Giorgio Armani, a 89 anni è ancora uno tra i più grandi esponenti della moda e dello stile raffinato che lo contraddistingue, afferma di “potersi permettere di dire ciò che pensa“, e fa il punto della situazione sull’ideologia attuale che vuole imporre al mondo delle passerelle sempre più “politically correct” e attenzione alle minoranze. Lo stilista in un’intervista al quotidiano Il Giornale dice “Da sempre preferisco puntare sull’individuo e sul talento“, perchè “nell’era dei clichè e della cancel culture è sempre meglio agire con buonsenso , anche a costo di sembrare noiosi“. “La forma è la sostanza“, definizione nella quale Armani si riconosce sempre di più, dicendo di voler dare assoluta priorità all’equilibrio tra stile e utilità.



L’educazione al “bello” però è difficile, come sostiene l’imprenditore “è un dono di natura da coltivare“. Sulla “questione di genere” che viene discussa anche nel mondo della moda dice di essere “più attento alle persone“, anche se ritiene necessario un maggiore approfondimento sulla parità dei sessi, soprattutto minori penalizzazioni per le donne che lavorano, anche se nel campo della moda sono molte a ricoprire ruoli importanti.



Giorgio Armani “In azienda la priorità è il talento e la buona educazione”

Giorgio Armani è critico sulla “cancel culture” che impone sempre più nuove condanne a personaggi storici e libri e dice “ai miei tempi si chiamava revisionismo storico“, aggiungendo “ora rappresenta un bisogno di ortodossia, un politicamente corretto del pensiero comune, “ma serve agire con buonsenso“. Anche la promozione delle coppie LGBT e delle donne oversize in passerella, ostentata da molti per favorire l’inclusione, per lo stilista non sembra essere una priorità, anche a costo di essere criticato, perchè dice “è una scelta controcorrente ma non cedo al sensazionalismo da passerella“, questo “per i miei clienti rappresenta una garanzia“.



Per Armani l’inclusione è soprattutto garantire “l’attenzione e la sensibilità a qualsiasi differenza“, ma afferma “Nella mia azienda viene premiato sempre il talento.  Oltre a questo, la priorità va data anche alla “buona educazione“, e alla storia come maestra di vita, come conclude l’imprenditore, in futuro “Soltanto il sapere ci può salvare” .