Definito da Matteo Salvini un complotto contro il made in Italy, il Nutri-Score ha trovato un nuovo nemico: parliamo di Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia. «Sapete che cos’è il Nutri-score? E’ un sistema che vige in Francia e in alcuni altri Paesi europei che serve a catalogare con un sistema a semaforo gli alimenti che vengono comprati, per segnalare al consumatore quelli che vanno bene e quelli che non vanno bene», ha esordito l’ex ministro in un video diffuso sui social network, sottolineando poco dopo: «Il Nutri-score è un programma di proprietà di un’agenzia del governo francese e guarda caso accade, con i prodotti che sono segnalati con questo semaforo, che ci siano, che ne so, pollo fritto, pre-fritto, francese, categoria verde, e poi se andate a vedere i prodotti italiani, i nostri prodotti genuini, il Parmigiano reggiano, l’olio extravergine d’oliva, piuttosto che il Prosciutto San Daniele, troverete che hanno tutti semaforo rosso».



GIORGIA MELONI VS NUTRI-SCORE: IL VIDEO

Giorgia Meloni ha proseguito la sua invettiva contro il “conta punti nutrizionale” mettendo nel mirino l’Unione Europea: «Ufficialmente accade perché loro dicono che calcolano la quantità di grassi, di sale, di zucchero, ma chiaramente se si calcola sui 100 grammi chi è che mangia 100 grammi di olio extravergine d’oliva? Vogliamo discutere se l’olio extravergine d’oliva faccia bene o faccia male? Fa bene! Il punto è che questo sistema serve a favorire prodotti di pessima qualità delle multinazionali contro i prodotti genuini della dieta mediterranea che vengono fatti dai nostri produttori». E la leader di FdI non usa mezze misure: «L’Unione Europea invece di intervenire contro un sistema volto a favorire chiaramente i prodotti di un Paese contro quelli delle altre sta ragionando di prenderlo in vigore su tutta Europa. E dovranno passare sui nostri corpi! Perché noi non consentiremo mai che si dica che le bibite gassate senza zucchero delle multinazionali sono più genuine del Parmigiano reggiano prodotto nella nostra Emilia-Romagna. Non lo consentiremo mai».



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