E’ arrivato il giorno della rogatoria: Giorgio Ambrosoli e Silvio Novembre sono nuovamente insieme a raccogliere tutti i documenti su Michele Sindona e sul crack della Banca Privata Italiana. L’amico Giorgio Balzaretti ricorda: “ci siamo sentiti il pomeriggio della rogatoria, Giorgio era contento di come aveva risposto agli avvocati di Sindona e agli avvocati americani. Il fatto di aver risposto e documentato perfettamente quello che lui sosteneva lo aveva reso soddisfatto, era tranquillo”. E’ sempre Balzaretti a ricordare la chiamata inaspettata con cui viene a sapere della morte dell’amico: “la notte dell’11 luglio 1979 alle 4 del mattino mi è arrivata la chiamata e mi dice con voce rotta hanno sparato a Giorgio e gli chiedo ‘come sta’ e lui mi fa ‘è morto’, io non potevo pensare che fosse morto”. Sul finale un video del figlio Umberto Ambrosoli che agli studenti dice: “non sapevo cosa significasse assassinato, ma capisco che è successo qualcosa di grava da come mia madre reagisce. La mattina dopo c’è il verbale della liquidatoria, fa l’elenco dei presenti, ma non c’è l’avvocato Ambrosoli perchè è stato assassinato questa notte”. Sul giorno del funerale Giorgio Balzaretti precisa: “non c’era nessuno, il sindaco di Milano, il prefetto, nessuno, era morto qualcuno che dava fastidio molto in alto”. La morte di Giorgio poco dopo ha segnato la vittoria della Stato, visto che Sindona viene processato e condannato per tutti i crimini, tra cui anche l’omicidio dell’avvocato. (aggiornamento di Emanuele Ambrosio)
“Banca d’Italia è con me, ma io ho paura”
“La Banca d’Italia è con me, ma io comincio ad avere paura” queste sono le parole che Giorgio Ambrosoli scrive sulla sua agenda. Dopo la vicenda della Fasco la situazione dell’avvocato “eroe” si fa sempre più pericolosa. Da New York Michele Sindona continua la sua strategia: salvare la sua banca scaricando i debiti sullo Stato Italiano, ma il problema da raggirare era proprio Ambrosoli. Intanto le preoccupazioni dell’avvocato cominciano ad aumentare con le minacce minatorie che Giorgio fa ascoltare anche alla moglie. In una delle telefonate si sente proprio la voce minacciare di morte l’avvocato definito un “cornuto che merita di essere ammazzato”. La situazione degenera quando il 24 marzo del 1979 Paolo Baffi, governatore della Banca d’Italia e Mario Sarcinelli, vicedirettore generale con delega alla vigilanza, vengono arrestati. Con il loro arresto viene neutralizzata la Banca d’Italia, la sola difesa di Ambrosoli. (aggiornamento di Emanuele Ambrosio)
La vicenda della Fasco
Giorgio Ambrosoli prosegue le sue ricerche sul sistema Michele Sindona arrivando a controllare la Fasco, la società madre. Una mossa che l’avvocato condivide anche con la moglie AnnaLori. Questo è l’inizio per Sindona che si rende conto che è arrivato il momento di prendere dei provvedimenti tali da riuscire a fermare l’attività di Giorgio. “Non sono stato io ad iniziare la battaglia, io reagisco” dice Sindona in un’interrogatorio, che durante un’intervista dell’epoca rilasciata al Fiorino si scaglia contro l’avvocato oramai isolato da tutti. La moglie AnnaLori consiglia il marito a contattare la Banca d’Italia, anche se l’obiettivo di Giorgio è quello di continuare a fare il suo lavoro e recuperare tutti i soldi che sono spariti dalla Banca Privata Italiana. “Quando Sindona denuncia Ambrosoli, l’avvocato si ritrovo isolato e abbandonato da tutti, anche dallo Stato” come recita la voce fuori campo di Silvio Novembre. (aggiornamento di Emanuele Ambrosio)
L’incontro con Silvio Novembre
“Giorgio Ambrosoli – Il Prezzo del coraggio” è il docu-film di Rai1 trasmesso a quarant’anni dall’assassinio dell’eroe borghese. Un racconto importante, prodotta da Stand by me in collaborazione con Rai Fiction, pensato per ricordare e raccontare alle nuove generazioni la storia esemplare di un uomo comune ed eroico al tempo stesso, che amava la sua famiglia e il suo lavoro e che credeva nel significato della responsabilità e della legalità fino a metterle al di sopra della sua stessa sicurezza. Tutto ha inizio quando Giorgio Ambrosoli diventa liquidatore della Banca Privata Italiana di Michele Sindona. Da quel momento la vita dell’avvocato, nato in una famiglia conservatrice, cambia per sempre fino al tragico epilogo finale visto che Ambrosoli vuole recuperare a tutti i costi i soldi dei piccoli risparmiatori. “Sindona non è un uomo di potere, è il potere” dice in una scena del film parlando con il capo della Guardia di Finanza Silvio Novembre. (aggiornamento di Emanuele Ambrosio)
Su Rai1 il film sull’avvocato eroe
