Giorgia Meloni ha la stessa visione ottimista di un anno fa? A rispondere è stato direttamente il primo ministro ai microfoni di Cinque Minuti: “Non so dire se la categoria dell’ottimismo mi sia mai compiutamente appartenuta. Nel senso che è anche stata la mia forza. Io sono una persona che cerca sempre di guardare lo scenario peggiore e anche quello che mi ha mandato avanti, che mi ha impedito di accontentarmi. Però posso dirle che sono ancora fiduciosa e posso dirle che sono in pace con la mia coscienza perché in questo anno io non avrei fisicamente potuto lavorare di più e perché oggi incontro un’Italia che dà segnali molto incoraggianti: dall’occupazione alla crescita alla fiducia dei consumatori a quella degli investitori, un’Italia rispettata a livello internazionale e quindi sono in pace con me stessa per il lavoro che ho fatto”.
Meloni tra migranti e politica interna
Nel corso del dialogo con Bruno Vespa, Meloni si è soffermata sullo stop ai migranti di Francia e Germania e ha ammesso di aspettarsi questa posizione da Parigi e Berlino: “Guardi, in parte sì perché noi abbiamo qualche tempo fa comunicato ai nostri partner europei che non potevamo più riaccogliere automaticamente i cosiddetti dublinanti, cioè gli immigrati irregolari che arrivano sul territorio italiano e poi passano nelle altre nazioni banalmente perché i nostri hotspot erano pieni e perché non potevamo più fare questo lavoro se l’Europa non ci dava una mano a difendere i confini esterni, quindi a fermare i movimenti primari. Però voglio dirle anche che la questione dei cosiddetti ricollocamenti nella situazione molto complessa che noi stiamo affrontando è secondaria, cioè sono state ricollocate pochissime persone in questi mesi”. Meloni ha aggiunto: “La questione per me non è come ce li passiamo da una parte come diciamo scarichiamo il problema dall’altra Europa: l’unico modo di risolverlo per tutti è fermare i movimenti primari quindi gli arrivi in Italia e su questo io continuo a lavorare. Vedo un cambio di mentalità ma non vedo ancora risposte concrete”.
Dopo una battuta sull’incarico conferito dalla Commissione europea a Mario Draghi – “Draghi è uno degli italiani più autorevoli che abbiamo. Spero che in un ruolo del genere possa avere un occhio di riguardo. E’ una buona notizia” – Meloni è tornata sulle polemiche sul superbonus 110%: “Giuseppe Conte ci ha fatto una campagna elettorale gratuitamente, ma i costi sono stati scaricati sui governi che venivano dopo. Le misure per l’edilizia sono sempre utili ma vanno fatte con criterio”. E ancora: “I bonus edilizi messi in campo da Conte sono costati a oggi circa 140 miliardi. Mediamente una legge di bilancio, che è la legge più importante di tutte, e si fa sulla sanità, il lavoro le famiglie, il pubblico impiego, vale 20/30/35 miliardi. Quindi corrisponde da 4 a 6 leggi finanziarie. Qualcosa deve non aver funzionato”.