Dario Franceschini, forse il ministro più odiato degli ultimi anni, almeno da parte del mondo dello spettacolo, annuncia orgogliosamente su twitter “la canzone manifesto” che farà da colonna sonora “alla campagna sulle future riaperture dei luoghi della cultura”. Cosa intenda per “campagna” non si sa, mentre parlare di “una futura riapertura” senza specificare alcuna data, lascia ancora nell’angoscia tutti gli operatori del mondo dello spettacolo. Sono proprio loro ad aver espresso più volte malcontento nei confronti dell’operato del ministro, con denunce al proposito della chiusura totale di cinema, teatri e concerti dal vivo, misure giustificate dal pericolo di trasmissione del Covid. Ma la lamentela più vistosa fa riferimento alla totale esclusione dei cosiddetti “ristori” per la loro categoria.



La canzone in questione (“donata” specifica Franceschini) è Stringimi forte, di Giorgio Conte, fratello del più noto Paolo. E’ un classico brano intimo e melanconico di grande bellezza, come Giorgio Conte ha sempre fatto, impreziosito da un video dove si vede una bambina mandare in cielo un palloncino rosso e alcune ballerine che danzano sui fili in acrobatiche esibizioni. Una canzone che definisce il momento storico che stiamo vivendo, il desiderio e il bisogno di riprendersi, abbracciarsi e appunto “stringersi forte”. Di particolare potenza espressiva lo struggente accompagnamento orchestrale.



Fortunatamente per Franceschini sempre oggi arriva la notizia che i promessi fondi per lo spettacolo (10 milioni di euro) sono stati sbloccati, dopo che la categoria aveva manifestato lo scorso 21 giugno 2020 in Piazza Duomo a Milano il proprio malcontento con un flash mob. “A novembre 2020 ci è stato comunicato che i fondi sarebbero stati erogati entro dicembre, per evitare lungaggini dovute alla chiusura del bilancio dello Stato. A gennaio 2021 ci è stato comunicato che i fondi sarebbero stati erogati entro fine febbraio.  Il 20 febbraio ci è stato comunicato che gli elenchi per il pagamento erano stati inviati alla Banca d’Italia e che si attendevano gli esiti. Il 5 marzo ci è stato comunicato che la Ragioneria non aveva autorizzato i pagamenti da parte della Banca d’Italia e il giorno dopo abbiamo appreso che il Ministero dell’Economia deve rimettere a disposizione una nuova cassa.



Da quell’emendamento, quindi dall’istituzione di un fondo, sono passati quasi 8 mesi” aveva scritto in una lettera aperta l’associazione La Musica Che Gira, insieme ad altre realtà dell’industria musicale. Ed ecco finalmente lo sblocco: il Mic ha comunicato che il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha reso disponibili sui capitoli di bilancio delle Direzioni Generali del Ministero della Cultura le risorse necessarie per l’erogazione dei contributi previsti dall’emergenza sanitaria e quindi di aver immediatamente avviato le procedure di pagamento per i bandi oggetto della lettera e per i fondi collegati al DM 394 per gli organizzatori dei concerti e ai DM 503 e 557 per il sostegno agli operatori extra fus. I beneficiari verranno ristorati come da dati forniti dal Ministero della Cultura  entro la fine di marzo 2021. Pare che Giorgio Conte abbia portato fortuna…