Quando si parla di virtuosismo canoro si pensa subito a soprani e a tenori «di coloratura». Anche i soprani ed i tenori vennero riscoperti dopo la seconda guerra mondiale grazie, in buona misura, a Maria Callas e ad Alfredo Kraus. In effetti, per oltre un secolo il melodramma verdiano, il gran-opéra padano e il verismo avevano praticamente espulso questa tipologia di vocalità. Anche perché poche opere di Bellini, Donizetti e Rossini erano rimaste in repertorio. O venivano ritoccate. Ad esempio, il rossiniano Barbiere di Siviglia, sempre nei cartelloni, veniva cantato con un soprano leggero al posto di un mezzosoprano-contralto e tagliando l’aria Cessa di più resistere che impone un tenore di coloratura,
Sorte analoga per i baritoni, dove era comunque relativamente più semplice aggiustare la vocalità al ruolo specialmente nelle opere e nelle parti «buffe» dove si chiede un’agilità vocale spesso contenuta e la capacità interpretativa dell’azione scenica fa, a volte, premio sul canto.
I baritoni di agilità hanno ripreso ad «avere un mercato» con le Renaissance delle opere di Donizetti e soprattutto di Rossini. Renaissance che è cominciata negli Stati Uniti ed in Estremo Oriente all’inizio degli Anni Settanta ed approdata circa dieci anni in Italia.
Già all’inizio degli Anni Settanta a Washington, dove vivevo, il piccolo Hartke Theatre (parte della School of Music della Catholic Universiy) metteva in scena opere serie di Rossini che richiedono baritoni di grande agilità. Cominciava a farsi strada un basso-baritono di grande agilità come Samuel Ramey (che aveva studiato in una piccola Music School del Kansas e che nel 1975 avrebbe trionfato, a fianco di Marilyn Horne alla Houston Grand Opera in Rinaldo di Haendel).
In Italia, un ruolo chiave a rilanciare i baritoni di coloratura si deve attribuire al Rossini Opera Festival (ROF) che è iniziato nel 1980 e dopo poco ha creato un’Accademia Rossiniana per curare le speciali vocalità richieste.
Giorgio Caoduro cresce in questo clima ed è uno dei più apprezzati baritoni virtuosi su piazza. Tanto in Italia quanto all’estero. Ospite frequente del ROF – questa estate vi torna come protagonista da Il Signor Bruschino – è a suo agio tanto in ruoli comici quanto in parti di «opera seria». Lo dimostra questa antologia di brani (e scene rossiniane) appena pubblicata dalla Casa Editrice Glossa. L’orchestra che accompagna Caoduro sono i Virtuosi Brunenses, diretti da Jacopo Brusa. Il coro è il Brno Janáčeck Chorus preparato da Pavel Konareck-
Inizia con un’aria da Torlvado e Dorliska in effetti una scena ed aria con coro, altamente drammatica per proseguire con due numeri musicali comici da La Cerentola, I numeri seri si alternano con quelli tragici nel resto del CD. A Accusata di furto da La Gazza Ladra segue l’esilarante Nel teatro del gran mondo da Il Signor Bruschino ed al Sì vi sarà vendetta de La Semiramide , Una voce m’ha colpito de L’Inganno Felice.
Si giunge alla grande, e notissima aria, di Guillaume Tell Soi immobile (una delle più complesse di Rossimi) per chiudere con due belle scene de La Cenerentola.
Vale un attento ascolto in quanto è un ottimo modo per conoscere il virtuosismo baritonale.
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