Ci siamo: tutto pronto su Rai1 per la messa in onda di “Giorgio Ambrosoli – Il Prezzo del coraggio“, il film per la tv dedicato all’eroe borghese Giorgio Ambrosoli. A quarant’anni dal suo assassino, Rai1 ricorda il grande avvocato, un uomo comune ed eroico al tempo stesso, innamorato della sua famiglia, ma anche del suo lavoro al punto da rischiare la sua stessa vita. Ambrosoli, interpretato da Alessio Boni, viene mostrato nel periodo clou della sua vita professionale; il docu-film, in particolare, si focalizza sul periodo storico che va dall’ottobre del 1974 fino alla sua uccisione avvenuta l’11 luglio del 1979. Un periodo che vide l’avvocato Ambrosoli ricoprire il ruolo di commissario liquidatore della Banca Privata Italiana di Michele Sindona. (aggiornamento di Emanuele Ambrosio)
Giorgio Ambrosoli: la testimonianza di Annalori
Manca poco all’inizio di una grande serata per i telespettatori di Rai1 che trasmette la docu-fiction dedicata alla vita di Giorgio Ambrosoli. “Giorgio Ambrosoli – Il Prezzo del coraggio” è il titolo del film in onda in prima serata, il cui racconto si concentra sugli anni cruciali della vicenda che lo ha visto protagonista, e cioè dall’ottobre del 1974 fino all’uccisione l’11 luglio 1979. Si tratta del periodo in cui Ambrosoli fu commissario liquidatore della Banca Privata Italiana di Michele Sindona. La docufiction si avvale di testimonianze autorevoli, come l’intervista esclusiva alla moglie Annalori. Una donna di grande valore come lo stesso Ambrosoliaveva sottolineato nella lettera-testamento a lei indirizzata: “Sarà per te una vita dura, ma sei una ragazza talmente brava che te la caverai sempre e farai come sempre il tuo dovere costi quello che costi”, aveva scritto. (Aggiornamento di Anna Montesano)
Giorgio Ambrosoli, il figlio Umberto tra i testimoni
A quarant’anni dall’assassinio dell’eroe borghese Giorgio Ambrosoli, oggi, mercoledì 18 dicembre, arriva in prima serata su Rai1 la docu-fiction “Giorgio Ambrosoli – Il Prezzo del coraggio”. Un’occasione per tramandare anche ai più giovani la storia di un uomo comune ma al contempo eroico. Come ci svela il comunicato della Rai, tra i testimoni illustri della docu-fiction troviamo il figlio Umberto; i cari amici di famiglia Giorgio Balzaretti e Franco Mugnai; il professor Vittorio Coda e l’avvocato Sinibaldo Tino, che affiancarono Ambrosoli nel lavoro di liquidazione. E ancora i magistrati Gherardo Colombo e Giuliano Turone, incaricati dei processi a carico di Sindona; lo scrittore Corrado Stajano che ha parlato di lui nel libro “Un eroe borghese”. Poi il giornalista Antonio Calabrò; il procuratore americano John Kenney, titolare delle indagini sul fallimento della Franklin Bank di Sindona, che collaborò assiduamente con Ambrosoli. (Aggiornamento di Anna Montesano)
Il cast del film Giorgio Ambrosoli Il prezzo del coraggio
Il film Giorgio Ambrosoli – Il prezzo del coraggio andrà in onda su Rai 1 nella prima serata di oggi, mercoledì 18 dicembre 2019. Dalle 21.25, il docufilm dell’emittente pubblica con protagonista Alessio Boni metterà in luce gli ultimi anni di vita del commissario quilidatore per Banca Privata Italiana, che grazie alla sua denuncia contro la corruzione dell’istituto e di Michele Sindona in particolare, metterà a repentaglio la propria vita. Nel cast figurano anche Dajana Roncione, Claudio Castrogiovanni, Fabrizio Ferracane, Francesco Bonomo, Massimiliano Caprara, Bruno Crucitti, Giuseppe Cantore, Sebastiano Gavasso e Andrea De Bruyn, oltre a Mattia Rauco, Beatrice Gervasoni, Luca Bianchi e Riccardo Grecchi. La regia è invece di Alessandro Celli, per una produzione di Simona Ercolani per Stand By Me in collaborazione con Rai Fiction.
Giorgio Ambrosoli Il prezzo del coraggio, la trama del film
La trama del film Giorgio Ambrosoli – Il prezzo del coraggio parla di quanto accaduto in seguito al 25 settembre del ’74, quando Guido Carli, il governatore della Banca d’Italia, decide di assegnare ad Ambrosoli il compito di analizzare la situazione della BPI in previsione della liquidazione. Ambrosoli sa che si tratta di un ruolo ad alto rischio, ma decide di accettarlo e impiega i successivi cinque anni ad indagare nei sotterranei dell’impero costruito da Michele Sindona. Quest’ultimo, una volta emesso il mandato di cattura, trova però rifugio a New York. Ambrosoli continua invece a dividersi fra famiglia e dovere, mentre viene visto sempre di più dai poteri forti come un nemico da abbattere. Nel mirino degli uomini di Sindona ci sarà anche Novembre, l’amico e assistente di Ambrosoli. Quest’ultimo riceverà delle pressioni dai piani alti perchè accordi a Sindona quel piano di salvataggio creato dal suo staff, facendogli intendere di poter un giorno ricoprire il ruolo di presidente dell’istituto bancario. Novembre riceverà delle offerte che hanno il sapore di corruzione: si pensa, così, di poter rendere Ambrosoli un uomo del tutto solo e innocuo. Il commissario però non indietreggia di un solo passo, sicuro che l’unica soluzione sia restituire il denaro risparmiato ai cittadini. L’11 luglio del ’79 però, verrà ucciso da quattro proiettili esplosi per mano di un sicario di Sindona.