Giorgia Meloni ha analizzato nel dettaglio l’ultima legge di Bilancio del governo, ed ha scoperto un articolo che secondo la stessa sarebbe un po’ particolare. Si tratta di preciso del numero 200 che prevede l’abolizione dell’imposta sul Money Transfer, ovvero, l’eliminazione delle tasse sul trasferimento di denaro contante verso nazioni estere attraverso gli istituti di pagamento. Secondo la leader dei Fratelli d’Italia, una delle figure politiche più apprezzate dagli italiani stando ai recenti sondaggi, l’esecutivo Conte Bis composto dal Movimento 5 Stelle, dal Partito Democratico e da Italia Viva, “favorirebbe” gli evasori fiscali cinesi e la mafia nigeriana grazie a questa norma. Il suo sfogo arriva sulla pagina ufficiale Facebook e Twitter: “Assurdo! – tuona la Meloni – nella Legge di Bilancio il Governo PD-M5S inserisce la norma salva evasori cinesi e salva riciclaggio mafia nigeriana”. E ancora: “L’articolo 200 della Legge Bilancio prevede l’abolizione dell’imposta sul “Money transfer”, cioè sui trasferimenti di denaro contante all’estero effettuati per mezzo degli istituti di pagamento”.
GIORGIA MELONI: “CAPITO COME FUNZIONA? AGLI ITALIANI…”
Quindi Giorgia Meloni conclude rivolgendosi così ai suoi follower: “Capito come funziona? Per gli italiani fanno la guerra al contante, ma nel frattempo tolgono le tasse a chi spedisce i soldi all’estero. Ringraziano gli evasori dei mini market, le imprese cinesi apri e chiudi, gli spacciatori e gli sfruttatori”. Secondo quanto scrive il quotidiano Libero, tale mossa governativa sarebbe dettata dall’impossiblità dello stesso Stato di far rispettare la suddetta legge, come avrebbe riconosciuto il governo. Giorgia Meloni ha poi svelato un altro scoop attraverso i suoi social, puntando il dito anche in questo caso verso il governo: “La Guardia di Finanza ha scovato 22 società cinesi ‘apri e chiudi’ create ad hoc per fare false fatturazioni e permettere alle altre società cinesi di ottenere vantaggi fiscali per non pagare le tasse. Una frode stimata di circa 40 milioni di euro sottratti al fisco italiano. Sono anni che denunciamo le società ‘apri e chiudi’ riconducibili a soggetti inesistenti, e abbiamo più volte presentato in Parlamento una nostra proposta di legge per difendere la legalità e il commercio italiano dalla concorrenza sleale: tutti gli extracomunitari che vogliono fare impresa in Italia devono versare all’atto della costituzione della società 30mila euro, che saranno poi detratti dalle tasse nel corso degli anni”.