Giorgia Orsi, studentessa disabile, invalida civile al cento per cento per colpa di un tumore, è stata allontanata dall’aula dell’università di Pavia che lei frequenta mentre consumava il proprio pranzo al caldo. La sua testimonianza è stata raccolta dalla trasmissione di Rai Uno “Storie Italiane”, condotta da Eleonora Daniele: “Sono stata discriminata – ha esordito la giovane –. Quel giorno a Pavia pioveva, faceva freddo. Quindi, mi sono messa nell’aula in cui avevo lezione a mangiare il pranzo che mi aveva preparato mia mamma. Mi sono seduta in fondo per non dare fastidio, ma dopo poco la bidella è arrivata urlando e cacciando alcuni studenti. Io le ho detto che per colpa del tumore non potevo mangiare all’aperto. Ha fatto spallucce ed è andata via”.
Però, dopo pochi minuti è tornata con un uomo ben vestito, più autorevole di lei: “Io ho continuato a spiegare la mia condizione – ha proseguito Giorgia Orsi –, dicendo che non potevo mangiare fuori al freddo, in quanto se mi ammalo, mi ammalo in maniera peggiore rispetto agli altri. A quel punto, questa persona ha minacciato di chiamare i carabinieri, io ho iniziato a piangere e delle ragazze sono venute in mio aiuto. Una di loro mi ha accompagnato in portineria per chiedere una soluzione, ma lì il tutto è solo peggiorato in quanto la ragazza ha parlato solo per un attimo al mio posto e gli altri due bidelli in portineria sono intervenuti dicendole ‘ma sei il suo avvocato?'”.
GIORGIA ORSI: “HO DETTO DI AVERE UN TUMORE, MI HANNO RISPOSTO ‘VAI AL BAR A MANGIARE!'”
Giorgia Orsi, a “Storie Italiane” ha riferito anche di avere spiegato che “ho problemi di salivazione e masticazione, ma mi hanno risposto ‘vai al bar a mangiare’. Io questo non posso farlo, faccio fatica a mangiare certe cose. Mi hanno replicato: ‘È una questione tua se nelle tue condizioni ti esponi a queste situazioni!'”.
Il rettore dell’università di Pavia ha fatto sapere che avrebbe aperto un’istruttoria interna per capire l’accaduto e per punire i responsabili in caso emerga la loro colpa. Per concludere, in una lettera inviata al programma: “Mi sorprende che una vicenda che richiedeva una manifestazione di grande vicinanza all’alunna sia stata da taluni strumentalizzata, dando un’immagine del nostro ateneo molto lontana dalla realtà”.