È stata una vita intensa quella di Giorgio Bracardi, 87 anni, amato comico romano capace di scrivere importanti pagine di televisione, fra “Alto Gradimento” e “Quelli della notte”. Oggi è lui il protagonista di un’intervista pubblicata su “Il Resto del Carlino”, nella quale ripercorre i suoi inizi: “Mio padre negli anni Trenta gestiva il Salone Margherita, che oggi si chiama Bagaglino. Fu lui a lanciare Aldo Fabrizi. Mia madre insegnava italiano e latino con una bella voce da soprano. Poi c’erano le mie due sorelle, il primogenito Federico, negato per le note, io e Franco”. Nonostante gli studi da ragioniere intrapresi, Bracardi comprese che la sua vocazione era un’altra, decidendo dall’oggi al domani di mollare tutto e di emigrare in Australia a soli 24 anni, dopo aver fatto il militare: “Cercavano un pianista per gli alberghi di una linea aerea interna. Vitto e alloggio e paga buona. Dopo qualche mese mi prese la nostalgia e tornai a Roma”. Nella Capitale, proseguì la sua carriera di pianista e si scoprì un grandissimo rubacuori, tanto da non essersi mai sposato: “Non faceva per me, troppe tentazioni. Mi innamoravo ogni volta”.
GIORGIO BRACARDI: “JOHN WAYNE MI AUTOGRAFÒ I PANTALONI”
Dopodiché, Giorgio Bracardi entrò nel complesso dei “Flippers”, con cui si esibiva in posti alla moda e di gran lusso. Una volta, come raccontato a “Il Resto del Carlino” dall’attore, “vidi un omone camminare sul porto a Santa Margherita Ligure. Era solo, l’andatura inconfondibile: John Wayne. Fra le altre avventure degne di menzione, Bracardi ricorda la tournée in Brasile con il trombettista Nini Rosso, originario di San Michele Mondovì (Comune della provincia di Cuneo), e, successivamente con Jimmy Fontana: “Una volta a Mar del Plata stava cantando ‘Il mondo’, quando un tizio tirò una sassata che lo centrò spaccandogli gli occhiali. Serata sospesa e corsa all’ospedale”.
GIORGIO BRACARDI: DA SCARPANTIBUS AL… TRIBUNALE
Giorgio Bracardi si avvicinò poi al mondo delle radio e in una trasmissione a Barcellona, nella quale era ospite, inventò Scarpantibus, un immaginario uccello preistorico catturato nel deserto del Nicaragua, a cui diede voce con suoni gutturali, squittii e rumori e che ottenne un successo strepitoso, tanto che a Roma si accorsero di questo personaggio e lo vollero inserire nella trasmissione “Alto Gradimento”, condotta da Renzo Arbore e Gianni Boncompagni, al fine di risollevare gli ascolti, fino a quel momento non così soddisfacenti e appaganti. Proprio Arbore e Boncompagni rappresentano una nota dolente della sua esistenza: “Siamo stati per quarant’anni gomito a gomito, da fratelli, dividendo la vita dentro e fuori la radio. È stato insopportabile vedere che sono passati come gli autori di ‘Alto gradimento’. Il tribunale ristabilirà la verità. Io e Mario Marenco eravamo gli autori del programma quanto loro. Mario era un genio, la follia fatta persona. Aveva un umorismo lunare, inglese. Io sono sanguigno e mediterraneo. Diversi e complementari”.