendo che “i Dem condividano la posizione” la premier Giorgia Meloni ci tiene ad invitarli, “a farsi sentire un po’ di più“.