Nella serata di ieri si è tenuta la tradizionale sfilata con gli abiti da sera per uomo della collezione autunno/inverno 2023-24 di Giorgio Armani, nella cornice del teatro di via Borgonuovo a Milano. Al termine della ricorrenza annuale, il famosissimo stilista ha voluto spendere un paio di parole per spiegare la sua scelta della serata, ovvero rappresentare un amore dolce ed eterno, che vada oltre le trasgressioni e le variazioni dell’era moderna, inseguendo un’idea (o un’immagine) che lega la sua Milano ad un passato, forse lontano. Un passato, quello che vorrebbe Giorgio Armani, “più lenta rispetto a quella in cui viviamo”, invitando i presenti “a rallentare, ad andare con più dolcezza”.



Giorgio Armani: “La realtà piace a tutti, ma le trasgressioni..”

Alla conclusione della sua sfilata, insomma, Giorgio Armani sembra essersi speso in un discorso che, ad alcuni commentatori, è sembrato un velato attacco al politicamente corretto. “Si parla di un uomo e una donna che di amano e si vogliono bene”, ha spiegato citato da La Stampa, “facciamo vedere questa realtà che piace a tutti, poi ci sono le trasgressioni, le variazioni e la modernità“. Tuttavia, ci tiene a sottolinearlo lo stesso Giorgio Armani, che trasgressioni e variazioni “vanno bene, non dico nulla naturalmente, ma ho voluto tenerle da parte per regalare l’immagine di una coppia carina e gentile”. Parlando di Milano, e dei suoi abiti, invece, confessa di essersi “ispirato agli atri degli antichi palazzi nobili del centro. Ho immaginato una donna che si faceva elegante per uscire con il suo uomo, anch’egli curato perché pure nel tempo libero ci vuole dignità d’abito”, spiega ancora Giorgio Armani.

Armani e la stoccata, velata, al Governo

Continuando nella sua presentazione, lo stilista Giorgio Armani ha sottolineato che “non si è conservatori se ci si veste bene, se ti siedi ad un tavolo importante devi essere vestito bene. Per essere conservatori occorre molto di più, ma quel sentimento non mi appartiene. L’uomo della finanza non può andare con un cappotto di finta tigre ma deve avere un look preciso, anche se con una forma nuova, che rassicura. A me non piace vedere uno con la ‘camiciaccia’ andare a una riunione importante dove, per esempio, si decide il futuro del prezzo della benzina”.

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