Giorgia Villa è il volto nuovo della ginnastica artistica italiana: sono passate poche settimane da una medaglia storica per la ginnastica azzurra, il bronzo nel concorso femminile a squadre dei Mondiali di Stoccarda 2019 dietro solo a Stati Uniti e Russia e davanti alla Cina. Proprio Giorgia Villa è stata la leader di queste ragazze: nata a Ponte San Pietro in provincia di Bergamo il 23 febbraio 2003, fa parte della Brixia Brescia che ha dato in questi Mondiali cinque rappresentanti su sei della nazionale azzurra di Stoccarda. A soli 16 anni Giorgia Villa sta bruciando le tappe, dopo i grandi successi da junior (su tutti cinque ori Europei e tre ori ai Giochi olimpici giovanili) si sta dimostrando una campionessa anche nella massima categoria, con le Olimpiadi di Tokyo già nel mirino. Ecco allora cosa ci ha raccontato Giorgia Villa in questa intervista esclusiva per IlSussidiario.net.
Un bronzo storico nella prova a squadre ai Mondiali di Stoccarda: cosa hai provato dopo questa medaglia? Inizialmente tanta incredulità. Poi quando ho realizzato quello che avevamo fatto è stata una gioia irrefrenabile. La più grande gioia della mia carriera. Più bello di quanto ho vinto l’Olimpiade giovanile a Buenos Aires o gli Europei a Glasgow. E’ una soddisfazione più grande vincere con le mie compagne che individualmente.
Si può sognare per le Olimpiadi di Tokyo? Il pass per Tokyo lo abbiamo guadagnato. Adesso dovrò farmi trovare pronta quando il direttore tecnico diramerà le convocazioni.
Quattro su cinque fate parte della storica società della Brixia, quanto vi agevola questo nelle vostre vittorie? Cinque su sei direi, perché anche Martina Maggio, che a Stoccarda era la riserva, si è meritata la medaglia. Certo che ci agevola. Allenarsi tutti i giorni con le proprie compagne è un grande stimolo. Il fatto di potersi allenare nella migliore squadra che esiste in Italia con un gruppo di allenatori che ci sono invidiati da tutti è il valore aggiunto che ci ha permesso di arrivare a questi enormi risultati.
A livello individuale invece a cosa punti? Nel 2020 parteciperò a qualche tappa di coppa del Mondo individuale. Per quanto riguarda Tokyo spero di entrare nella finale dell’All Around e cercare magari la finale individuale alle parallele asimmetriche e – perché no – anche in quella della trave.
Quali sono i tuoi punti di forza e in cosa devi migliorare? Sono abbastanza completa su tutti gli attrezzi. Devo migliorare la stabilità sulla trave ed alzare un po’ il valore di partenza al corpo libero. Ma ci stiamo già lavorando.
Come si svolge la preparazione in uno sport difficile come la ginnastica? E l’aspetto mentale quanto conta? Mi alleno dalla 30 alle 32 ore alla settimana. Vivo, mangio, dormo, studio e mi alleno nella struttura della Brixia. Il fatto di avere ogni cosa che mi serve senza dovermi spostare è certamente un vantaggio. Gli allenamenti sono duri, si fa fatica, si piange e si ride. Ma è la cosa che volevo fare da piccolina, che ho sempre sognato e quindi non posso che essere felice. L’aspetto mentale è fondamentale nel nostro sport ed anche su questo aspetto ci alleniamo molto.
Come hai iniziato a fare ginnastica artistica, come ti sei avvicinata a questo sport? Come la maggior parte delle ragazzine in qualsiasi sport. Al mio paese c’era un corso di ginnastica artistica, fra l’altro gestito dall’olimpionica di Sydney, Irene Castelli, che è stata la mia prima allenatrice e così mi sono iscritta. Poi la stessa Irene dopo un paio di anni mi ha portato alla Brixia, che era stata anche la sua società e da Brescia non mi sono più mossa.
Sei considerata la leader della Nazionale, è un peso o un onore? È assolutamente un onore. Indossare i colori della nazionale è il sogno che ogni sportivo ha sin da piccolo. Se poi con la nazionale vinci pure le medaglie credo che non ci sia gioia più grande.
Cosa vorresti dire a Marco Lodadio, argento negli anelli? Ero al palazzetto quando ha vinto la medaglia agli anelli. Abbiamo fatto un tifo incredibile per Marco. Una medaglia che in parte ripaga anche gli altri ragazzi della squadra che avevano mancato la qualificazione alle Olimpiadi per pochissimi centesimi. Non ho niente da dire a Marco. È un grande campione e saprà farci sognare quando sarà il momento.
Cosa pensi di Simone Biles, è veramente la ginnasta più forte di tutti i tempi? Beh penso che non ci siamo dubbi. Ha vinto più medaglie di qualunque altra ginnasta nella storia del nostro sport. E’ quasi sovrumano quello che fa. Imbattibile!
Quali sono stati invece i tuoi modelli nella ginnastica? Il mio modello è sempre stata Vanessa Ferrari. Mi sono sempre allenata con lei e questa è stata una mia grande fortuna. Mi piace molto anche l’inglese Rebecca Downie, soprattutto alle parallele fa cose incredibili.
Sei molto giovane, come concili lo sport con lo studio? Frequento la scuola privata dell’Accademia di Brescia. Mi alleno la mattina ed il primo pomeriggio e poi dalle 16,30 alle 19,30 vado a scuola con le mie compagne di club e nazionale. E’ ovviamente un impegno non indifferente, ma mi hanno sempre insegnato che senza fatica, senza fare sacrifici, nella vita non si ottiene niente. Per me è la normalità.
Hai degli hobby, delle passioni tutte tue? La mia giornata è talmente piena che non ho tanti svaghi. Ascolto tanta musica e nel fine settimana, quando non abbiamo impegni agonistici e torno a casa, mi trovo con alcune amiche e magari riesco a fare una scappatina in discoteca.
Quali i sogni che vorresti realizzare, sia nello sport sia nella vita? Nello sport è fin troppo facile. Il sogno olimpico è la maggior aspirazione di ogni sportivo e quindi spero di poterlo realizzare. Nella vita non so. Sono troppo impegnata a vivere il presente per pensare al futuro.
Cosa diresti a una ragazzina che vuole diventare ginnasta? Che la ginnastica artistica è lo sport più bello del mondo. La cosa fondamentale è cercare di divertirsi. E’ una disciplina complicata, impegnativa, ma che dà soddisfazioni enormi, sempre ed a qualsiasi livello. Io non lo cambierei con nessun altro sport al mondo. (Franco Vittadini–Mauro Mantegazza)