Giorgia Meloni a tutto tondo nella lunga intervista rilasciata ai microfoni di Rtl 102.5. Uno dei passaggi più importanti è quello che riguarda lo scontro con opposizioni e sindacati sul salario minimo. “M5s e Pd ci dicono che è l’unica cosa da fare in Italia, ma in dieci anni che sono stati al governo non gli è mai venuto in mente di farlo”, la stilettata del primo ministro: “Alcuni sindacati vanno in piazza per il salario minimo e poi accettano contratti da poco più di 5 euro l’ora, bisognerebbe essere un po’ più coerenti”.



Altro tema molto delicato negli ultimi mesi è quello del rapporto tra esecutivo e magistrati, Meloni ha affermato di non vedere alcuno scontro tra politica e toghe: “Non potrebbe venire da me, persona di destra con grande rispetto per chi serve lo Stato. Poi in Italia c’è una piccolissima ma rumorosa parte della magistratura che per ragioni ideologiche ritiene di fare altro rispetto al suo ruolo, disapplicando provvedimenti di un governo che non condivide”. Il premier ha aggiunto sul punto: “Mi ha colpito ancor di più l’Anm: dice che la riforma costituzionale voluta dal governo è un attacco alla magistratura, che non viene neanche toccata, e addirittura una deriva antidemocratica”.



Le parole del premier Meloni

Oltre ad aver promosso l’accordo con l’Albania sui migranti, definito utile e innovativo, Meloni ha ribadito la compattezza del centrodestra, che a suo avviso sta molto bene ed è in salute: “C’è un metro solo per valutare la coesione delle maggioranze: la velocità con cui i governi riescono a operare. Si vede che questo governo opera velocemente, e quando succede è perché è facile mettersi d’accordo. Accade solo in maggioranze con una visione comune. Ne ho viste altre impantanate, che non trovano sintesi su niente. A noi non accade”. Per quanto concerne i temi europei, riflettori accesi sul patto di stabilità, queste sono ore molto serrate per la trattativa: “Crediamo che un’Europa seria debba tenere in considerazione le strategie che si è data. Il punto principale che poniamo sono gli investimenti: quando si fanno le regole sui parametri che gli Stati devono rispettare, non si può non tenere conto degli investimenti che l’Europa chiede”, le parole di Meloni. Il premier ha aggiunto: “Ci sono altri punti di vista, stiamo facendo del nostro meglio per trovare una sintesi efficace ma ragionevole: l’unica cosa che non si può fare è dire di sì a regole che non si possono rispettare”.

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