Giorgio Bertani è morto. Editore, militante politico e, in tempi più recenti, ambientalista, si è spento all’età di 82 anni dopo una lunga malattia. Fra meno di un mese avrebbe compiuto 83 anni. In qualità di Editore fu legato a Giangiacomo Feltrinelli ed è noto soprattutto per aver pubblicato le opere di Dario Fo. Tra le pubblicazioni, lo ricordiamo, la prima edizione di “Mistero buffo”, oltre a una serie di saggi di intellettuali di sinistra. Da attivista politico fu invece protagonista di un clamoroso rapimento politico. Era il 1962 e, così come ricorda l’Agenzia Ansa, Bertani, allora 25 enne, organizzò assieme a quattro amici, il rapimento, a Milano, del viceconsole spagnolo Isu Elias. All’epoca la Spagna era sotto la dittatura di Franco. Il diplomatico venne sequestrato e trattenuto per circa quattro giorni e fu liberato solo quando il governatore militare di Barcellona commutò la condanna a morte per un attentatore antifranchista in 30 anni di carcere.
Il tentativo di suicidio
Dopo il rapimento organizzato con quattro amici, Giorgio Bertani, morto oggi a Verona, fui condannato a sei mesi di carcere con sospensione della pena poiché incensurato. Nel 1989, si legge su TgVerona.it, si incatenò dal balcone della sua casa-ufficio e, pur di evitare lo sfratto esecutivo, si tagliò le vene di fronte a un gruppo di agenti. Ma questo non fu l’unico gesto clamoroso messo a segno dall’editore. Nel 1976, tormentato dai creditori, decise si spararsi con la pistola al petto salvandosi miracolosamente a causa di una deviazione del proiettile. Dal 2002 al 2007 ricoprì la carica di consigliere comunale dei Verdi a Verona e, dopo la chiusura della sua casa editrice, si dedicò ai temi ambientalistici. Nel quotidiano, chi l’ha incontrato lo ricorda per la barba, quel basco rosso dal quale non si separava mai e da una sciarpa con i colori della pace. Amava spostarsi in città a bordo di una bici, ma, in tempi più recenti, fu costretto ad affidarsi al bastone.